petizione
petizióne s. f. [dal lat. petitio -onis, der. di petĕre «chiedere»]. – 1. a. In senso generico, spec. nell’uso ant. e letter., domanda, richiesta che ha per fine di ottenere qualche cosa: dove [...] una p.; diritto di p., il diritto riconosciuto a tutti i cittadini dalla Costituzione italiana di rivolgersi al Parlamento o alle autorità pubbliche per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità. c. In diritto civile, p. di ...
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sottoporre
sottopórre v. tr. [comp. di sotto- e porre; cfr. il lat. supponĕre (v. supporre)] (coniug. come porre). – 1. raro e letter. Porre, mettere sotto: il volere io le mie poche forze s. a gravissimi [...] di legge dev’essere ancora sottoposto all’approvazione delle Camere; il Governo sottoporrà il trattato alla ratifica del Parlamento; il consiglio d’amministrazione della società deve s. la proposta di aumento del capitale all’esame dell’assemblea ...
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risicato
agg. [variante roman. di risecato, part. pass. di risecare]. – Limitato, che supera di poco la stretta misura necessaria: un taglio di stoffa, un margine di tempo r.; avere, ottenere una maggioranza [...] r. (in una votazione, al parlamento, ecc.), appena sufficiente. ...
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economia
economìa s. f. [dal lat. oeconomĭa, gr. οἰκονομία, comp. di οἶκος «dimora» e -νομία «-nomia» (propr. «amministrazione della casa»); la voce si è diffusa per il tramite del fr. économie (così [...] il risanamento della finanza pubblica e l’ottenimento del pareggio, programma da lui particolarmente esposto nella relazione fatta in Parlamento il 10 e 11 marzo 1870; in realtà la frase, tradizionalmente ripetuta in tale forma, anche dal Sella ma ...
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deliberazione
deliberazióne s. f. [dal lat. deliberatio -onis]. – 1. a. L’atto, il fatto di deliberare: prendere una d.; prendere parte a una d.; votare una d.; per d. del Parlamento, del Consiglio dei [...] ministri; le d. del consiglio d’amministrazione, dell’assemblea dei condomini, ecc. b. La cosa stessa deliberata, il provvedimento adottato deliberando: comunicare, trasmettere, notificare una d.; mettere ...
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sciogliere
sciògliere (pop. o letter. sciòrre) v. tr. [lat. exsolvĕre, comp di ex- e solvĕre «slegare, sciogliere»] (io sciòlgo, tu sciògli, ecc.; pass. rem. sciòlsi, sciogliésti, ecc.; fut. scioglierò, [...] giunta, espressioni con le quali talora se ne indica anche la cessazione, così come in sc. una società, sc. il Parlamento, sc. le Camere, sc. un partito (v. scioglimento). Anche, disperdere, dividere e far allontanare persone riunite in gruppo per un ...
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scioglimento
sciogliménto s. m. [der. di sciogliere]. – 1. Lo sciogliere, lo sciogliersi, l’essere sciolto, spec. in alcune accezioni di sciogliere: a. Risoluzione di un vincolo morale o giuridico: lo [...] scadenza del mandato o per decisione del governo con decreto motivato del presidente della Repubblica; lo sc. del Parlamento, delle Camere, quando s’interrompe, per motivi diversi, il funzionamento di un’assemblea elettiva e si dispongono nuove ...
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taglia-costi
tagliacosti (taglia-costi), agg. Che abbatte i costi di produzione e di gestione, anche amministrativa. ◆ La produzione del prosciutto di San Daniele sarà programmata in base a piani di [...] il via libera definitivo. Poi, come ha annunciato ieri [Giulio] Santagata stesso, il Ddl taglia-costi comincerà il proprio iter in Parlamento dopo l’estate. (Andrea Marini, Sole 24 Ore, 21 luglio 2007, p. 16, Politica e società).
Composto dal v. tr ...
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tardodemocristiano
(tardo-democristiano), agg. Relativo alla fase finale della storia della Democrazia Cristiana. ◆ [Giuseppe] Brugnoli, che è stato direttore de «L’Arena» e conosce l’anima della città, [...] Enrico] Boselli) non può essere solo la riedizione di un partito tardodemocristiano, pensato per rastrellare seggi moderati in Parlamento. (Stefano Folli, Corriere della sera, 19 ottobre 2000, p. 13, Commenti) • Rutelliani, prodiani, parisiani. E poi ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno [...] decisione adottata o dalla sua motivazione; n. di variazione, proposta di variazione del bilancio dello stato già trasmesso al Parlamento ma non ancora da questo preso in esame, presentata dal ministro del Tesoro con apposito disegno di legge. h ...
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Per Parlamento si intende l’organo rappresentativo per eccellenza (Rappresentanza politica), titolare del potere legislativo (Separazione dei poteri). Storicamente, i primi Parlamenti nascono nella seconda metà del medioevo (XII-XIV secolo)...
parlamento
Luigi Vanossi
Ricorre una volta nelle Rime, una nella Commedia; è comune nel Fiore (6 esempi). In If XXVIII 88 l'espressione farà venirli a parlamento seco vale " li farà venire a parlamentare con lui ". A Rime LXXXIII 50, dove...