c, C
(ci, ant. o region. ce ‹čé›) s. f. o m. – Terza lettera dell’alfabeto latino, derivata dal Γ (gamma) greco. Inizialmente rappresentò la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› d’accordo con l’uso [...] in italiano dal semplice c davanti ad a, o, u (capo, amico, cupo), davanti a consonante (credere, clava) e in fine di parola (tic, patatrac), da ch davanti alle vocali e, i (poche, pochi). Gli altri valori di c sono diversi da lingua a lingua. L ...
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keyword
‹kìiuëëd› s. ingl. [comp. di key «chiave» e word «parola»] (pl. keywords ‹kìiuëëd∫›), usato in ital. al femm. (e generalm. pronunciato ‹kìuord›). – Espressione frequente nel linguaggio dell’informatica [...] come equivalente dell’ital. parola chiave (v. parola, n. 10). ...
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acrostico1
acròstico1 s. m. [dal gr. tardo ἀκρόστιχον, comp. di ἄκρος «estremo» (v. acro-) e στίχος «verso3»] (pl. -ci). – 1. Tipo di poesia in cui le iniziali dei singoli versi, lette nell’ordine, [...] come agg.: carme a.; sonetti acrostici. 2. estens. Parola formata dalle iniziali di parole singole: per es. ΙΧΘΥΣ (’ Ιη σοῦς Χριστὸς Θεο industriali, commerciali e sim., quando le iniziali delle parole componenti hanno un senso compiuto: così LUCE ( ...
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neologismo
s. m. [dal fr. néologisme, comp. di néo- «neo-» e gr. λόγος «parola», col suff. –isme «-ismo»]. – In genere, parola o locuzione nuova, non appartenente cioè al corpo lessicale di una lingua, [...] e istituzioni, ma può essere anche opera di singoli individui. Costituisce neologismo anche l’aggiunta di un significato nuovo a parola già esistente; si parla allora di n. semantico, per distinzione dagli altri, che sono detti n. lessicali (e talora ...
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secrezione
secrezióne s. f. [dal lat. secretio -onis «separazione», der. di secretus, part. pass. di secernĕre «secernere»]. – 1. L’attività e la funzione di secernere: a. In fisiologia, la funzione [...] acquista un nuovo valore linguistico e diviene così in potenza un suffisso, o un prefisso, o un elemento compositivo o una parola autonoma; per es., in molte lingue europee -bus di omnibus è stato usato per creare autobus, filobus, ed è poi divenuto ...
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controparola
controparòla s. f. [comp. di contro- e parola]. – Parola segreta data in risposta alla parola d’ordine, per il reciproco riconoscimento tra personale militare. ...
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dittologia
dittologìa s. f. [dal gr. διττολογία «ripetizione di parole», comp. di διττός «doppio» e -λογία «-logia»]. – 1. In linguistica: a. Ripetizione accidentale di elementi di una parola o di una [...] in uso di allotropia (o di allotropo). 2. In retorica, raddoppiamento, ripetizione di una parola (come bello bello, alto alto), oppure giustapposizione di una parola a un’altra (per es., ubriaco fradicio, pieno zeppo), con funzione rafforzativa; è ...
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suffissare
v. tr. [der. di suffisso]. – In linguistica, fornire di suffisso una parola o una radice di parola, dando luogo a una nuova unità lessicale: s. un sostantivo, il tema di un verbo. ◆ Part. [...] pass. suffissato, di parola fornita di suffisso; anche come s. m.: i prefissati e i suffissati. ...
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divisione
diviṡióne s. f. [dal lat. divisio -onis, der. di dividĕre «dividere»]. – 1. L’atto, il fatto di dividere, sia facendo due o più parti di un tutto, sia disgiungendo o separando, concretamente [...] in lotti, di una regione in province, ecc.; punto di d., quello in cui una cosa è divisa o si divide; d. di una parola in sillabe (v. sillaba); d. di una parola in fin di riga, nella scrittura e nella composizione tipografica, la spezzatura di una ...
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enclisi
èncliṡi (o encliṡìa) s. f. [dal lat. tardo enclĭsis, gr. ἔγκλισις, der. di ἐγκλίνω «inclinare, appoggiarsi»]. – Fenomeno per cui una parola, priva di accento proprio, si appoggia a quella precedente [...] ») e spesso anche grafica (per es., lat. senatus populusque «il senato e il popolo»; e costantemente in ital.: parlami, salvalo, ecc.). La parola atona (negli esempî dati il gr. τε, il lat. que, l’ital. mi, lo), che è per lo più monosillaba, ma può ...
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Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel contesto d’una frase.
Linguistica
Il termine...
parola
Domenico Consoli
Ciascuno degli elementi lessicali di cui è composto il discorso. Solo due volte ha valore di " vocabolo singolo ": in tale accezione è al singolare, preceduto da ‛ ultima ', e all'interno di modi idiomatici che alludono...