lume
s. m. [lat. lūmen (-mĭnis), affine a lūx «luce»]. – 1. a. In genere, sorgente luminosa, apparecchio o mezzo, anche molto semplice, per produrre luce artificiale e illuminare: Facesti come quei che [...] Dio; E ’l canto di que’ lumi (Dante), di quegli spiriti beati; più com., nell’uso letter., persona di gran merito e di gran sapere da cui proviene luce di d’un tratto (Pascoli). Con questo sign. la parola, se riferita alla luce naturale, è solo dell’ ...
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salute
s. f. [lat. salus -ūtis «salvezza, incolumità, integrità, salute», affine a salvus «salvo»]. – 1. letter. Salvezza, soprattutto come stato di benessere, di tranquillità, d’integrità, individuale [...] alla s., quando si nega a qualcuno una cosa che gli farebbe piacere); Dio ti dia, ti conservi la s., formula pop. d’augurio. Quando c’ non rendendosi conto del bene che ha). È parola frequente in formule di augurio: salute!, s. e felicità!; scherz., ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della [...] la v. in guerra; riacquistare la v.; che Dio gli conservi la v.!; essere di v. corta, acuta, acutissima; Chiara alma, pronta (l’espressione bellavista, in una sola parola, è frequente come titolo di pensioni, alberghi, soggiorni, ecc.; anche ...
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torre
tórre s. f. [lat. tŭrris, con molta probabilità da collegare con il gr. τύρρις, variante di τύρσις «torre», parola che potrebbe essere stata importata dall’Asia Minore dagli Etruschi, chiamati [...] a costruire per arrivare fino al cielo, per cui Dio, volendo punire il loro orgoglio, ne provocò la confusione delle lingue e la conseguente dispersione; di qui, in senso fig., t. di Babele, grande confusione e disordine. d. In araldica, figurazione ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. [...] partic., con allusione a Dio: Donna, che lieta col Principio nostro Ti stai ... (Petrarca); principio e fine di ogni cosa è Iddio lemma corrispondente alla seconda parola della locuzione. In psicanalisi, p. del piacere e p. di realtà, i due principî ...
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pane1
pane1 s. m. [lat. panis]. – 1. a. Alimento ottenuto dalla cottura nel forno di una pasta lievitata preparata con farina di frumento (o di altri cereali), acqua, sale (che in alcuni tipi può anche [...] ha, o non ha più, la possibilità di godersela. d. Per estens., trattandosi di alimento principale e indispensabile, in molte frasi e locuz. la parola assume il sign. generico di vitto, mezzo di sostentamento (non soltanto alimentare): dacci oggi il ...
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uno
agg. num. card., pron. indef. e art. indet. [lat. ūnus]. – Come agg. e come art., uno ha al masch. sing. la variante apocopata un, l’uso della quale è regolato dalle stesse norme che regolano l’uso [...] . sing. una può subire elisione dinanzi a parola che comincia per vocale: una casa, una Dio è uno e trino. b. Come sost.: io conto per uno, per una, come una sola persona; analogam. in costruzioni partitive: uno di loro e una di voi; datemi uno di ...
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uso2
uṡo2 s. m. [lat. usus -us, der. di uti «usare», part. pass. usus]. – 1. a. Il fatto di usare, di servirsi di una cosa (raram. di una persona) in modi e per scopi particolari: l’u. moderato del vino [...] , capacità o facoltà di usare: è grande e deve avere ormai l’u. della ragione; perdere l’u. della parola; riacquistare l’u. in u. di andare alla messa ogni mattina; non ho in u. di mentire; porgea matutini i preghi suoi Goffredo a Dio, come egli ...
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andare1
andare1 v. intr. [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- del lat. vadĕre «andare»] (pres. indic. vado [tosc. o letter. vo, radd. sint.], vai, [...] ; va’ a cuccia, Fido!; è questo il treno che va a Firenze? Di cose: i fiumi vanno al mare; anche fig.: il vino va alla testa. Di sguardo, pensiero, parole e sim., essere rivolto, esser diretto: i suoi occhi andavano continuamente alle lancette ...
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fare2
fare2 (ant. fàcere) v. tr. [lat. facĕre] (pres. fo 〈fò〉 [radd. sint.] o fàccio, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., [...] può indicare attività, operosità in genere: è smanioso di fare; o un operare attivo, in contrapp. al maschio (frequenti le frasi scherz. nudo come Dio l’ha fatto, nuda come l’ha dire: f. un discorso; non ne fare parola con nessuno; non farò nomi. 7. ...
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teologia In senso largo, ogni dottrina relativa a Dio, o agli dei, o più genericamente alla religione. In senso stretto, con riferimento alla religione cristiana, la riflessione intorno al dato rivelato.
La nozione di teologia
Antichità greco-latina....
Se si volesse tracciare un bilancio della storiografia monastica italiana relativa al periodo che va dall’Unità nazionale a oggi, non potremmo che fare i conti con una bibliografia quantitativamente ridotta ed eterogenea, che lascia ancora molte...