tun
– Variante di tum, voce onomatopeica, che riproduce soprattutto il rumore di colpi sparati, e perciò di solito ripetuta: tun tun tun! ...
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putipu
putipù s. m. [voce onomatopeica]. – Strumento musicale del folclore napoletano, costruito in varî tipi e formati, consistente in un contenitore cilindrico, ricavato da recipienti d’uso comune [...] (barattoli di latta o pentole, donde l’altro nome di caccavella, ma anche recipienti di terracotta o di legno), chiuso alla base e sulla cui apertura superiore è tesa una membrana di pelle di capra o di ...
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patta4
patta4 s. f. [voce onomatopeica; cfr. pacca1], tosc. e settentr. – Pacca, colpo dato con la mano aperta sulle spalle o sul capo di una persona. ◆ Accr. pattóne m. (v. pattone2). ...
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tartagliare
v. intr. e tr. [voce onomatopeica] (io tartàglio, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Articolare male le parole per difetto naturale (v. balbuzie), soprattutto ripetendo fonemi e sillabe: è voce [...] più pop. di balbettare. 2. tr. Pronunciare confusamente e stentatamente: tartagliò qualche cosa e se ne andò ...
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Putsch
〈puč〉 s. m., ted. [voce di origine dial. svizz. (propr. «spinta, colpo»), di formazione onomatopeica] (pl. Putsche 〈pùčë〉). – Sommossa, colpo di mano di un gruppo politico armato per impadronirsi [...] del potere: il P. di Monaco del novembre 1923 ...
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tartassare
v. tr. [voce onomatopeica]. – Trattare male, senza alcun riguardo, con eccessiva durezza. Raro in senso proprio, fisico: hanno preso il ladro e l’hanno tartassato ben bene; è invece comune, [...] soprattutto nell’uso fam., in senso fig.: t. un imputato, un testimone, con un interrogatorio incalzante, che lo mette a dura prova; t. un candidato (a un esame), con prove, domande particolarmente difficili; ...
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scoreggia
scoréggia (o scorréggia e pop. scuréggia, meno com. corréggia, e coréggia) s. f. [voce di origine e formazione incerta, prob. onomatopeica] (pl. f. -ge), volg. – Emissione rumorosa di gas intestinali [...] dall’ano; peto ...
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cha cha cha
〈ča ča ča〉 locuz. usata come s. m. [espressione onomatopeica dello spagnolo di Cuba], invar. – Danza di origine cubana, derivata dal mambo, a ritmo assai marcato, introdotta in Europa verso [...] la metà degli anni ’50 del Novecento ...
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Nome, di origine onomatopeica, usato nell’America Settentrionale, specialmente nelle regioni dei monti Appalachiani e in tutto il Canada, per indicare fortissime tempeste di neve che infuriano d’inverno, anche a cielo sereno.
Termine gergale, di origine onomatopeica, indicante lo stile jazzistico sorto a New York nei primi anni 1940 a opera di C. Parker, D. Gillespie, K. Clarke, T. Monk e B. Powell. Rinnovò radicalmente gli elementi formali dell’improvvisazione jazzistica,...