stravolgere
stravòlgere v. tr. [comp. di stra- e volgere] (coniug. come volgere). – 1. Volgere storcendo; piegare, allontanare con forza dalla posizione normale: s. gli occhi (per furore, nelle convulsioni, [...] gli aveva stravolto il cervello. Anche, interpretare a rovescio, trarre arbitrariamente, e spesso intenzionalmente, a un senso diverso e peggiore: s. la verità dei fatti; s. le parole, il pensiero di una persona, di un autore, di uno scritto ...
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spesa
spésa s. f. [lat. tardo expēnsa (pecunia, cioè «denaro speso»), part. pass. di expĕndere: v. spendere]. – 1. a. L’atto dello spendere; anche, la somma di denaro che si spende o si cede in cambio [...] onere e disagio a vantaggio di altri: è lui che ha fatto le spese della serata, in quanto è stato parole in altri argomenti mi impedisce di dilungarmi su questo: la necessità gli costrigneva a tenere sempre guardate con grandissima s. tante isole e ...
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insensatezza
insensatézza s. f. [der. di insensato]. – 1. L’essere insensato; qualità, condizione (abituale o anche occasionale, in relazione a fatti singoli) di persona insensata: è per la sua i. che [...] ; con la sua i. ha rovinato tutti i nostri bei progetti; insopportabili gravezze, imposte con una cupidigia e con un’i. del pari sterminate (Manzoni). 2. In senso concr., azione o parole da insensato: commettere, fare un’i.; dire delle insensatezze. ...
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crudo
agg. e s. m. [lat. crūdus «sanguinolento, non cotto; immaturo; crudele», dalla stessa radice di cruor «sangue»]. – 1. agg. a. Non cotto o non cotto abbastanza: mangiare carne c.; questo pane è [...] mattoni c., seccati al sole, non fatti cuocere. b. non com. Non maturo, acerbo, e perciò difficile da digerire: frutta c.; cose in modo troppo c.; ebbe per noi parole c.; la c. verità, la verità senza veli, così com’è. 3. agg. letter. Con valore più ...
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ispirare
(ant. o letter. inspirare; ant. anche spirare) v. tr. [dal lat. inspirare, propr. «soffiar dentro o sopra», comp. di in-1 e spirare «soffiare»]. – 1. Nel senso proprio e concreto di immettere [...] i motivi da tradurre in opera d’arte o da esprimere con parole: la contemplazione della natura gli ha ispirato i suoi versi più alla natura, alla bellezza, a fatti eroici; per questo episodio, il poeta si è certamente ispirato a Virgilio; a questi ...
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banale
agg. [dal fr. banal «appartenente al signore», poi «comune a tutto il villaggio», e di qui il sign. moderno; der. di ban «bando»]. – 1. Privo di originalità o di particolare interesse, quindi [...] Si usa anche con sign. oggettivo e non spreg., riferito a modi, espressioni, tecniche, ecc., privi di originalità o di eccezionalità in quanto ormai noti ed estesi nell’uso comune: parole, locuzioni b.; un b. procedimento; o a fatti di poco conto, di ...
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sonoro
sonòro agg. [dal lat. sonorus, der. di sonor -ōris, forma poet. per sonus «suono»]. – 1. a. Che dà suono, che risuona: un corpo, un metallo sonoro. Più specificamente, in fisica, che è sede di [...] . 2. fig. a. Che risuona per la forza e l’energia con cui viene fatto o dato; quindi, forte, rumoroso: risa, risate s letter. Di parola ed espressione linguistica, risonante, ricca di suoni e accenti gravi e ben marcati: usare parole, frasi s.; ...
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sopra-
sópra-. – È la prep. (e avv.) sopra, usata come prefisso per la formazione di moltissimi composti nominali o verbali (per alcuni dei quali si hanno già in latino composti analoghi con super-), [...] parola seguente (soprappiù, sovrapporre); ma questa regola, se è pressoché assoluta per le parole più diffuse e più antiche, è a parola che e sovra-, non vi èee la riveste e sim.: sopraccarta e (e per questo prefisso è in realtà uso; e anche tra ...
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bastonata
s. f. [der. di bastone]. – Colpo di bastone o d’altro arnese simile: dare, ricevere una b., una buona dose di bastonate; bisognerebbe fargli intendere ragione a furia (o a suon) di bastonate; [...] a bastonate o alle b., bastonarsi reciprocamente, picchiarsi; bastonate da orbi, furiose, menate giù alla cieca, e s’intende per lo più scambievoli: dalle parole passarono ai fattie furono b. da orbi. Fig.: ha avuto una buona b., ha patito un danno ...
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cecita
cecità s. f. [dal lat. caecĭtas -atis, der. di caecus «cieco»]. – 1. a. Mancanza della vista definitiva o temporanea, assoluta o relativa a seconda che manchi, rispettivamente, ogni traccia di [...] delle parolee delle cifre scritte; è sinon. di alessìa. 2. In senso fig., l’essere privo della capacità di riconoscere il vero o il bene, di intendere e giudicare la realtà dei fatti in sé e nelle loro possibili conseguenze: il male è spesso ...
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GIORNALE e Giornalismo (lat. diurnalis da diurnus "giornaliero"; fr. journal e journalisme; sp. diario, periódico e periodismo; ted. Zeitung e Zeitungswesen; ingl. newspaper e journalism)
Francesco FATTORELLO
Giulio NATALI
Stefano LA COLLA
Telesio...
Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...