pallio
pàllio s. m. [dal lat. pallium, affine a palla2; nel sign. 4, forma italianizzata del lat. scient. pallium]. – 1. Indumento degli antichi Romani, consistente in un telo di forma rettangolare, [...] fermandolo sul collo o sul petto; di origine greca, era preferito, per la sua semplicità il p. di (sotto il p. dell’amicizia, della religione, dell’altruismo, ecc.). 3. Nella liturgia cattolica neopallio, che rappresenta nell’uomo la sede più evoluta ...
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caccia1
càccia1 s. f. [der. di cacciare] (pl. -ce). – 1. a. Ricerca, uccisione o cattura della selvaggina, compiute con trappole, reti, armi e spesso con l’ausilio di animali domestici e di accorgimenti [...] pinne; è inoltre termine d’uso per la c. delle balene): c. alla lepre, alla volpe, all’orso; marito, di belle ragazze; la c. all’uomo (a proposito di rastrellamenti in periodo bellico, o e scene di vario genere; d’origine francese (sec. 13°), fu in ...
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u, U
s. f. o m. (radd. sint.). – Ventesima lettera dell’alfabeto latino, che ha con la lettera V la stessa origine dall’alfabeto fenicio, e anche una storia comune fino a tempi molto vicini ai nostri. [...] vocale (che in parole schiettamente italiane è sempre o: uomo, uosa, uovo), e all’interno di parola in (es. punire, lat. pūnire); la u aperta invece, già prima della fine dell’unità romana, si confuse con la o chiusa in ogni posizione, tonica ...
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rumore
rumóre (ant. o letter. romóre) s. m. [lat. rumor -ōris]. – 1. a. Qualsiasi perturbazione sonora che, emergendo dal silenzio (o anche da altri suoni), dia luogo a una sensazione acustica: il mondo [...] produrre nell’uomo effetti nocivi, sia acustici, che vanno da varî gradi di disturbi alla perdita totale dell’udito, essere di origine interna oppure esterna al sistema di comunicazione, e può essere anche costituito da un segnale della stessa natura ...
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altezza
altézza s. f. [lat. tardo altĭtia, per il class. altitudo]. – 1. In generale, una delle tre dimensioni di un corpo, di solito quella verticale (le altre due sono la lunghezza, o larghezza, e [...] profondità, o spessore): a. di un albero, a. di un uomo. In termini più precisi, la distanza, misurata verticalmente, di un ); le a. e le miserie dell’impero di Roma (Carducci). Con sign. sim., è anche titolo rivolto in origine ai re, e poi, dal sec ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] generico e intonazione più familiare: il possesso della r. distingue l’uomo dagli animali; parlare, pensare, agire, comportarsi possono mutare. Talvolta al senso di causa si mescola quello di origine: vorrei saper la r. del suo risentimento; non è ...
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pancreas
pàncreas (raro pàncrea) s. m. [dal gr. πάγκρεας -έατος, comp. di παν- «pan-» e κρέας «carne»]. – 1. In anatomia comparata, ghiandola esocrina e endocrina che ha origine dal tratto anteriore [...] tenue, caratteristica di tutti i vertebrati; nell’uomo è situata nella parte superiore e posteriore dell’addome, ha forma allungata, pesa in glicemia e mantenerla stabile attraverso la regolazione della quantità di insulina da infondere, utilizzato ...
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piede
piède s. m. [lat. pes pĕdis, voce di origine indoeuropea]. – 1. a. Nell’anatomia dei vertebrati, l’ultimo segmento dell’arto posteriore dei tetrapodi (detto più propriam., in anatomia comparata, [...] le dita (acropodio). Nell’uomo è tipicamente plantigrado, in io lo conosca ancora (Ariosto); nel linguaggio dell’ippica, messo a piedi, detto del fantino, immediatamente al di sotto del nodo dal quale si origina un ramo laterale. Nell’uso com., un ...
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colpo
cólpo s. m. [lat. *colpus (class. colăphus «pugno, percossa», gr. κόλαϕος); parecchie delle locuz. che s’incontreranno nel corso della voce sono calchi di corrispondenti espressioni fr.: coup d’air, [...] simili ma aventi differente origine (per es., liberazione di gas). e. In varie espressioni dell’uso com., ha sign tratto: si distingue a c. d’occhio, subito, alla prima; è un uomo che ha un c. d’occhio sicuro. C. di fulmine, innamoramento improvviso. ...
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selezione
selezióne s. f. [dal lat. selectio -onis, der. di selectus, part. pass. di seligĕre «scegliere» (comp. di se- «a parte» e legĕre «cogliere, prendere, scegliere»)]. – 1. a. Scelta, operazione [...] . Ch. R. Darwin (1809-1882) nell’ambito del suo studio Sull’originedelle specie (1859), come il principale fattore che determina, tramite la lotta per quando gli accoppiamenti selettivi sono operati dall’uomo in specie animali o vegetali, al fine ...
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UOMO, Origine dell'
Gioacchino SERA
Charles BOYER
Storia della questione. - Limitandoci al periodo più propriamente naturalistico e prescindendo dalle guardinghe e un po' vaghe anticipazioni di G.-L.L. Buffon, si può dire che J.-B. Lamarck...
Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A partire dagli studi di L. Lévy-Bruhl,...