denunciare
(o denunziare) v. tr. [dal lat. denuntiare, comp. di de- e nuntiare, der. di nuntius «nunzio, messaggero»; nel sign. 3, ricalca il fr. dénoncer] (io denùncio o denùnzio, ecc.). – 1. In genere, [...] di un figlio all’ufficio anagrafico. 2. ant. a. Annunciare: Questi è certo, dicea, quei che da’ fati Si denunzia venir di stran c. Manifestare, palesare: fatti che denunciano la gravità della situazione; le sue parole denunciano chiaramente i suoi ...
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avvenire2
avvenire2 v. intr. [lat. advenire, comp. di ad- e venire «venire»] (coniug. come venire; aus. essere). – 1. Effettuarsi, per lo più casuale o improvviso (ma non necessariamente spiacevole, [...] quel che vuole (o quel che deve avvenire). Anche di fatti consueti e normali: come spesso avviene; come suole a.; Ma sì com soprattutto in frasi negative: non avviene ch’io con voi usi molte parole (Bembo). ◆ Part. pass. avvenuto, anche come s. m. ...
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sconnesso
sconnèsso agg. [part. pass. di sconnettere]. – 1. Che non è ben connesso, che non forma un tutto unito e compatto: un assito, uno steccato, un tavolo s.; il soffitto era di assicelle di legno [...] 2. fig. Mancanza di connessione logica e sintattica: fare dei discorsi s.; dire parole s.; un ragionamento, un periodo s.; b. In informatica, che manca di collegamento: il computer e la stampante sono sconnessi. ◆ Avv. sconnessaménte, in modo ...
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mancipazione
mancipazióne s. f. [dal lat. mancipatio -onis]. – Nel diritto romano, modo formale di cessione della proprietà di cose o persone, usato anche a scopi testamentarî e nel diritto di famiglia, [...] in funzione di testimoni e uno che reggeva una bilancia, su cui il compratore gettava, pronunciando parole solenni, il prezzo violenta in proprietà: le occupazioni delle terre vacue, l’usucapioni, e le m., ovvero gli acquisti fatti a forza (Vico). ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare [...] e manifestazione collettiva, di gruppo: la v. della folla, delle masse; lo scatenarsi della v. popolare. In senso più ampio, l’abuso della forza (rappresentata anche da sole parole di manifestazioni efatti naturali, di fenomeni atmosferici e di quant ...
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esteso
estéso agg. [part. pass. di estendere]. – Che abbraccia grande estensione, che ha grande ampiezza: una pianura estesissima; campi molto e.; anche fig.: parole di e. significato; voce molto, poco [...] , n. 1 a). Locuz. avv. per esteso, per intero, in forma non abbreviata: firmare per e.; scrivere per e. il proprio nome e cognome. ◆ Avv. estesaménte, per grande estensione: la vista può spaziare estesamente sulla vasta pianura; diffusamente: narrare ...
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piccante
agg. [dal fr. piquant, part. pres. di piquer «pungere, piccare»]. – 1. Pungente, penetrante, detto di sapori e, meno spesso, di odori: un cibo p., un piatto molto p., un sugo troppo p.; un formaggio [...] a ferire l’amor proprio: un motto p.; rispondere con parole p.; allusioni, insinuazioni piccanti. Più com., spinto, audace particolari erotici, licenziosi, o si riferisce a fatti riservati e scabrosi: una barzelletta, una storiella p.; aneddoti ...
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curioso
curióso agg. [dal lat. curiosus, propr. «che si cura di qualcosa», der. di cura «premura, sollecitudine»]. – 1. Desideroso di conoscere, di sapere, di vedere, di sentire, per istruzione e amore [...] cura di qualche cosa, sollecito: sono scrittori più c. delle parole che dei pensieri (Foscolo); anche, avido, bramoso: c. d in un modo proprio c.; questa è c. davvero!; mi succede un fatto curioso. Con valore neutro: è c. vedere con che agilità s’ ...
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differenza
differènza s. f. [dal lat. differentia, der. di diffĕrens -entis: v. differente]. – 1. a. L’esser differente; mancanza di identità, di somiglianza o di corrispondenza fra persone o cose che [...] di colore, di sapore, d. di grado, d’età (e determinando la misura: la d. è solo di pochi punti; tra i due fratelli c’è d. di quattro anni); fra me e lui c’è grande d.; bisogna far d. tra le parolee i fatti; non ci vedo, non ci trovo d.; non fare d ...
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mentalese
s. m. Il linguaggio della mente, della rappresentazione mentale di oggetti e concetti. ◆ Gli utensili in pietra sono l’archivio della preistoria. Dal modo in cui sono fatti si deducono interessanti [...] che un autore americano parla in proposito di “mentalese”, intendendo che prima di pronunciare parole con la bocca occorre imparare a parlare nel cervello. L’amigdala è un ottimo strumento di costruzione del “mentalese”». (G[iovanni] M[aria] P[ace ...
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GIORNALE e Giornalismo (lat. diurnalis da diurnus "giornaliero"; fr. journal e journalisme; sp. diario, periódico e periodismo; ted. Zeitung e Zeitungswesen; ingl. newspaper e journalism)
Francesco FATTORELLO
Giulio NATALI
Stefano LA COLLA
Telesio...
Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...