buona pratica
loc. s.le f. Azione, prassi diligente e efficace, che tiene conto di criteri e conoscenze consolidati da una consuetudine virtuosa. ◆ A rimettere un po’ d’ordine è intervenuta ora la Finaziaria, [...] trasformare in legge le cosiddette norme di «buona pratica». (Repubblica, 19 gennaio 1998, Affari & Finanza, p. 6) • A palazzo Marino c’è chi pensa che la promozione potrebbe avvenire anche affidando tutto a un unico concessionario, magari a una ...
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qasr
〈ḳaṣr〉 s. m., arabo [dal lat. castrum, attraverso il gr. biz.] (pl. qusū′r). – Castello, forte, e anche palazzo di principi o governatori; il termine, usato anche in persiano e turco, si trova nella [...] toponomastica di paesi di lingua araba, persiana e turca, sia nella forma qaṣr dell’arabo classico, sia nella forma dialettale qṣar. In ital. ne deriva il sost. cassero (v.), mentre in spagn., unito all’articolo ...
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sicuritario
agg. Finalizzato al mantenimento della sicurezza sociale e dell’ordine pubblico. ◆ Da undici anni Maurizio Rotaris anima e motore di Sos Exodus, avamposto creato dall’associazione di don [...] ) maledice le «politiche sicuritarie e repressive» che Penati vorrebbe importare dalla destra e adottare anche nell’unico Palazzo amministrato in zona dalla sinistra. (Giannino della Frattina, Giornale, 19 giugno 2007, p. 51, Milano Cronaca) • È ...
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Silvio-pensiero
loc. s.le m. inv. (iron.) L’opinione di Silvio Berlusconi. ◆ Fin qui il Silvio-pensiero, che può sembrare la solita tracimante berlusconata con la complicità di [Bruno] Vespa, magari [...] versione pacco natalizio. (Curzio Maltese, Repubblica, 10 dicembre 2004, p. 19, Commenti) • Passano pochi minuti e da palazzo Grazioli arriva la versione originale del Silvio-pensiero: «Meritavamo l’assoluzione, un proscioglimento totale – ha detto a ...
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novecento
novecènto agg. num. card. [comp. di nove e cento], invar. – 1. Numero che contiene nove centinaia, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 900, in numeri romani CM): una scuola con n. [...] . È stato usato anche in funzione di attributo, per indicare in modo generico, soprattutto in architettura e nell’arredamento (palazzo n., stile n.), lo stile moderno, di origine nordica, diffusosi in Italia intorno al 1930. Più in partic., nome ...
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disegno
diségno s. m. [der. di disegnare]. – 1. a. Rappresentazione grafica di oggetti della realtà o dell’immaginazione, di persone, di luoghi, di figure geometriche, ecc., fatta con o senza intento [...] , animati, v. flip-book). Indica talora lo schizzo, il progetto di un’opera da fabbricare o da costruire: d. di un palazzo; ho fatto io stesso il d. dei mobili; oppure, con riferimento ad artisti, i disegni fatti a scopo di studio, di esercitazione ...
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lavoratore discontinuo
loc. s.le m. Chi lavora saltuariamente, spesso con contratti a tempo determinato. ◆ L’assessore alle politiche del lavoro di Palazzo Vecchio Riccardo Nencini sostiene che questo [...] accordo rappresenti «un rilevante passaggio di lotta alla precarietà che le amministrazioni toscane hanno assunto estendendo diritti e riconoscendo le parità salariali ai lavoratori discontinui» e rivendica ...
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talpa
s. f. [lat. talpa; cfr. topo1]. – 1. a. Genere di insettivori sotterranei (lat. scient. Talpa) della famiglia talpidi, che comprende una ventina di specie europee e asiatiche (delle quali tre, [...] , spec. presso i ministeri, uffici giudiziarî, servizî di sicurezza, allo scopo di raccogliere notizie riservate o segrete: la t. del Palazzo di Giustizia; si pensa che la fuga di notizie sia dovuta alla presenza di una t. nel ministero della Difesa ...
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trionfo
trïónfo (ant. trïunfo) s. m. [dal lat. triumphus, da un prec. triumpus, che si fa derivare dal gr. ϑρίαμβος «canto bacchico, trionfo», di origine incerta]. – 1. Il massimo onore che, in Roma [...] ) in pittura o scultura: per es., il T. di Venezia, olio su tela che decora il soffitto della sala del Maggior Consiglio nel Palazzo ducale di Venezia; o il T. del nome di Gesù, del pittore G. B. Gaulli detto il Baciccia, nella chiesa del Gesù a ...
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fondamento
fondaménto s. m. [dal lat. fundamentum, der. di fundare «fondare»] (pl. -i, e in senso proprio più spesso le fondaménta, femm.). – 1. Ciascuna delle strutture murarie su cui si costruisce [...] meno tecnico di fondazione, ed è usato quasi esclusivam. al plur.: porre, gettare le f. di una casa, di un palazzo, di una chiesa; f. solide, deboli; distruggere, abbattere, rinnovare una costruzione dalle fondamenta. Con il plur. masch., e in senso ...
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Edificio di grandi dimensioni, connotato architettonicamente e contraddistinto dal ruolo delle varie funzioni a cui è destinato: dimora di sovrani, di personalità o di famiglie di rilievo; sede di governo, di uffici pubblici, di istituzioni...
Vedi PALAZZO dell'anno: 1963 - 1996
PALAZZO
A. Giuliano
A. Bisi
A. Bisi
A. Bisi
A. Giuliano
A. Giuliano
A. Tamburello
L. Lanciotti
Il nome Palatium indicava a Roma uno dei sette colli sui quali sorgeva la città, precisamente quello...