dispetto2
dispètto2 (ant. despètto) s. m. [lat. despĕctus -us, der. di despicĕre «disprezzare»]. – 1. Atteggiamento di superiorità sdegnosa o di ostentata noncuranza verso persone o cose; disprezzo: [...] ; degno d’ogni d. (Dante). Con questo sign., la parolaè ormai ant. o letter. (v. anche dispitto) ma sopravvive nell , il sentimento, l’intenzione per cui l’atto si compie: l’ha fatto per d. (talora, lo stesso che per ripicca); pare che faccia per ...
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collimare
v. tr. e intr. [dal lat. mod. collimare, nato da un’erronea lettura, nei manoscritti, di collineare (der. di linea «linea») «dirigere in linea retta; trovare la giusta direzione»]. – 1. tr. [...] nella collimazione con strumenti topografici si dice che un punto è collimato quando sul suo segnale si sovrappone il filo fig.: le nostre idee non collimano; le sue parole non collimano coi fatti; ciò che mi dici, collima perfettamente con le ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della [...] èfatto a scale, chi le scende e chi le sale, prov. allusivo alle varie sorti degli uomini (meno com., con lo stesso senso, il m. èfatto a scarpette, chi se le leva e mortale: il mio regno non è di questo m., parole di Gesù a Pilato («regnum meum ...
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valere
valére v. intr. [lat. valēre «essere forte, sano; essere capace; significare»] (pres. indic. valgo [ant. o poet. vàglio], vali, vale, valiamo, valéte, vàlgono [ant. o poet. vàgliono]; pres. cong. [...] di me? d. Avere forza ed efficacia legale o logica: non è la parola, è la firma che vale; le tue sono ragioni che non valgono proprio; sottinteso: manca di tatto, vale a dire che è un villano; non si èfatto trovare in casa, vale a dire che non ha ...
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gioco
giòco (letter. giuòco) s. m. [lat. iŏcus «scherzo, burla», poi «gioco»] (pl. -chi). – 1. a. Qualsiasi attività liberamente scelta a cui si dedichino, singolarmente o in gruppo, bambini o adulti [...] di numeri che presentano inaspettate simmetrie e regolarità); giochi di prestigio, o di bussolotti, di mano, esercizî di destrezza fatti per diletto degli spettatori; con accezione più partic., g. di parole (calco del fr. jeu de mots), bisticcio ...
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permesso premio
loc. s.le m. Permesso concesso a un detenuto, come premio per la sua buona condotta. ◆ il giudice di sorveglianza del Tribunale di Pavia – un giovane giudice fresco di nomina, un giudice [...] , 13 ottobre 2004, p. 7, Fatti di Sicilia) • l’inchiesta milanese è piena di parole. Alcune hanno svelato il progetto di nuova 2007, p. 5).
Espressione composta dai s. m. permesso e premio.
Già attestato nel Corriere della sera del 10 febbraio 1992, ...
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per
pér prep. [lat. pĕr]. – Come le altre prep. proprie, può fondersi con l’articolo determinativo per dare luogo alle prep. articolate, raramente usate, pel (per il), pei o pe’ (per i), e ad altre, [...] tutto, da per tutto (anche dappertutto), dovunque. In unione con le parole terra, aria, mare, si presta a usi varî, in complementi sia un verbo passivo o, più spesso, di forma impersonale: è stato fatto tutto ciò che per noi si poteva; Intanto voce ...
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solluchero
sollùchero (meno corretto sollùcchero) s. m. [der. di sollucherare]. – Sensazione e stato di grande soddisfazione, compiacimento e godimento, per parole o fatti che rispondono alle proprie [...] , comuni spec. nell’uso fam. tosc.: è una ragazza vanitosa, i complimenti la mandano subito in s.; a sentirsi dire che è ancora un bell’uomo va tutto in s.; tutti fanno le meraviglie e vanno in solluchero, e si chiamano fortunati d’essere venuti ad ...
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bocca
bócca s. f. [lat. bŭcca «guancia, gota», poi «bocca»]. – 1. Cavità rivestita di mucosa, che nell’uomo e negli animali costituisce la parte iniziale del canale alimentare e, nei vertebrati, anche [...] azione del morso. Proverbî: a caval donato non si guarda in b., non è bene criticare ciò che si riceve in regalo; finché l’uomo ha dente in : vuol sempre metter b. in fatti che non lo riguardano; mettere parole o discorsi in b. a qualcuno ...
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come
cóme avv. e cong. [lat. quōmŏ(do) et, propr. «nel modo che anche ...»] (radd. sint.). – Può essere apostrofato davanti a vocale, spec. davanti a e: com’egli volle; com’eravamo d’accordo; nell’uso [...] produce il rafforzamento sintattico della consonante scempia iniziale della parola seguente: come te 〈kóme tté〉, come pure 〈 una relazione di uguaglianza: continua così come hai sempre fatto; mi piace così com’è; la tua vita sia tale come io te l’ ...
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GIORNALE e Giornalismo (lat. diurnalis da diurnus "giornaliero"; fr. journal e journalisme; sp. diario, periódico e periodismo; ted. Zeitung e Zeitungswesen; ingl. newspaper e journalism)
Francesco FATTORELLO
Giulio NATALI
Stefano LA COLLA
Telesio...
Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...