arnese
arnése s. m. [dal fr. ant. herneis, harneis, harnais «provviste di viaggio, vettovaglie», poi «armatura», voce di origine germ. (ant. scand. *hernest)]. – 1. ant. a. Armatura o parte di essa: [...] a. da galera, da forca e sim.; talora scherz.: se tu sentissi ... che cosa ti racconta, questa bambina: che arnese! (Palazzeschi). ◆ Dim. arnesino, arnesùccio, poco com.; pegg. arnesàccio, per lo più riferito a persona: come fate a fidarvi di quell ...
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sparato
s. m. [der. di sparare1]. – Apertura verticale nella parte anteriore di vestiti e indumenti. In partic., la parte anteriore inamidata delle camicie da uomo, e spec. delle camicie da sera, che [...] appare dallo scollo della giacca: lo aveva riconosciuto per lo s. della camicia (Palazzeschi). ...
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plumbeo
plùmbeo agg. [dal lat. plumbeus, der. di plumbum «piombo»]. – 1. letter. Di piombo, fatto di piombo: vaso p.; tavoletta plumbea. 2. a. Che ha il colore del piombo: grigio p.; veste p.; per estens., [...] plumbea. b. In senso fig., opprimente, gravoso, pesante da sopportare: il p. ambiente dell’ufficio; è caduto in una p. disperazione; furono sette giorni di ansie, di silenzi p., di sconforti (Palazzeschi). Anche, tetro, senza speranza: un p. destino. ...
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sconquassare
v. tr. [der. di conquassare, col pref. s- (nel sign. 6)]. – Scuotere, urtare violentemente, in modo da provocare gravi danni, spec. scompaginando e sconnettendo: la tempesta ha sconquassato [...] rovinato: una vecchia vettura tutta sconquassata; il Principe fissava il pavimento della stanza logoro e sconquassato (Palazzeschi); una capanna sconquassata fatta di tronchi sovrapposti (Piovene); in senso estens. e fig., scombussolato, sconvolto e ...
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straripare
v. intr. [der. del lat. ripa «riva», col pref. stra-] (aus. essere o avere). – 1. Con riferimento a corsi (e anche a specchi) d’acqua in piena, traboccare sopra le rive o gli argini: a causa [...] tutte le parti. ◆ Part. pres. straripante, anche come agg.: acqua, fiumi straripanti; in senso fig., prorompente, incontenibile: una ragazza di una straripante vitalità; bisogno violento e straripante di amare, di dare il meglio di sé (Palazzeschi). ...
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patina
pàtina s. f. [dal lat. patĭna «padella» (e poi anche il pasticcio che vi è contenuto e ne riceve la forma), con evoluzione di sign. non ben chiara]. – 1. a. Velatura, oscuramento o alterazione [...] p. d’untume nerastro (Cassola); rideva, rideva l’alcoolizzato,... mostrando i due canini superstiti ricoperti di una p. oscura (Palazzeschi). In partic., nel linguaggio medico, p. linguale, o p. della lingua, sottile strato giallo-grigiastro, formato ...
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spasimo
spàṡimo (ant. spasmo) s. m. (ant. anche femm., spàṡima) [lat. spasmus, gr. σπασμός, der. di σπάω «lacerare, tirare»]. – 1. Dolore fisico acuto e intenso: avere degli s. atroci; morire tra gli [...] affannoso, ansia angosciosa: era uno s. vederlo soffrire così!; gli s. dell’attesa; in certi momenti ... uno s. indicibile mi fa tremare il cuore (Deledda); È giù, Nel cortile, La povera Fontana Malata; Che spasimo! Sentirla Tossire (Palazzeschi). ...
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accidioso
accidióso agg. [dal lat. tardo acidiosus, acediosus]. – 1. Di accidia, colpevole di accidia (come peccato): Portando dentro accidïoso fummo (Dante); anche sost.: gli a. dell’Inferno dantesco. [...] o indolente; uggioso: esseri silenziosi e a., che potevano rimanere per giornate intere distesi al sole senza fare un movimento (Palazzeschi); pensieri a.; le a. ore di certi pomeriggi estivi; Oh quei fanali come s’inseguono Accidïosi là dietro gli ...
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vermeil
〈vermèei〉 s. m., fr. (propr. «vermiglio»). – Argento dorato: una medaglia di v.; quattro candelabri in v. piantonavano la tavola (Palazzeschi). ...
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slargatura
s. f. [der. di slargare]. – Il fatto di slargare o slargarsi; il punto dove qualcosa si slarga: una s. dove il torrente formava un laghetto (Palazzeschi). In tipografia, spazio eccessivo tra [...] due lettere della stessa parola o tra due parole: una pagina piena di slargature ...
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Pseudonimo dello scrittore Aldo Giurlani (Firenze 1885 - Roma 1974). P. ha manifestato il suo estro funambolesco fin dall'esordio come poeta crepuscolare e nell'effimera adesione al futurismo. Ha attraversato l'esperienza dell'avanguardia di...
‘Stampe dell’Ottocento’. Oppure, lasciando il nostro Palazzeschi, potremmo constatare con Alberto Savinio come «il secolo decimonono, eccellentemente umanitario, fu chiamato con le parole stesse di Léon Daudet lo “stupido secolo decimono”» (Nuova...