segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, [...] costui porta, non il s., ma uno diluvio d’orina al medico (Sacchetti); con lo stesso sign. si usò anche segnale. c. Gesto, atto, parola con cui si manifesta uno stato d’animo o un’intenzione (spec. al plur., e in unione col verbo dare): dare segni d ...
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messere
messère s. m. [dal provenz. meser «mio signore»; v. sere]. – Titolo di dignità assai comune un tempo, che spettava di norma a giudici e notai, ma era usato anche, per rispetto e riverenza, come [...] soprattutto nelle frasi essere o fare il messere, spadroneggiare; esser messere e madonna, esser padrone assoluto e dispotico. La parola è usata talvolta in frasi scherz. o canzonatorie: buon dì, messere!; messer no!; caro messer mio, le cose stanno ...
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interlineare1
interlineare1 agg. [comp. di inter- e linea, secondo l’agg. lineare]. – Che è tra due linee, cioè tra riga e riga di uno scritto o di uno stampato: spazio interlineare. In partic.: traduzione [...] i., quella che pone sotto ogni parola del testo la parola corrispondente dell’altra lingua; postille, glosse i., scritte nell’interlinea di un’opera manoscritta o stampata. ...
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penultimo
penùltimo agg. [dal lat. tardo paenultĭmus, comp. di paene- «pene-» e ultĭmus «ultimo»]. – Che viene o si trova immediatamente prima dell’ultimo: il p. giorno; il p. verso; la p. volta; è arrivato [...] piani; la p. sillaba (anche s. f., la penultima); parola con l’accento sulla p., parola parossitona, piana. Legge della p., legge prosodica che regola l’accentazione moderna delle parole della lingua latina, secondo cui l’accento cade sulla penultima ...
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iterativo
agg. [dal lat. tardo iterativus, der. di iterare «ripetere»: v. iterare]. – In generale, che contiene o esprime ripetizione, che si attua mediante operazioni ripetute, e sim. In partic.: 1. [...] e l’ital. checché. Analogam. si parla di locuzioni i. per indicare locuzioni, di varia natura, in cui si ha la ripetizione della parola, come a mano a mano, mogio mogio, lemme lemme; in alcuni casi con specifico valore di ripetizione (batti e batti o ...
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scuola
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente [...] riferendosi al gruppo di poeti che si raccolgono nel Limbo intorno a Omero). Parlando di opere d’arte, spec. figurative, la parola include spesso un giudizio riduttivo: un quadro, una statua di s., non del maestro, ma di un suo seguace; più genericam ...
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idea
idèa s. f. [dal gr. ἰδέα, propr. «aspetto, forma, apparenza», dal tema di ἰδεῖν «vedere»]. – 1. a. Nel sign. più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più [...] d’idee; scrive correttamente ma non ha idee; il lavoro è modesto ma ha qualche i. originale. d. Dal sign. che la parola ha nella filosofia platonica, deriva il senso di modello astratto e ideale a cui si guarda come termine di paragone nel giudizio ...
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pigritudine
s. f. Compiaciuto abbandono alla pigrizia. ◆ [tit.] Alla scoperta della pigritudine [testo] […] Stamattina al mercato mi ha fermato un signore (architetto, ho scoperto poi) che mi ha detto: [...] «Vorrei regalarle una parola». Grazie, ho detto. «La parola è pigritudine». Ho pensato alla négritude, a [Léopold] Senghor. Davanti a una bancarella di frutta. Pigritudine è diversa da pigrizia, ha detto lui, è abitudine e beatitudine della pigrizia. ...
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asterisco
s. m. [dal lat. tardo asteriscus, gr. ἀστερίσκος, dim. di ἀστήρ «stella»] (pl. -chi). – 1. Segno grafico a forma di stelletta (*), già in uso nei codici latini e greci, che serve di richiamo [...] un mercante di *** (questi asterischi vengono tutti dalla circospezione del mio anonimo) (Manzoni). Posto accanto a una parola, a un numero, a una sigla, richiama l’attenzione su significati o caratteri particolari, secondo convenzioni prestabilite ...
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ponte
pónte s. m. [lat. pōns pŏntis]. – 1. a. Manufatto di legno, di ferro, di muratura o di cemento armato che serve per assicurare la continuità del corpo stradale o ferroviario nell’attraversamento [...] , tipo di appoggio fatto alla stecca con la mano sinistra tenuta alquanto arcuata sul tavolo da gioco. 13. Usi fig., nei quali la parola ha in genere il sign. di mezzo di passaggio da un punto a un altro, collegamento, e sim.: a. In geografia, centro ...
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Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel contesto d’una frase.
Linguistica
Il termine...
parola
Domenico Consoli
Ciascuno degli elementi lessicali di cui è composto il discorso. Solo due volte ha valore di " vocabolo singolo ": in tale accezione è al singolare, preceduto da ‛ ultima ', e all'interno di modi idiomatici che alludono...