adorezzare
adoreżżare v. impers. [der. di orezza] (adoréżża, ecc.), ant. – Esserci ombra, fresco: in parte Dove adorezza (Dante, Purg. I, 123; ma la lettura del verbo, che risale a una congettura di [...] F. D’Ovidio, è dubbia, e non accolta nell’edizione da noi seguita, che legge invece ad orezza: v. orezza). ...
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metamorfosi
metamòrfoṡi s. f. [dal gr. μεταμόρϕωσις, der. di μεταμορϕόω «trasformare», comp. di μετα- «meta-» e μορϕή «forma»]. – 1. Trasformazione, e in partic. trasformazione di un essere o di un oggetto [...] classico, nelle quali il termine è usato anche come titolo (nella traduz. ital.), soprattutto al plur.: le «Metamorfosi» di Ovidio, di Apuleio, di Nicandro di Colofone; «La metamorfosi» (ted. Die Verwandlung) di Franz Kafka. 2. a. In zoologia, l ...
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trasmutare
(ant. transmutare) v. tr. [dal lat. transmutare, comp. di trans- «trans-» e mutare «cambiare»], letter. – 1. Trasformare, mutare in altra forma, in altro aspetto: Taccia di Cadmo e d’Aretusa [...] Ovidio ... Ché due nature mai a fronte a fronte Non trasmutò, sì ch’amendue le forme A cambiar lor matera fosser pronte (Dante); anche, trasfigurare, alterare l’espressione del volto per commozione intensa: Come t’avrebbe trasmutato il canto ... mo ...
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indigesto
indigèsto agg. [dal lat. indigestus, comp. di in-2 e digestus, part. pass. di digerĕre: v. digerire]. – 1. letter. Nel sign. originario, non distinto o disposto con ordine, disordinato, confuso: [...] una mole i. (cfr. lat. rudis indigestaque moles, in Ovidio, con riferimento al Caos); [le Muse] dalla massa informe Dell’indigeste tenebrose idee, Ove giacea l’inviluppata mente, Trasser le prime di ragion scintille (Cesarotti). Fig., un’erudizione i ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto [...] e verità cristiane: esempî tipici, l’Ovidius moralizatus, libro XV del Reductorium morale di P. Bersuire; e l’Ovide moralisé, vastissimo poema del sec. 14°, illustrante il significato storico, morale e teologico dell’antica mitologia in rapporto ai ...
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nardo
s. m. [dal lat. nardus o nardum, gr. νάρδος o νάρδον, voce di origine orientale]. – 1. Sostanza profumata, di origine orientale, forse ottenuta dall’olio della lavanda, in uso tra gli antichi: [...] lagrime e d’amomo, E nardo e mirra son l’ultime fasce (Dante, con riferimento alla fenice, sul fondamento di Ovidio, Met. XV, 395 e segg.). 2. a. In botanica, genere di piante graminacee comprendente la sola specie Nardus stricta, caratterizzata ...
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pistola
pìstola s. f. [aferesi di epìstola], ant. – Epistola, lettera: Biancofiore piegò la scritta pistola (Boccaccio); l’antico volgarizzamento delle p. d’Ovidio citato dalla Crusca (Carducci). ...
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episodico
epiṡòdico agg. [der. di episodio] (pl. m. -ci). – 1. Che costituisce un episodio, che entra come episodio in un’azione, in una serie di avvenimenti: le parti e. di un dramma, di un poema. In [...] di episodî, formato di episodî, cioè di singole narrazioni più o meno intimamente legate tra loro: le «Metamorfosi» di Ovidio si possono considerare un poema episodico. 3. Nel linguaggio della critica contemporanea, lettura e., critica e. di un testo ...
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celadon
céladon ‹seladõ′› s. m., fr. [dal nome di un personaggio del romanzo pastorale Astrée, dello scrittore fr. H. d’Urfé (1568-1625), che a sua volta l’ha tratto dalle Metamorfosi di Ovidio]. – 1. [...] Colore verde tenero, di una sfumatura pallida. 2. Nome dato nel 17° sec. in Francia a una porcellana pesante (porcelaine céladon) a tinta uniforme nella classe dei verdi grigiastri (verde di giada), con ...
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ecoico
ecòico agg. [dal lat. echoĭcus (versus), der. di echo «eco»] (pl. m. -ci). – Propr., che fa eco, fondato sull’eco. Nella poesia latina, verso e., verso in cui vocaboli diversi terminano con sillabe [...] emistichio; distico e., distico in cui l’emistichio finale del pentametro ripete l’emistichio iniziale dell’esametro (come in Ovidio, Amores I, 9, 1: «Militat omnis amans et habet sua castra Cupido; / Attice, crede mihi, militat omnis amans»). Nelle ...
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Poligrafo (Bologna 1601 - ivi 1671); dal 1625 prof. nell'univ. di Bologna, si occupò di scienze naturali, di letteratura e di storia, soprattutto della sua città; autore di una Bibliotheca bononiensis (1641), l'opera sua più interessante è lo...
Storico italiano (n. Il Cairo 1930 - Bologna 2012); prof. univ. dal 1967, ha insegnato storia medievale a Bologna. Presidente onorario del Centro italiano di studi sull'Alto Medioevo di Spoleto, presidente del Centro studi sulla spiritualità...