etimo
ètimo s. m. [dal gr. ἔτυμον, neutro sostantivato dell’agg. ἔτυμος «vero, reale»]. – 1. Presso i filosofi e i grammatici greci e latini, il significato «vero», «reale» di una parola, che veniva [...] studio della storia di un vocabolo, o anche questa storia stessa, cioè l’etimologia, sia pure limitata al confronto di una parola con una sua forma precedente nel tempo. Nella pratica, si usa distinguere fra e. prossimo (o immediato) ed e. remoto ...
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metagramma
s. m. [comp. di meta- e -gramma, sul modello del fr. métagramme «cambio» (nel sign. 3 b)] (pl. -i). – In enigmistica, tipo particolare di cambio che consiste nel passaggio da una parola ad [...] un’altra, di uguale lunghezza, attraverso passi intermedî in cui ogni nuova parola è generata cambiando una sola lettera o sillaba alla volta e preferibilmente in ordine progressivo; è inoltre condizione preferenziale la mancanza di lettere in comune ...
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calco1
calco1 s. m. [der. di calcare3] (pl. -chi). – 1. Impronta di una scultura o iscrizione o moneta, ricavata in cera, argilla, gesso per trarre dalla forma così ottenuta copie dell’oggetto originale: [...] più o meno integralmente, sull’uso che in un’altra lingua già si fa delle corrispondenti forme linguistiche; anche la parola, la locuzione, la costruzione sintattica calcata sul modello alloglotto (per es., l’ital. lotta di classe e grattacielo sono ...
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metatesi
metàteṡi s. f. [dal lat. tardo metathĕsis, gr. μετάϑεσις «trasposizione», comp. di μετα- «meta-» e tema di τίϑημι «porre, collocare»]. – 1. In linguistica, fenomeno per cui, all’interno della [...] di due vocali contigue (per es., nel gr. βασιλέως per βασιλῆος). 2. In retorica, inversione nell’ordine sintattico usuale delle parole nella frase, per ottenere effetti stilistici; si distingue anche qui una m. a contatto, o anastrofe (v.), e una m ...
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monoverbo
monovèrbo s. m. [comp. di mono- e lat. verbum «parola»]. – In enigmistica, tipo di crittografia, la cui soluzione è costituita da un’unica parola risultante dalla frase che interpreta la parola [...] proposta; per es. VANESIO = in VA-SIO, NE (cioè «NE di vanesio è inserito tra VA e SIO») = invasione; oppure SCONTO = CON tra S-TO (cioè «CON si trova tra S e TO») = contrasto ...
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rilevante
agg. [part. pres. di rilevare]. – 1. Che ha rilievo, considerevole, importante, o che è di notevole gravità: la spesa è piuttosto r.; i danni sono stati r.; subire r. perdite di uomini e di [...] la sua natura alveolare, in quanto la sua sostituzione con m, di articolazione nasale ma labiale, dà origine a una parola diversa, mano (e n e m costituiscono quindi due fonemi distinti); è invece irrilevante l’articolazione nasale velare di n in ...
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finale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo finalis, der. del sost. finis «fine2» e «fine3»]. – 1. agg. a. Della fine, che viene alla fine, cioè al termine di qualche cosa, quindi ultimo, conclusivo: pezzo, [...] l’ultimo atto di un’opera teatrale; atto f. del congresso di Vienna, il documento conclusivo; sillaba, lettera f., di una parola; giudizio f., v. giudizio, n. 1 b. In teologia morale, impenitenza f., perseveranza f., che permane sino alla fine della ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza [...] secondo un determinato ordine, nelle cinque stanze successive e nel commiato; un caso particolare è la r. equivoca, tra due parole diverse ma omofone (per es., porta verbo e porta sostantivo). Con riguardo al modo con cui le rime si corrispondono si ...
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monte
mónte s. m. [lat. mons mōntis]. – 1. a. Nome generico dei rilievi della crosta terrestre, distinti dalle colline per la maggior altezza (e per l’età geologica, che è almeno terziaria), collegati [...] un nuovo giornale, poi la cosa andò a m.; è capace di mandare tutto a m. all’ultimo momento. 7. a. Nel medioevo la parola indicò (con implicita l’idea di accumulazione) istituti o luoghi di raccolta di denaro (per es., M. delle doti a Firenze, M. dei ...
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prosodia
proṡodìa s. f. [dal gr. προσῳδία, comp. di πρός «a, verso» e ᾠδή «canto» (equivalente quindi del latino accentus, che della voce greca è un calco); lat. prosodĭa]. – Termine usato dai grammatici [...] o particolarità che concerne la quantità o durata della sillaba, soprattutto in rapporto alla versificazione (per cui talvolta la parola è usata come sinon. di metrica): p. greca, latina; regole, leggi, trattato di p.; errore di prosodia. Per estens ...
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Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel contesto d’una frase.
Linguistica
Il termine...
parola
Domenico Consoli
Ciascuno degli elementi lessicali di cui è composto il discorso. Solo due volte ha valore di " vocabolo singolo ": in tale accezione è al singolare, preceduto da ‛ ultima ', e all'interno di modi idiomatici che alludono...