mammolo
màmmolo s. m. [voce onomatopeica, nel sign. 1; nel sign. 2, der. di mammola]. – 1. (f. -a) non com. Bambino, fanciullo (forma vezzeggiativa usata parlando di bambini o a bambini): mia sorella [...] ha un graziosissimo m.; su, mammolo (o mammola), fa la nanna! 2. Vitigno toscano che dà l’uva mammola, da cui si ottiene un vino rosso (vino mammolo) con profumo di viola mammola. ◆ Dim. mammolétto, mammolino; ...
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zumare
żumare v. intr. e tr. [dall’ingl. (to) zoom, di origine onomatopeica, usato dapprima col sign. di «ronzare» e poi, riferito all’aviazione militare, «impennarsi in volo»] (come intr., aus. avere). [...] – Nel linguaggio fotografico, cinematografico e televisivo, muovere rapidamente la macchina da presa verso l’oggetto e poi allontanarla, fare una carrellata ottica. Nell’uso trans., inquadrare velocemente ...
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sciarada
s. f. [dal fr. charade, e questo dal prov. charrado «chiacchierata, conversazione», der. di charrá «chiacchierare» di origine onomatopeica come l’ital. ciarlare]. – 1. In enigmistica, gioco [...] di parole in cui si chiede di indovinare una parola sulla base di definizioni generiche e allusive della parola stessa e dei due o più elementi semanticamente autonomi in cui essa può essere scomposta, ...
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sciarbo
s. m. [der. di sciarbare, e sciarbottatóio di scerbottare, verbi tosc. equivalenti a sciabordare e, come questo, di origine onomatopeica], tosc. – 1. Vasca cilindrica munita di un agitatore verticale, [...] usata per il processo meccanico di trattamento delle sanse d’olivo. È detta anche sciarbottatóio. 2. Nel linguaggio dei pescatori, il movimento dell’acqua prodotto dal guizzare dei pesci ...
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sciare1
scïare1 v. intr. [voce onomatopeica, prob. di origine genovese] (io scìo, ecc.; aus. avere). – Fare coi remi la manovra inversa a quella del vogare, provocando una spinta da prua verso poppa, [...] in modo da rallentare, fermare, invertire la marcia del galleggiante: sc. a dritta, a sinistra, remare all’indietro solo da una parte, per virare; raro come trans.: sc. il remo destro, sinistro. V. anche ...
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tric
– Voce onomatopeica (meno com. di cric) con cui si indica il rumore lieve di un oggetto che si incrina o che scricchiola; come s. m.: sentire un tric (v. anche tric trac). ...
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triccheballacche
(anche tricballàc, triccaballacca) s. m. [voce onomatopeica], napol., invar. – Strumento musicale idiofono caratteristico della tradizione popolare napoletana, consistente in un telaio [...] di legno nel quale scorrono due martelli anch’essi di legno, che il suonatore fa battere contro un terzo martello centrale e fissato al telaio: sulle facce esterne dei martelli sono inoltre fissati alcuni ...
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abbaiare
v. intr. [voce onomatopeica; cfr. lat. baubare] (io abbàio, ecc.; aus. avere). – 1. Emettere la voce (detto del cane): i cani gli corsero incontro abbaiando; un cane abbaiava nel silenzio della [...] notte; sostantivato: il furioso a. dei cani. Il verbo è adoperato anche per indicare la voce della volpe, in quanto simile a quella del cane: avevano finalmente visto arrivare la volpe, che andava abbaiando ...
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tricche tracche
locuz. usata come s. m., invar. – Voce onomatopeica, variante fonetica di tric trac. A Roma e altrove, nome pop. della battola o tabella usata, un tempo, durante la settimana santa; se [...] ne ha menzione, in passato, anche nelle forme tric trac e trich trach. A Napoli, fuoco d’artificio che esplodendo produce una serie di scoppî brevi e secchi ...
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zinzino
(o żinżino; raro o ant. sinsino) s. m. [prob. voce onomatopeica], tosc. – Quantità piccolissima, parte minuscola, spec. di cibi e di bevande: in tutto il giorno ha mangiato solo uno z. di pane; [...] ci metterei ancora uno z. di sale; ant., bere a zinzini, centellinare. In usi fig.: lasciami uno z. di tempo, e farò quanto mi chiedi. Con valore avv., com. solo nella forma un zinzino, un pochino: è un ...
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Nome, di origine onomatopeica, usato nell’America Settentrionale, specialmente nelle regioni dei monti Appalachiani e in tutto il Canada, per indicare fortissime tempeste di neve che infuriano d’inverno, anche a cielo sereno.
Termine gergale, di origine onomatopeica, indicante lo stile jazzistico sorto a New York nei primi anni 1940 a opera di C. Parker, D. Gillespie, K. Clarke, T. Monk e B. Powell. Rinnovò radicalmente gli elementi formali dell’improvvisazione jazzistica,...