venire
v. intr. [lat. vĕnire] (pres. indic. vèngo [ant. o poet. vègno], vièni, viène [poet. ant. vène], veniamo [ant. vegnamo], venite, vèngono [ant. o poet. vègnono]; pres. cong. vènga [ant. o poet. [...] v. a patti, a un accomodamento, a una transazione; v. a parole, v. a contesa; v. ai ferri corti, mettere da parte, in o si dica inavvertitamente e senza deliberata volontà: mi venne fatto di scoprire una sua lettera; gli venne fatto di guardare giù ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] parole. b. Accettare: p. il mondo o la vita così com’è o come viene; p. una persona per quella che è (o per ciò che è). 6. Scegliere una via e prese, vibrando Le mortifere punte (V. Monti); i fatti che prendiamo a raccontare (Manzoni). Seguito da per ...
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vento
vènto s. m. [lat. vĕntus; le accezioni del sign. 4 dallo spagn. viento]. – 1. a. In meteorologia, movimento di masse d’aria atmosferica che avviene orizzontalmente, da una zona di alta pressione [...] persona inaspettata o che da lungo tempo non s’era fatta vedere. Denominazioni specifiche: mulino a vento, che funziona di vento, di chiacchiere, di parole inutili; un individuo gonfio, o pieno, di vento, vanitoso e borioso. Nel linguaggio di banca, ...
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nudo
agg. [lat. nūdus]. – 1. a. Non coperto da vestito o da altro indumento, riferito al corpo umano: un bambino n., un uomo n., una donna n.; spesso in funzione predicativa: essere, stare, restare n.; [...] pantano, Sanza coltura e d’abitanti nuda (Dante); quel principe che si è tutto fondato in sulle parole loro, trovandosi n che possano nascondere o alterare o abbellire la realtà e obiettività dei fatti: voglio sapere la n. verità; fece una n ...
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mutuare1
mutüare1 v. tr. [dal lat. mutuari e mutuare, der. di mutuum «mutuo2»] (io mùtuo, ecc.). – Ricevere o dare a mutuo: m. una somma da una banca. In senso fig., riferito a fatti intellettuali, derivare, [...] mutuati dai filosofi tedeschi; l’italiano ha mutuato molte parole dal greco; metodi di ricerca mutuati dalle scienze sperimentali. dà un mutuo: la banca mutuante, l’istituto mutuante; e come s. m. e f., la persona che dà al mutuatario una somma di ...
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n, N
(ènne) s. f. o m. – Tredicesima lettera dell’alfabeto latino, il cui valore fonetico è in tutte le lingue quello di consonante nasale. A differenza però della lettera m, che rappresenta costantemente [...] siam pochi (è la m di mamma e di sempre), una nasale labiodentale in siam fatti come in son fattie in infatti e che noi lod-iamo, ma voi lod-ate e che voi lod-iate). Altra differenza tra i nessi grafici gl e gn è che il primo rappresenta nelle parole ...
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vero
véro agg. e s. m. [lat. vērus, e sostantivato vērum, neutro]. – 1. agg. a. Che è realmente ciò che dice il suo nome (contrapp. ora a falso, ora a presunto o immaginario): Cristo, v. Dio e v. uomo; [...] di ciò che si dice o riferisce, che è pienamente conforme alla realtà: una storia v., racconto v., notizia v.; sono cose v.; parole v.; una sentenza v., un proverbio v., che corrisponde alla realtà dei fatti; tenere per vera una cosa (o, con valore ...
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insensato
agg. [dal lat. tardo insensatus, comp. di in-2 e sensatus «sensato»]. – 1. a. Di persona che opera senza senno o con poco senno, che per abito mentale o per influenza di fatti esterni non è [...] di valutare le cose nella loro gravità o importanza, e agisce perciò in modo irragionevole, o imprudente, o sentimenti, alle parole, che rivelano scarsezza di senno, incoscienza, irragionevolezza: darsi a spese i.; fare discorsi i.; è stata una ...
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dispetto2
dispètto2 (ant. despètto) s. m. [lat. despĕctus -us, der. di despicĕre «disprezzare»]. – 1. Atteggiamento di superiorità sdegnosa o di ostentata noncuranza verso persone o cose; disprezzo: [...] ; degno d’ogni d. (Dante). Con questo sign., la parolaè ormai ant. o letter. (v. anche dispitto) ma sopravvive nell , il sentimento, l’intenzione per cui l’atto si compie: l’ha fatto per d. (talora, lo stesso che per ripicca); pare che faccia per ...
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collimare
v. tr. e intr. [dal lat. mod. collimare, nato da un’erronea lettura, nei manoscritti, di collineare (der. di linea «linea») «dirigere in linea retta; trovare la giusta direzione»]. – 1. tr. [...] nella collimazione con strumenti topografici si dice che un punto è collimato quando sul suo segnale si sovrappone il filo fig.: le nostre idee non collimano; le sue parole non collimano coi fatti; ciò che mi dici, collima perfettamente con le ...
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GIORNALE e Giornalismo (lat. diurnalis da diurnus "giornaliero"; fr. journal e journalisme; sp. diario, periódico e periodismo; ted. Zeitung e Zeitungswesen; ingl. newspaper e journalism)
Francesco FATTORELLO
Giulio NATALI
Stefano LA COLLA
Telesio...
Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...