micio1
mìcio1 s. m. (f. -a) [voce onomatopeica del linguaggio infantile]. – Nome fam. del gatto domestico: accarezzare il m.; è usato soprattutto come richiamo: vieni qui, micio! (anche ripetuto: micio, [...] micio!; micio, micio, micio!). Per l’uso del femm., v. micia. ◆ Dim. micétto, micettino, micino; accr. micióne (f. -a), usati anche come appellativi affettuosi fra persone ...
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piro-piro
s. m. [voce onomatopeica] (pl. piro-piri). – Nome di alcuni uccelli scolopacidi, migratori, che vivono lungo le rive dei fiumi e nelle paludi: hanno corpo allungato, becco esile più lungo del [...] capo, zampe lunghe e sottili, piumaggio di colore grigio oppure bruno macchiato di nero, biancastro di sotto. In Italia si trovano il p.-p. culbianco (lat. scient. Tringa ochropus), il p.-p. boschereccio ...
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lappare1
lappare1 v. intr. [voce onomatopeica] (aus. avere), ant. – Bere con avidità e in maniera rumorosa, tirando su il liquido con la lingua come fanno gli animali e in partic. i cani. ...
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cecce
cécce [voce onomatopeica infantile]. – A c., a sedere, nelle locuz. fam. tosc. essere, stare, mettersi a c., usate spec. tra bambini o con bambini. ...
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lappe lappe
locuz., non com. – Voce onomatopeica che imita il rumore caratteristico che fa con la lingua chi si sente venir l’acquolina in bocca davanti a un cibo ghiotto; quindi: la gola gli fa lappe [...] lappe, di chi desidera ardentemente una cosa. Anticam. anche per indicare il movimento che fanno le natiche nel camminare; di qui la frase volg. far lappe lappe, detto del deretano, tremare dalla paura: ...
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uistiti
uistitì s. m. [dal fr. ouistiti, adattam. di una voce indigena del Brasile, prob. di origine onomatopeica]. – Nome di varie scimmie platirrine dei generi Hapale, Callithrix e Cebuella, alte tra [...] i 20 e i 25 cm, diffuse nelle foreste dell’Amazzonia e del Mato Grosso, spesso allevate in cattività; tra queste l’uistitì a pennacchi bianchi (lat. scient. Callithrix jacchus) e l’u. a pennacchi neri ...
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schizzare
v. intr. e tr. [voce di origine onomatopeica]. – 1. a. intr. (aus. essere) Con riferimento a sostanze liquide, sprizzare fuori con forza: il tubo si è rotto e l’acqua è schizzata dappertutto; [...] appena ho tolto il tappo lo spumante è schizzato fuori dalla bottiglia; per estens., saltare su d’impeto, o balzare via di scatto, d’improvviso: la molla, non più trattenuta, è schizzata via dal suo alloggio; ...
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pisciare
v. intr. [prob. voce onomatopeica] (io pìscio, ecc.; aus. avere), pop. – Urinare: p. a letto; mi scappa di p.; vado a p.; pisciarsi addosso; e, talora, seguito da agg. in funzione avverbiale: [...] p. chiaro, rosso. Locuzioni fig.: pisciarsi sotto, avere una gran paura (ma anche, in senso quasi proprio, pisciarsi sotto dal ridere, abbandonarsi a un riso sfrenato; con lo stesso sign. anche pisciarsi ...
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motmot
motmòt (o momòt) s. m. [dall’ispanoamer. mot-mot, di prob. origine onomatopeica]. – Uccello della famiglia momotidi (Momotus momota), diffuso nelle foreste pluviali dell’America Centrale e Meridionale. ...
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Nome, di origine onomatopeica, usato nell’America Settentrionale, specialmente nelle regioni dei monti Appalachiani e in tutto il Canada, per indicare fortissime tempeste di neve che infuriano d’inverno, anche a cielo sereno.
Termine gergale, di origine onomatopeica, indicante lo stile jazzistico sorto a New York nei primi anni 1940 a opera di C. Parker, D. Gillespie, K. Clarke, T. Monk e B. Powell. Rinnovò radicalmente gli elementi formali dell’improvvisazione jazzistica,...