settore
1. MAPPA La parola SETTORE deriva da una parola latina che significava ‘chi, o che, taglia’, derivata a sua volta da un verbo che voleva dire ‘tagliare’. In italiano, dall’ambito della geometria, [...] ciascuna delle parti di un cerchio comprese fra due raggi e l’arco di circonferenza che congiunge gli estremi dei raggi, la parola si è diffusa nella lingua comune 2. MAPPA con riferimento a una suddivisione di uno spazio o di una struttura di forma ...
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Schadenfreude (schadenfreude) s. f. inv. Il piacere maligno che si prova di fronte agli insuccessi e alle sfortune altrui. ◆ Non vi può essere né vi è una briciola di Schadenfreude (parola tedesca intraducibile [...] che ha fatto "l'errore" di fidarsi degli esperti di finanza. (Francesco Guerrera, Repubblica.it, 16 marzo 2022, Commenti).
Parola ted., composta dai s. Schaden (‘danno’) e Freude (‘gioia’).
La prima attestazione del termine in it. è nel quotidiano ...
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sillaba
sìllaba s. f. [dal lat. syllăba, gr. συλλαβή, der. del tema di συλλαμβάνω «prendere insieme, riunire»]. – La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui [...] accanto a di-su-gua-le, post-in-cu-na-bo-lo accanto a po-stin-cu-na-bo-lo), e nelle parole dotte, accanto alla divisione normale, è facoltativa una divisione che unisce alla vocale seguente gruppi consonantici estranei alla fonetica popolare (per es ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale [...] le cui varietà sorda e sonora dipendono dal contesto fonetico; in partic.: la s doppia è sempre sorda (es. osso); la s iniziale di parola davanti a vocale è sempre sorda (es. seta); la s seguita da consonante sorda (c, f, p, q, t) è sempre sorda (es ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), [...] io gustava Lo mio (Dante). 2. Nel linguaggio eccles., traduce il gr. λόγος (v. logos), nei varî sign. di questo termine, cioè la parola di Dio, e anche il pensiero di Dio, come immagine perfetta di Dio stesso: In principio era il Verbo e il Verbo era ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in [...] alla lunghezza della riga, si chiama spazio ogni singola battuta, sia di lettere o di altri segni, sia di effettivo intervallo tra parola e parola o tra segno e segno: pagina di 30 righe di 60 s. ciascuna. Con altro sign., l’intervallo che si pone ...
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u, U
s. f. o m. (radd. sint.). – Ventesima lettera dell’alfabeto latino, che ha con la lettera V la stessa origine dall’alfabeto fenicio, e anche una storia comune fino a tempi molto vicini ai nostri. [...] della u dell’ital. quale (in lat. QVALIS); quando, nel 2° sec. a. C., il suono della V tra vocali o in principio di parola davanti a vocale (come in CAVE e VOLO) passò da semiconsonante u̯ a vera e propria v ital., tale variazione di suono non si ...
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ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di [...] ; ordini di massima, per le disposizioni di carattere continuativo; foglio d’ordine o d’ordini (v. foglio, n. 2 h); parola d’o. (v. parola, n. 6 b). Sempre con riferimento alla vita militare (ma usate anche in senso estens.) le locuz. agli o., sotto ...
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richiamo
s. m. [der. di richiamare]. – L’azione di richiamare, il fatto di venire richiamato, e il modo con il quale si effettuano. In partic.: 1. a. L’azione di chiamare e il fatto di essere chiamato [...] della pagina dispari successiva, allo scopo di favorire la corretta successione delle carte. Con queste accezioni, è sinon. di parola d’ordine. e. Menzione che di una parola, di un nome, di un titolo, di un passo, di un argomento, ecc., si fa in un ...
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sill
〈sil〉 s. ingl. (propr. «davanzale»; pl. sills 〈sil∫〉), usato in ital. al masch. – In geologia, filone di roccia eruttiva, di forma tabulare, che si è intruso parallelamente alla stratificazione [...] accanto a di-su-gua-le, post-in-cu-na-bo-lo accanto a po-stin-cu-na-bo-lo), e nelle parole dotte, accanto alla divisione normale, è facoltativa una divisione che unisce alla vocale seguente gruppi consonantici estranei alla fonetica popolare (per es ...
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Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel contesto d’una frase.
Linguistica
Il termine...
parola
Domenico Consoli
Ciascuno degli elementi lessicali di cui è composto il discorso. Solo due volte ha valore di " vocabolo singolo ": in tale accezione è al singolare, preceduto da ‛ ultima ', e all'interno di modi idiomatici che alludono...