stantio
stantìo (ant. o dial. stantivo) agg. [dal lat. pop. e mediev. stantivus, der. di stans stantis, part. pres. di stare «stare»]. – 1. Di alimento che, per essere stato conservato troppo a lungo [...] e male, ha perso la freschezza e ha acquistato odore e sapore sgradevoli, vicini al rancido o all’ammuffito: pane s.; farina s.; formaggio s., olio, burro s.; con uso sostantivato, il sapore e l’odore di stantio: questi biscotti sanno di s.; il burro ...
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amore
amóre s. m. [lat. amor -ōris, affine ad amare]. – 1. Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia: amore [...] .: per amor di Dio (o per l’amor di Dio), per carità, di grazia, oppure gratis, disinteressatamente: mi dia un pezzo di pane per amor di Dio; non s’è fatto pagare, l’ha fatto per amor di Dio; come esclam., può esprimere impazienza, rafforzare una ...
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postcenio
postcènio s. m. [da un lat. *postcenium, prob. traduz. del gr. ἐπίδειπνον: v. pusigno], letter. ant. e raro. – Breve pasto consumato dopo cena: parimente [si considerò] esser stato un p. instituito [...] dagl’ebrei nella cattività babilonica con pane e vino per ringraziamento e memoria dell’uscita d’Egitto ...: il qual rito imitando Cristo, nostro Signore, instituì una eucaristia per render a Dio grazie della universale liberazione del genere umano ( ...
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appresentare
appreṡentare v. tr. (io appreṡènto, ecc.), letter. – Presentare, offrire, porgere: quello o pane o cacio gli appresenta (Ariosto); più spesso, rappresentare alla vista, alla fantasia o all’intelletto: [...] Sì strane larve il sogno le appresenta (T. Tasso) ...
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stare
v. intr. [lat. stare, da una radice indoeuropea] (pres. indic. sto 〈stò〉 [radd. sint.], stai, sta [radd. sint.], stiamo, state, stanno; pres. cong. stia [poet. ant. stèa], stia [poet. ant. stie], [...] come signori. Più lontano dai sign. precedenti, per indicare il metodo di vita limitatamente al vitto: s. a dieta, a regime, a pane e acqua, ecc. d. Stare con (o insieme a) qualcuno, abitare nella stessa casa: ha già trent’anni, ma sta sempre con ...
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utraquista
s. m. e f. [tratto dalla locuz. lat. sub utraque specie: v. oltre] (pl. m. -i). – Seguace della setta ussita boema che, nel Quattrocento, sostenne il diritto dei laici a comunicarsi sub utraque [...] specie, «sotto la forma e la specie del pane e del vino», rivendicando l’uso del calice eucaristico per tutti i laici: di qui il nome di calicisti con cui sono anche chiamati i seguaci della setta (che scomparve nel sec. 17°). ...
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scusso
agg. [dal lat. excussus, part. pass. di excutĕre: v. scuotere], ant. – Privato, spogliato di qualcosa; e assol., privo di tutto (cfr. il sign. 2 di scosso): Dicea Margutte: «In questo sta il guadagno: [...] Quando tu lasci più il brigante scusso» (Pulci). Presente ancora in usi region. in alcune espressioni quali, per es.: una fetta di pane scusso, solo, senza companatico, stipendio scusso scusso, il solo stipendio, senz’altro. ...
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caviale
(ant. caviaro) s. m. [dal turco havyar]. – Pregiato prodotto alimentare fatto di uova di storione salate, usato spec. come antipasto su crostini di pane imburrato. ...
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investire
v. tr. [dal lat. investire «coprire con una veste, rivestire, circondare», nel lat. mediev. «mettere in possesso d’una dignità»] (io invèsto, ecc.). – 1. a. Mettere in possesso di un dominio, [...] , in azioni; i. il ricavato di una vendita in titoli di stato; chi aveva qualche quattrino da parte, l’investiva in pane e farina (Manzoni); anche assol.: dispone di centinaia di euro liquidi da investire. 3. a. Assalire con impeto, colpire con ...
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gabella
gabèlla s. f. [dal lat. mediev. gabella, che è dall’arabo qabāla «garanzia, cauzione, contratto»]. – 1. Termine usato fin dal medioevo per indicare varie forme di contribuzione, imposte dirette [...] di più tributi, ristrettosi col tempo a designare la sola imposta o dazio di consumo: g. del grano, della macinatura, del pane, del vino; g. dell’entrata, dell’uscita; g. dei pesi e delle misure; g. del ripatico, ecc.; imporre una g.; pagare ...
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Alimento ottenuto dalla cottura nel forno di una pasta lievitata preparata con farina di frumento (o di altri cereali), acqua, sale e lievito (gli ultimi due ingredienti in alcuni tipi possono mancare). Con riferimento ai diversi modi di lavorazione...
pane
Antonietta Bufano
Attilio Mellone
L'uso proprio del termine è limitato a qualche esempio della Commedia e del Fiore, dove il p. è visto per lo più come il " cibo " per eccellenza, quello che prima e più di ogni altro si chiede a. soddisfare...