claquettes
〈klakèt〉 s. f. pl., fr. [der. di claquer «produrre un rumore forte e secco», voce onomatopeica]. – Placchette di metallo che vengono applicate alle suole delle scarpe dei ballerini per ritmare [...] alcuni tipi di danza (in partic. il tip tap) ...
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puff
〈puf〉. – 1. Voce onomatopeica che imita il rumore della caduta di un corpo, spec. sull’acqua o su qualcosa di soffice; ripetuta, è usata, anche come s. m., per imitare il rumore prodotto dallo sbuffare [...] di macchine a vapore o l’ansimare di una persona dopo una lunga corsa. 2. Forma esclamativa, poco com., con cui si esprime nausea o disgusto (cfr. il più com. puah). 3. Variante di puf2 ...
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creak
〈krìik〉 s. ingl. [voce di origine onomatopeica, der. di (to) creak «scricchiolare»], usato in ital. come interiez. – Nel linguaggio dei fumetti, forma grafica che riproduce il rumore di uno scricchiolio. ...
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brivido
brìvido s. m. [voce onomatopeica, prob. già gallica]. – Serie di piccole contrazioni involontarie di fascetti muscolari, estese a gran parte del corpo, irregolarmente ritmiche, assai ravvicinate; [...] può essere provocato dal freddo (b. termico), o dall’insorgere della febbre (b. febbrile), o da forti emozioni, soprattutto paura (b. psichico); è spesso accompagnato, spec. quello termico, dal rapido ...
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tin tin
(o tintìn). – Voce onomatopeica, imitante il suono di un campanello, o, più genericam., ogni suono argentino a colpi staccati: come orologio che ne chiami ... Tin tin sonando con sì dolce nota [...] (Dante). In funzione di s. m.: il tin tin della campanella ...
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tintinnare
v. intr. [dal lat. tintinnare, voce onomatopeica] (aus. avere). – Mandare suoni argentini, a colpi brevi e staccati (cfr. tinnire e tintinnire): aveva al collo un piccolo campanello che di [...] tanto in tanto tintinnava; spinge la porta di vetro facendo t. un mazzetto di tubicini di metallo (Dacia Maraini). ◆ Part. pres. tintinnante, anche come agg.: già tutto ci spese Quel tintinnante salvadanaio ...
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tintinnire
v. intr. [dal lat. tintinnire, voce onomatopeica] (aus. avere), letter. o non com. – Lo stesso che tintinnare (v. tinnire e tintinnare): arpe e lire E diversi altri dilettevol suoni Faceano [...] intorno l’aria tintin[n]ire D’armonia dolce (Ariosto); ella ride d’un breve riso nitido che sembra t. su i suoi denti splendenti (D’Annunzio); portava al braccio una ventina di cerchiolini in argento che ...
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ba
s. m. [voce onomatopeica, che evoca il balbettio], invar. – Parola incomprensibile, che ricorda una sillaba balbettata. Normal 0 14 false false false [...] MicrosoftInternetExplorer4 ◆ Espressioni: region., (non) dire né a né ba, non aprir bocca inaspettatamente, non dare spiegazioni: abbandonò la fidanzata e sparì senza dire né a né ba ...
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papa
papà (ant. pappà) s. m. [voce onomatopeica del linguaggio infantile]. – Padre. È voce fam. e affettuosa, largamente diffusa in tutta Italia (mentre babbo si va sempre più restringendo all’ambito [...] toscano), usata soprattutto come vocativo o quando si parla del padre con i familiari o con amici (analogam. a mamma rispetto a madre): senti, papà; parliamone con papà; esco con papà e mamma; arriva papà, ...
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qua1
qua1 (radd. sint.). – Voce onomatopeica che imita, per lo più ripetuta due o tre volte, il verso caratteristico delle oche e delle anatre, o anche delle quaglie, e, talora, delle rane. Sostantivato [...] al masch.: il fastidioso qua qua qua delle oche ...
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Nome, di origine onomatopeica, usato nell’America Settentrionale, specialmente nelle regioni dei monti Appalachiani e in tutto il Canada, per indicare fortissime tempeste di neve che infuriano d’inverno, anche a cielo sereno.
Termine gergale, di origine onomatopeica, indicante lo stile jazzistico sorto a New York nei primi anni 1940 a opera di C. Parker, D. Gillespie, K. Clarke, T. Monk e B. Powell. Rinnovò radicalmente gli elementi formali dell’improvvisazione jazzistica,...