arrostire
v. tr. [dal germ. hraustjan, cfr. ted. mod. rösten, ingl. (to) roast] (io arrostisco, tu arrostisci, ecc.). – Cuocere la carne a fuoco vivo sulla gratella, allo spiedo, nel tegame senza umido [...] morto), oppure in forno; a. il pesce, sulla gratella o in forno; a. le castagne, fare le caldarroste; a. il pane, metterlo, quando è già cotto, sul treppiede, sulla gratella, ecc., per farlo abbrustolire. Usi fig.: il freddo arrostisce le piante ...
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vernaccia
vernàccia s. f. [da Vernaccia, oggi Vernazza, una delle Cinque Terre della riviera ligure di Levante] (pl. -ce). – Nome di svariati vitigni coltivati in molte regioni d’Italia, e dei vini bianchi [...] essi, sin dal medioevo, si ottengono: e purga per digiuno L’anguille di Bolsena e la v. (Dante); due fette di pane arrostito e un gran bicchiere di v. da Corniglia (Boccaccio; Corniglia è un centro delle Cinque Terre, nel comune di Vernazza); pensò ...
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tartrato
s. m. [der. di tartaro2, attraverso la forma ant. tartarato, sul modello del fr. tartrate]. – In chimica, nome generico dei sali neutri o acidi (bitartrati) dell’acido tartarico, caratterizzati, [...] fra l’altro, dall’essere decomposti dal calore (con odore di pane bruciato) e precipitati dalle soluzioni acquose per aggiunta di latte di calce: t. di potassio e antimonio, anche conosciuto come tartaro (v.) emetico; t. di ferro e potassio, detto ...
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guadagnapane
s. m. [comp. di guadagna(re) e pane] (solo al sing.), region. – Qualunque attività o lavoro svolto per campare: porto a spasso cani a pagamento, al momento ho solo questo guadagnapane. ...
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prestigio
prestìgio s. m. [dal lat. praestigia, per lo più al plur., praestigiae «giochi di prestigio» (der. di praestringĕre «rendere attonito», spec. nella locuz. praestringere oculos; comp. di prae- [...] cosa fu di ... rompere una volta quell’amaro p. che ci dava a credere d’avere a mangiare l’Austria anche nel pane (Giusti). b. Più com. (anche per influsso del fr. prestige), autorevolezza, ascendente che, in virtù di particolari meriti e doti, si ...
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prestinaio
prestinàio (anche prestinaro, pristinàio, pristinaro) s. m. (f. -a) [adattam. tosc. del milan. prestiné, che è il lat. tardo pistrinarius, der. di pistrinum «mulino, forno»], ant. e region. [...] – Fornaio, panettiere: co’ prestinari si prese accordo di non alzarsi il prezzo del pane per tutto quel mese di settembre (V. Siri). ...
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desiderio
desidèrio (ant. disidèrio e desidèro) s. m. [dal lat. desiderium, der. di desiderare «desiderare»]. – 1. Sentimento intenso che spinge a cercare il possesso, il conseguimento o l’attuazione [...] , soddisfare i proprî d.; manifestare un d., o il d. di ...; avere d. di mangiare, di bere; Il desiderio di poter contare Sul pane, almeno, e un po’ di povera lietezza (Pasolini); d. di gloria, di fama, di onori, di ricchezza; sentire il d. di andare ...
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tasca
s. f. [dal franco taska]. – 1. a. Elemento dei capi di vestiario, da uomo e da donna, costituito da una specie di sacchetto di tessuto, per lo più di fodera, che ha la funzione di contenere piccoli [...] a ciascun pendea una tasca Ch’avea certo colore e certo segno (Dante); il terzo premio ... fu una t. da tenere il pane, lavorata di lana mollissima e di diversi colori (Sannazzaro). d. Sacchetto a forma di imbuto, per lo più di tela impermeabile, di ...
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tassare1
tassare1 v. tr. [dal lat. taxare, forse connesso con il gr. τάσσω (aor. ἔταξα) «ordinare, disporre, ingiungere»]. – 1. a. Sottoporre a una tassa: t. un servizio, una concessione; t. una lettera, [...] ci siamo tassati ciascuno per cinquanta euro. 2. ant. Fissare, stabilire un prezzo: accorse subito ai forni, a chieder pane al prezzo tassato (Manzoni). ◆ Part. pass. tassato, com. anche come agg., soprattutto con riferimento a corrispondenza postale ...
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Alimento ottenuto dalla cottura nel forno di una pasta lievitata preparata con farina di frumento (o di altri cereali), acqua, sale e lievito (gli ultimi due ingredienti in alcuni tipi possono mancare). Con riferimento ai diversi modi di lavorazione...
pane
Antonietta Bufano
Attilio Mellone
L'uso proprio del termine è limitato a qualche esempio della Commedia e del Fiore, dove il p. è visto per lo più come il " cibo " per eccellenza, quello che prima e più di ogni altro si chiede a. soddisfare...