trarre
(ant. tràere e tràggere) v. tr. [lat. trahĕre] (io traggo, tu trai [ant. traggi], egli trae [ant. tragge], noi traiamo [ant. traggiamo], voi traéte, essi tràggono; pres. cong. tragga, ... traiamo [...] ; per meglio trarlo in inganno si finse straniero). Nell’uso ant., usare o assumere una parola, una frase in un significato diverso: Perch’io traeva la parolatronca Forse a peggior sentenzia che non tenne (Dante). c. Indurre, spingere a fare qualche ...
Leggi Tutto
troncato
agg. [part. pass. di troncare]. – 1. Che è stato troncato, che ha subìto un troncamento: uno stelo, un ramo t.; una vita, una carriera t.; parola t., diverso da parolatronca (v. troncamento, [...] n. 2 a); mi sento le braccia, le gambe t., private della forza per stanchezza o debolezza. 2. a. In botanica, detto di un organo (foglia, petalo, ecc.) terminato con una linea retta, trasversale. b. In ...
Leggi Tutto
verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale [...] v. rimati; v. sciolti, non legati dalla rima (v. endecasillabi sciolti, i più comuni); v. piano, tronco, sdrucciolo, secondo che finisca con parola piana, tronca o sdrucciola; v. libero (calco del fr. vers libre), indipendente da ogni schema metrico ...
Leggi Tutto
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene [...] u. di cuore, generoso; un u. di poche parole, taciturno; un u. di parola, sulla cui parola si può contare; un u. d’onore, che ha me e dicere ... (Dante); con questo uso è più frequente la forma tronca uom, om (cfr. il fr. on o l’on): veramente è ...
Leggi Tutto
signore
signóre (ant. segnóre) s. m. [lat. senior -ōris «uomo anziano, d’età tra i 45 e i 60 anni» (compar. di senex «vecchio»), già usato nel lat. tardo come titolo distintivo e onorifico]. – 1. a. [...] (signor sì, signor no), è usata sempre la forma tronca signor. Talvolta con tono iron.: i signori dirigenti farebbero bene Ill.mo Signore, a principio di una lettera; anche rivolgendo la parola a un estraneo: signore, può dirmi l’ora? In risposte ...
Leggi Tutto
ipermetro
ipèrmetro agg. [dal lat. hypermĕtrus, gr. ὑπέρμετρος, comp. di ὑπερ- «iper-» e μέτρον «misura»]. – In senso ampio, di qualsiasi verso che superi per qualche motivo la misura ordinaria; se ne [...] sia con ipermetria apparente, dovuta al fatto che i copisti o gli stessi autori hanno scritta intera la parola che va invece letta tronca. In senso stretto, furono così detti, dai grammatici antichi, i complessi metrici con una sillaba finale in più ...
Leggi Tutto
quello
quéllo agg. e pron. dimostr. [lat. eccu(m) ĭlle, accus. eccu(m) ĭllum]. – Indica in genere cosa o persona lontana nello spazio o nel tempo da chi parla e da chi ascolta, o che nel discorso è considerata [...] (per le quali v. le voci), e quello può inoltre subire troncamento quando è seguito dal pron. relativo che, spec. se ha valore neutro ehi, quella donna!; «Quella signora! quella signora! una parola, per carità!» (Manzoni). 2. Come pron., riferito a ...
Leggi Tutto
sistole
sìstole s. f. [dal gr. συστολή «contrazione», der. di συστέλλω «restringere, contrarre»]. – 1. a. Nella metrica classica, il fenomeno per cui si abbrevia una sillaba lunga per natura (contrapp. [...] a diastole). b. Nella metrica italiana, lo spostamento, per ragioni ritmiche, dell’accento di una parola, normalmente tronca, sulla penultima sillaba (per es., pièta, invece di pietà). 2. In fisiologia, la contrazione del miocardio, sia atriale sia ...
Leggi Tutto
buono1
buòno1 (pop. bòno) agg. [lat. bŏnus] (premesso al sostantivo, si tronca in buon davanti a vocale e davanti a consonante seguita da vocale o da l o da r). – 1. Rispondente all’idea del bene morale; [...] , che regge bene il vino; essere buon giudice in qualche materia, intendersene, avere sicura competenza; prov., a buon intenditor poche parole; anche di animali: un buon cavallo, un buon cane da caccia. Per metonimia: b. spada, b. lama, un valente ...
Leggi Tutto
male1
male1 avv. [lat. male, avv., der. di malus «cattivo»] (in posizione proclitica si tronca comunem. in mal). – 1. a. In modo non buono, non retto, non giusto; in modo non conveniente, non opportuno, [...] (Boccaccio); credo che mal si adatterebbe a questa vita; sono cose che faccio mal volentieri. Può fondersi in una sola parola con l’aggettivo: malaccorto, malfido, ecc. (v. mal-). ◆ Il compar. più male è poco com. (tranne che in alcune locuz ...
Leggi Tutto
parola
Domenico Consoli
Ciascuno degli elementi lessicali di cui è composto il discorso. Solo due volte ha valore di " vocabolo singolo ": in tale accezione è al singolare, preceduto da ‛ ultima ', e all'interno di modi idiomatici che alludono...
Fenomeno per cui una parola, priva di accento proprio, si appoggia a quella precedente in modo da formare con essa un’unità fonetica e spesso anche grafica (per es., parlami, salvalo ecc.). La parola atona, che è per lo più monosillaba ma può...