scremare
v. tr. [der. di crema, col pref. s- (nel sign. 4)] (io scrèmo, ecc.). – 1. Togliere la parte grassa del latte, per affioramento o, più spesso, mediante la scrematrice. 2. In senso fig., scegliere, [...] passare al vaglio, prendere quanto vi è di meglio: gli piace s. la coppa, del contenuto diffida sempre (Palazzeschi). ◆ Part. pass. scremato, spec. nella locuz. latte scremato o parzialmente scremato, latte privato totalmente o parzialmente della sua ...
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saziare
v. tr. [dal lat. satiare, der. di satis «abbastanza»] (io sàzio, ecc.). – 1. Soddisfare completamente l’appetito, il desiderio di cibo o di un determinato cibo: s. la fame (meno com., la sete); [...] , se ’l ver non lo illustra (Dante); prese ad uscire tutti i giorni senza saziarsi del vuoto che aveva davanti a sé (Palazzeschi); ant. e poet. senza la particella si: La sete natural che mai non sazia Se non con l’acqua onde la femminetta Samaritana ...
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struggere
strùggere v. tr. [aferesi di distruggere] (coniug. come distruggere). – 1. letter. ant. a. Distruggere (nel sign. più com. del verbo): una tempesta Che struggea i fiori, et abbattea le piante [...] si strugga] come ghiaccio a sole (Boccaccio); per estens.: si era sentito struggere di gioia da credersi ebbro (Palazzeschi). b. Tormentare, far soffrire e languire in modo continuo: un cruccio infinito, incomprensibile la struggeva (Serao); come ...
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sbafare
v. tr. [voce di origine onomatopeica], fam. – 1. Mangiare, o anche bere, a spese di altri, cioè senza pagare, riuscendo a farsi invitare o unendosi a coloro che sono invitati: s. un pranzo, una [...] Mangiare avidamente e in abbondanza, spec. cibi che eccitano la golosità: s’è sbafato da solo più di mezza torta; a me piacciono le ciliege, quante me ne voglio s., mi voglio riempire la pancia (Palazzeschi); anche assol.: quanto sbafi, ragazzo mio! ...
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pedestre
pedèstre agg. [dal lat. pedester -stris, der. di pes pedis «piede»]. – 1. non com. Che va a piedi: esercito p.; forze p.; statua p. (in contrapp. a equestre). Per estens., viaggio p., che si [...] di scarso valore, banale: usa un linguaggio p.; dice solo cose p.; tutto cadrebbe nella mediocrità del vivere pedestre (Palazzeschi). ◆ Avv. pedestreménte, non com., a piedi: il cammino ... è troppo faticoso alle bestie e a chi viaggia pedestremente ...
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devastare
v. tr. [dal lat. devastare, comp. di de- e vastare, der. di vastus «spopolato»]. – 1. Rovinare, guastare con saccheggi e distruzioni: i barbari devastarono intere regioni. Per estens.: la grandine [...] . In senso fig., distruggere moralmente, sconvolgere profondamente: animo devastato dalle sventure; una delusione amorosa che nella prima gioventù le aveva devastata l’esistenza (Palazzeschi). ◆ Part. pres. devastante, anche come agg. (v. la voce). ...
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sballato
agg. [der. di sballare2]. – 1. Avventato, campato in aria, privo di fondamento e di significato: una proposta, una storia s.; che idea s.!; è stato un affare completamente s.; era un ingenuo [...] … pronto a imbarcarsi per le imprese più s. ed assurde (Palazzeschi). V. anche spallato. 2. Di persona, che è sotto l’effetto dell’alcol o di sostanze stupefacenti: era (o mi pareva) completamente s.; per estens., di chi conduce una vita irregolare, ...
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polentone
polentóne (tosc. pop. pulendóne e ant. polendóne) s. m. (f. -a) [der. di polenta]. – 1. Persona pigra, lenta nell’azione e nei movimenti: Che fai, gingillone? Polendone! Stai a grattarti le [...] anche? (Palazzeschi). 2. Grande mangiatore di polenta (in questo sign. è denominazione scherz. o spreg. data agli italiani del nord dai meridionali). ...
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smusata
smuṡata s. f. [der. di muso], non com. – Smorfia di disgusto o di disprezzo: far la serva e non avere nulla, altro che delle smusate (Palazzeschi). ...
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trisillabo
trisìllabo agg. e s. m. [dal lat. trisyllăbus, gr. τρισύλλαβος, comp. di τρι- «tre» e συλλαβή «sillaba»]. – Formato di tre sillabe: parola t., elemento t.; come sost., un t., parola, vocabolo [...] di tre sillabe. Nella metrica moderna, verso t., o come s. m. un trisillabo, verso di tre sillabe (raro soprattutto in strofe o in serie), di ritmo giambico, per es.: Si tace, Non getta Più nulla (Palazzeschi). ...
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Pseudonimo dello scrittore Aldo Giurlani (Firenze 1885 - Roma 1974). P. ha manifestato il suo estro funambolesco fin dall'esordio come poeta crepuscolare e nell'effimera adesione al futurismo. Ha attraversato l'esperienza dell'avanguardia di...
‘Stampe dell’Ottocento’. Oppure, lasciando il nostro Palazzeschi, potremmo constatare con Alberto Savinio come «il secolo decimonono, eccellentemente umanitario, fu chiamato con le parole stesse di Léon Daudet lo “stupido secolo decimono”» (Nuova...