racchio1
ràcchio1 agg. [per metafora scherz. da racchio2]. – Brutto, sgraziato, detto di persona, soprattutto di donna: una ragazza r.; quanto è racchia! (e anche, sostantivato, è una r.); la porta d’ingresso [...] , di origine romanesca, è stata diffusa infatti soprattutto attraverso i giornali umoristici; nel romanesco del Belli la stessa parola, come s. f., aveva sign. positivo, di donna giovane e bella). Anche, scarsamente dotato, poco abile: sarà un bell ...
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senato
(ant. sanato) s. m. [dal lat. senatus -us, der. di senex «vecchio, anziano», propr. «consiglio, assemblea degli anziani»]. – 1. a. In Roma antica, il supremo consiglio dello stato, principale [...] art. 58 della Costituzione, è rispettivam. di 25 e 40 anni). 2. Con riferimento al mondo antico e all’età moderna, la parola può indicare sia l’assemblea nel suo significato più ampio e astratto (le funzioni del s.; la presidenza del s., ecc.), sia l ...
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sic
avv., lat. – Particella affermativa che significa «così» (v. anche sì) e si suole scrivere tra parentesi (spesso con punto esclamativo) di seguito alla trascrizione di una parola errata o incomprensibile, [...] di una frase inconsueta o apparentemente assurda, per dare conferma al lettore che la parola, o la frase, va letta proprio così, che non si tratta di una svista o di un errore di chi trascrive. ...
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raccogliere
raccògliere (ant. e poet. raccòrre) v. tr. [der. di cogliere, col pref. ra-] (coniug. come cogliere). – 1. Sollevare, prendere o riprendere da terra cosa o persona: il cappel lordo e il vano [...] , riprendere fiato: faticato dal peso delle pietre e dalla rabbia ..., non poteva raccoglier lo spirito a formare intera la parola alla risposta (Boccaccio). b. letter. Trattenere, fermare: r. i passi, il volo; Quantunque debil freno a mezzo il corso ...
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lode
lòde (ant. lòda) s. f. [lat. laus laudis]. – 1. a. Parola, frase, discorso (pronunciato o scritto) con cui si manifesta piena approvazione per l’operato, il comportamento di una persona, o se ne [...] manifesta: l. schietta, sincera, meritata, immeritata; l. sobria, piena, alta, altissima, somma, splendida; giudizio di lode; dire una parola o parole di lode; fare le l. di qualcuno (o, quando sono enfatiche, tesserne le l.); tutti lo ricordano con ...
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inudito
agg. – Variante letter. e rara di inaudito, usata talora per insistere sul sign. originario e proprio della parola («non ancora o non mai udito»), contro l’uso estens. ed enfatico che inaudito [...] ha assunto nel linguaggio corrente: a lui fra tutti ... era rimasta ignota e inudita la parola nel turbine (Bacchelli). ...
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firma
s. f. [der. di firmare]. – 1. a. Il nome e il cognome con cui si sottoscrive un documento per conferma o accettazione del contenuto, una lettera o cartolina per indicare il mittente (e in questo [...] f.; la f. di un accordo economico, di un trattato di pace. 3. Sinon. non com. di ditta (commerciale); in questo sign., la parola ricalca (come il fr. firme e l’ingl. firm) il ted. Firma, che a sua volta è un prestito dall’italiano. 4. Locuzioni del ...
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battere
bàttere v. tr. e intr. [lat. tardo battĕre, dal lat. class. battuĕre]. – 1. tr. In genere, colpire ripetutamente con le mani o con altro arnese: a. In senso proprio: b. qualcuno, picchiarlo, [...] battuto molto sulle equazioni di 2° grado; batti oggi, batti domani, alla fine ci riuscirai. b. B. una sillaba, una parola (anche b. sopra o su una sillaba, ecc.), pronunciarla con tono più marcato, più spiccatamente: batti meglio le desinenze; devi ...
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marmo
(ant. màrmore) s. m. [lat. marmor -ŏris, dal gr. μάρμαρος]. – 1. a. In petrografia, roccia calcarea che, per effetto di metamorfismo dinamico o di contatto, ha assunto struttura cristallina a grana [...] di cucina; il m. del pittore, del farmacista; il m. del bancone del bar. Di qui l’uso, ancora vivo a Firenze, della parola nel sign. di «mancia lasciata sul banco»: «Questo per il marmo» disse, posando i due soldi di mancia sopra il banco (Pratolini ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa [...] ogni varietà e colore di questi un particolare significato). In partic., l’insieme dei mezzi espressivi e stilistici, diversi dalla parola, che sono peculiari delle varie arti: il l. della musica; il l. delle arti figurative; il l. cinematografico. c ...
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Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel contesto d’una frase.
Linguistica
Il termine...
parola
Domenico Consoli
Ciascuno degli elementi lessicali di cui è composto il discorso. Solo due volte ha valore di " vocabolo singolo ": in tale accezione è al singolare, preceduto da ‛ ultima ', e all'interno di modi idiomatici che alludono...