partenogenesi
partenogèneṡi s. f. [comp. di parteno- e -genesi, coniato (come lat. scient.) dal medico e zoologo ingl. Richard Owen (1804-1892) nell’opera On Parthenogenesis ecc. (1849)]. – 1. In biologia, [...] seme maschile. 2. In usi fig., talora scherz., origine o nascita autonoma, sviluppo spontaneo, soprattutto nella locuz. avv. per p., spontaneamente, da sé, senza interventi esterni: i ricordi dell’uomo si riproducono per p. (G. Raimondi); i grossi ...
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arete
aretè s. f. – Traslitterazione del gr. ἀρετή, parola che in origine significava la particolare capacità non soltanto di persone ma anche di animali e cose di assolvere bene il proprio compito, [...] e ristretta più tardi (analogam. a quel che accadde per il latino virtus) a designare il valore spirituale, la bravura morale dell’uomo. ...
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forza
fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento [...] tutte le f. della natura. In geologia, f. orogenetiche, gli agenti che diedero origine ai rilievi montuosi legislativa); la f. legale non proteggeva in alcun conto l’uomo tranquillo, inoffensivo (Manzoni); oppure, attitudine a influire sugli animi, ...
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potenza
potènza (ant. potènzia) s. f. [dal lat. potentia, der. di potens -entis «potente»]. – 1. In senso generico, l’essere potente, il fatto di potere: così ... la potenza corrispondesse alla buona [...] è ancora rozzo ma possiede in p. molte buone qualità; è un grand’uomo, ma solo in potenza. b. Con senso generico, virtù, facoltà che una parte dell’uovo o dell’embrione, intesa come «possibilità» e non come «capacità» di dare origine a particolari ...
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resto
rèsto s. m. [der. di restare]. – 1. a. Ciò che rimane di un tutto, a cui è stata tolta o è venuta meno una parte per consumo, guasto, distruzione, o per altra causa: metti nel frigo il r. del pollo; [...] la frutta e il dolce, noi provvederemo al r. della cena; questo è ancora niente, sentirai il r.!. nel 1885, così chiamato perché in origine si vendeva nelle tabaccherie per il più com., avere, dare il r.: l’uomo ... rispondeva a suo figlio che se non ...
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rivelazione
rivelazióne s. f. [dal lat. revelatio -onis, der. di revelare «rivelare»]. – 1. L’azione o l’atto di rivelare, il fatto di rivelarsi o di venire rivelato: r. di un segreto, di una notizia [...] di varie religioni che si riconoscono un’origine divina, il fatto e l’atto per verità rivelate) non conoscibili all’uomo (di ordine soprannaturale) o quell’occasione fu una r. per tutti. Anche della persona (o di un complesso) che riveli ...
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quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero [...] quarta e ultima. c. Nel linguaggio del calcio, q. uomo, il collaboratore della terna arbitrale a cui spetta di segnalare i cambî dei varî il fr. le quart d’heure de Rabelais, trae origine da un aneddoto raccontato in varie forme e poco verosimile). ...
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elemento
eleménto s. m. [dal lat. elementum (di origine incerta), con cui i Latini rendevano i varî significati del gr. στοιχεῖον «principio, rudimento, lettera dell’alfabeto»]. – 1. Nel sign. più ampio, [...] era principio di vita e di moto): l’amore è per l’uomo il quinto e.; e si narra che il papa Bonifacio VIII, osservando e. pacifici, sovversivi; quel ragazzo è uno dei migliori e. della scuola; il nuovo contabile mi è parso un ottimo elemento; talvolta ...
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genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, [...] dell’Italia, della Francia; il g. della stirpe (spec. con riferimento alle qualità ereditarie); il g. della lingua, il g. delle lingue, espressioni di origine o di gusto, e sim.; uomo di g., chi, all’originalità dell’ingegno, unisce la capacità di ...
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donna kamikaze
loc. s.le f. Donna protagonista di un’azione terroristica nella quale è pronta a perdere la vita. ◆ [tit.] Mosca, strage al concerto rock / Due donne kamikaze in azione: venti morti. [testo] [...] anni, nato in Inguscezia (una delle piccole regioni autonome del Caucaso russo), ma di origini e cognome ceceni, criminale comune prima uomo che i terroristi di Beslan chiamavano «il colonnello» e che centinaia di ostaggi ammassati nella palestra dell ...
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UOMO, Origine dell'
Gioacchino SERA
Charles BOYER
Storia della questione. - Limitandoci al periodo più propriamente naturalistico e prescindendo dalle guardinghe e un po' vaghe anticipazioni di G.-L.L. Buffon, si può dire che J.-B. Lamarck...
Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A partire dagli studi di L. Lévy-Bruhl,...