terminare
v. tr. e intr. [dal lat. terminare, der. di termĭnus «confine, limite»] (io tèrmino, ecc.). – 1. tr. a. Finire, ultimare, portare a termine, a compimento: ha terminato gli studî; il lavoro [...] compl. che specifica il modo con cui qualche cosa finisce: un bastone che termina in punta (o con un puntale); spec. di parole o di versi: i maschili che terminano al plurale in -i; l’esametro termina con uno spondeo. Nell’uso ant., con la particella ...
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terminismo
s. m. [der. di termine, nel sign. 5 a]. – In filosofia, una delle forme del nominalismo della tarda scolastica, in partic. quello di Guglielmo d’Occam (1a metà del sec. 14°), secondo cui gli [...] di ciò che asseriva la concezione platonico-realistica), ma neppure sono semplici parole (flatus vocis), essendo invece più propriam. «termini», cioè parole significanti concetti, i quali sono conosciuti in quanto risultano dall’attività astraente ...
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misinterpretazione
s. f. Interpretazione errata, fraintendimento. ◆ Ha ragione [Vladimir] Nabokov quando sostiene che ormai la parola «realtà» può essere impiegata solo tra virgolette. Ma le virgolette [...] poeti e più in generale scrittori che non si siano misurati prima o poi con il gioco di parole. O perfino con i giochi di parole nel senso enigmistico del termine» [Giampaolo Dossena intervistato da Paolo Mauri]. (Repubblica, 5 febbraio 1999, p. 37 ...
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littera enim occidit, spiritus autem vivificat
‹lìttera ènim oččìdit spìritus àutem vivìfikat› (lat. «infatti la lettera uccide, lo spirito invece vivifica»). – Parole di s. Paolo, nella 2a lettera ai [...] , aridamente materiale di un testo (soprattutto leggi, disposizioni, regolamenti, precetti e sim.), l’interpretazione del pensiero riposto nelle parole, dell’intenzione di chi scrive e dei fini a cui mira: che è l’interpretazione vera e più giusta. L ...
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cifrare
v. tr. [der. di cifra]. – 1. a. Rappresentare, un nome o altre parole, mediante cifre, cioè con le sole iniziali o con abbreviazione convenzionale: cifrava il proprio nome e cognome F. Z.; anche [...] . pres. cifrante, anche come agg. nell’espressione gruppo cifrante, gruppo di lettere con significato convenzionale prestabilito, e analogam. lettere, parole cifranti, liste cifranti (v. cifrario). ◆ Part. pass. cifrato, anche come agg. (v. la voce). ...
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rimalmezzo
rimalmèżżo (o rima al mèżżo) locuz. usata come s. f. – La rima (detta anche rima interna) tra la parola finale di un verso e una parola posta nel mezzo di un altro verso, generalmente del [...] loro nel costume (Gozzano). La rima interna è d’obbligo nei tre versi del commiato della sestina, nel quale le sei parole con cui terminano i versi delle precedenti stanze sono ripetute tre alla fine di ciascun verso e tre nel mezzo o comunque nella ...
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doppione
doppióne s. m. [der. di doppio]. – 1. Cosa in tutto uguale a un’altra (per es., una seconda copia di un libro, presso una biblioteca, o di un francobollo, di una figurina, di altro oggetto di [...] collezionista). In partic.: nel gioco del dòmino, ciascuno dei pezzi che hanno lo stesso numero nelle due parti; in tipografia, parola ripetuta due volte per errore del tipografo; in un tessuto, irregolarità nel punto in cui il filo si è raddoppiato ...
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staccato
agg. [part. pass. di staccare]. – 1. Disgiunto, disunito, separato: libro a fascicoli s.; la bambola aveva i braccini s.; parte s., nel linguaggio teatrale, parte limitata a una sola scena (anche [...] ; s. legato, un puntino sotto l’arco di legatura. b. In geometria, segmento s., lo stesso che intercettato (v. intercettare). ◆ Avv. staccataménte, in modo staccato: pronunciare staccatamente le parole, le sillabe; eseguire staccatamente le note. ...
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stacciaburatta
(o stacciabburatta), tosc. – Grafia unita delle parole staccia buratta (o rispettivam. staccia abburatta), nella locuz. fare a s., con cui si indicava il gioco fatto generalmente da un [...] (ma anche, tra due bambini uno davanti all’altro in piedi, seduti o in ginocchio) con il movimento che si fa per burattare la farina, accompagnandolo con una filastrocca che comincia con le parole «Staccia buratta, Martino della gatta, ecc.». ...
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indicare
v. tr. [dal lat. indicare, intens. di indicĕre: v. indire] (io ìndico, tu ìndichi, ecc.). – 1. Mostrare col dito, con un cenno qualsiasi, o con parole: gli indicò la porta; il maestro indicava [...] ; in nota, l’autore ha citato l’opera, ma senza i. né il luogo né l’anno di pubblicazione. b. Di parole, significare, esprimere un determinato concetto, essere il nome di un dato oggetto: il termine «inconoscibile» indica, in filosofia, tutto ciò che ...
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PAROLE INCROCIATE (fr. mots croises; sp. palabras cruzadas ted. Kreuzworträtsel; ingl. crosswords)
Giuoco di pazienza, che consiste nella ricerca di una serie di parole disposte orizzontalmente e verticalmente, aventi un certo numero di lettere...
MACEDONIA, PAROLE
Le parole macedonia sono un caso particolare di parole ➔composte. Sono parole formate dalla fusione di due o più parole, che di solito hanno un segmento in comune; di norma il primo elemento è una parola accorciata, mentre...