portone
portóne s. m. [accr. di porta1]. – 1. a. Porta di notevoli dimensioni che serve come entrata principale o per l’ingresso di veicoli in un edificio e che, sia come vano sia come infisso di chiusura, [...] decorativi di vario genere negli edifici monumentali: il p. di una casa, di una palazzina, di una scuola, di una caserma; il p. di un palazzo cinquecentesco; aprire, chiudere il portone. Per antonomasia, il p. di bronzo, uno degli ingressi d’onore ai ...
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dinanzi
(o dinnanzi) prep. e avv. [lat. de in antea; per la terminazione cfr. anzi]. – 1. prep. È in genere sinon., meno pop. e più ricercato, di davanti e, come questo, si unisce al complemento con [...] etterne (Dante). 2. Con funzione di avv., in senso locativo o temporale: guardare d.; Taciti, soli, sanza compagnia N’andavam l’un dinanzi e l’altro dopo (Dante); non vi fu egli detto d.? (Boccaccio). Con valore di agg., non com.: il palazzo dinanzi. ...
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senato
(ant. sanato) s. m. [dal lat. senatus -us, der. di senex «vecchio, anziano», propr. «consiglio, assemblea degli anziani»]. – 1. a. In Roma antica, il supremo consiglio dello stato, principale [...] fu ucciso in pieno s.); sia, infine, la dignità di senatore (aspirare al s., e sim.). Comunem. anche la sede, il palazzo dove i senatori abitualmente si riuniscono: andare, recarsi al senato. 3. Nome di alcune assemblee a carattere non politico; in ...
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fuori
fuòri (pop. fòri e fòra; ant. e poet. fuòra; ant. fòre e fuòre) avv. e prep. [lat. fŏris, fŏras]. – 1. avv. a. Nella parte esterna, esternamente, rispetto a un luogo, a un ingresso, o anche, parlando [...] il suono delle voci di f.; gente di f., forestieri; come locuz. nominale, il di f., l’esterno: il di f. del palazzo; guardare, osservare dal di f.; badare al di f., fig., all’apparenza. c. Preceduto dalla prep. in, soprattutto con i verbi spingere ...
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piovego
pióvego s. m. [lat. pūblĭcum «pubblico», neutro sostantivato di pūblĭcus, divenuto nel lat. mediev. plubicus, da cui l’ant. piùvico al quale pióvego corrisponde come forma dial.] (pl. -gi o -ghi). [...] d’interesse generale e pubblico, come la conservazione dei beni demaniali in genere, e in partic. delle acque, dei canali, delle rive e delle darsene; sala del p., o più brevemente piovego, era chiamata la sala del Palazzo ducale in cui avevano sede. ...
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battere
bàttere v. tr. e intr. [lat. tardo battĕre, dal lat. class. battuĕre]. – 1. tr. In genere, colpire ripetutamente con le mani o con altro arnese: a. In senso proprio: b. qualcuno, picchiarlo, [...] fam., dare un calcio dove non batte il sole, nel deretano; la luce dei riflettori batteva in pieno sulla facciata del palazzo. Con questi sign., il verbo è però costruito transitivamente nel passivo: luogo battuto dal vento, dal sole, ecc. 5. tr. e ...
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loggia
lòggia s. f. [dal fr. loge «capanna, piccola stanza», che è il lat. tardo laubia, dato nei glossarî come equivalente del gr. σκηνή «tenda, padiglione», a sua volta dal franco *laubja «pergola, [...] colonnati o arcate che si svolgono sopra al pianterreno intorno ai cortili dei conventi e dei palazzi rinascimentali (per es., le l. di Raffaello nei palazzi vaticani), e alcuni portici pubblici destinati a uso civico (come la l. dei Lanzi a Firenze ...
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invadere
invàdere v. tr. [dal lat. invadĕre, comp. di in-1 e vadĕre «andare»] (pass. rem. invaṡi, invadésti, ecc.; part. pass. invaṡo). – 1. Entrare con impeto, con violenza, con la forza delle armi [...] Grecia. 2. estens. a. Di folla, fare irruzione in un luogo, con o senza intenzioni ostili: i ribelli invasero il palazzo del governo; i dimostranti tentarono di i. il municipio; alla fine della partita, gli spettatori invasero il campo; più genericam ...
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invaditore
invaditóre s. m. e agg. (f. -trice) [der. di invadere]. – Chi, o che, invade. Raro il masch. come sinon. di invasore (ma usabile con i sign. estens. del verbo: gli invaditori del palazzo, [...] ecc.), è più com. il femm., soprattutto come agg.: la nazione i.; violenza i.; arrestare le acque invaditrici ...
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uscita
s. f. [der. di uscire]. – 1. a. L’atto di uscire, di andare o venire fuori da un luogo chiuso o considerato come tale: l’u. degli scolari dalla scuola, l’u. degli impiegati dall’ufficio; l’u. [...] u. o buon’u., v. la forma grafica unita, più com., buonuscita. 2. a. Il luogo, l’apertura per dove si esce: lasciò il palazzo per un’u. secondaria; il castello doveva avere qualche u. segreta; l’u. è in fondo al corridoio; strada, vicolo senza uscita ...
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Edificio di grandi dimensioni, connotato architettonicamente e contraddistinto dal ruolo delle varie funzioni a cui è destinato: dimora di sovrani, di personalità o di famiglie di rilievo; sede di governo, di uffici pubblici, di istituzioni...
Vedi PALAZZO dell'anno: 1963 - 1996
PALAZZO
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A. Tamburello
L. Lanciotti
Il nome Palatium indicava a Roma uno dei sette colli sui quali sorgeva la città, precisamente quello...