requiem
〈rèkuiem〉. – Prima parola della frase lat. requiem aeternam dona eis, Domine «l’eterno riposo dona a loro, o Signore», usata in ital. come s. m. (e talvolta femm.) per indicare la preghiera d’invocazione [...] vogliono dimenticare o si sono ormai dimenticati. Messa da (o di) requiem, messa per i defunti, così chiamata dalla prima parola del suo introito; la composizione musicale stessa dalla quale è accompagnata: la «Messa da requiem» di G. Verdi (e, assol ...
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posizione
poṡizióne s. f. [dal lat. positio -onis, der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. a. Il luogo, o il punto di un luogo in cui una cosa è posta o si trova, considerato e determinato [...] nella fila. In linguistica, posto occupato da un fonema nel corpo della parola: p. intervocalica di una consonante; consonante in p. iniziale o finale di parola. Nella terminologia della metrica classica, lunga per posizione (lat. positione longă, gr ...
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si Deus pro nobis, quis contra nos?
(lat. «se Dio [è] per noi, chi [sarà] contro di noi?»). – Frase, presente in san Paolo (Lettera ai Romani, 8, 31), che si ripete, in senso proprio, per esprimere o [...] infondere fiducia nell’aiuto divino e, in senso estens., talvolta sostituendo alla parola Deus altra parola, per sottolineare l’effetto incoraggiante di una protezione autorevole. ...
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lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che [...] principio dinamico del divenire (anche principio materiale, «fuoco»). In Platone ricopre i significati di «discorso» come espresso nelle parole e come «procedere del pensiero»; in Aristotele è «discorso», con i concetti che esprime, e «facoltà di ...
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paraola
paràola s. f. [dal provenz. ant. paraula, che è il lat. parabŏla: v. parabola1 e parola], ant. – Parola: Ei, paraola dissensata! [= dissennata, insensata] (Ritmo Cassinese). ...
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comune1
comune1 (ant. commune) agg. e s. m. [lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. a. Che appartiene o si [...] parte d’Europa, fino all’entrata in vigore delle codificazioni moderne. c. Che è accettato, usato, seguito dai più: opinione c.; parola poco c.; nel significato più c. del vocabolo; il procedimento, il metodo più comune. In partic., senso c., modo d ...
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explicit
〈èkspličit〉 v. lat. [«finisce»; forma tarda d’indicativo del v. explicare, rifatta sulle forme explicui, explicĭtum del perfetto e del supino, per influenza di incipit, a cui nel linguaggio [...] tutto svolto», intendendosi in ogni caso per libro l’antico rotolo di papiro], usato in ital. come s. m. – Nei codici medievali, parola iniziale della formula che si poneva di solito a termine di un’opera o di parte di opera, con indicazioni più o ...
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otaku
s. m. e f. e agg. inv. Giovane appassionato di fumetti e animazione giapponese che trascorre la maggior parte del proprio tempo in casa, dedicandosi in modo quasi ossessivo al collezionismo, ai [...] tale fenomeno giovanile. ◆ In Giappone li chiamano otaku, parola usata per indicare genericamente la casa di qualcuno, ma e Internet nel centro della sua esistenza. In realtà otaku, parola usata frequentemente in Rete, è oggi un termine applicabile a ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare [...] mago, ragù; pigro, magma), oltre che nei rarissimi casi di finale di parola (zig-zag), da gh davanti alle vocali e, i (rughe, ghiro); Italia). Nel codice alfabetico internazionale, la lettera g viene convenzionalmente identificata dalla parola golf. ...
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ora2
óra2 s. f. [lat. hŏra, dal gr. ὥρα]. – 1. a. Unità di misura del tempo, pari alla 24a parte del giorno, e suddivisa in 60 minuti primi; ha come simbolo la lettera h posta a esponente (per es., 1h). [...] si contano da un mezzogiorno a quello successivo), designando ciascuna ora con un numero progressivo da 1 a 24; in queste determinazioni la parola ora è per lo più taciuta: è l’una, sono (pop. è) le due, le diciotto, le ventidue, ecc.; le frazioni d ...
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Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel contesto d’una frase.
Linguistica
Il termine...
parola
Domenico Consoli
Ciascuno degli elementi lessicali di cui è composto il discorso. Solo due volte ha valore di " vocabolo singolo ": in tale accezione è al singolare, preceduto da ‛ ultima ', e all'interno di modi idiomatici che alludono...