bau
s. m. [voce onomatopeica]. – Propr., voce imitativa del latrato del cane; anche raddoppiato, bau bau. Acquista accezione partic. nella locuz. fare bau bau, far paura ai bambini coprendosi il volto [...] o nascondendosi e poi comparendo all’improvviso dicendo le parole «bau bau», e nel sost. il bau, il baubau (o più com. babau, v.), spauracchio per bambini, mostro immaginario ...
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gnaulare
v. intr. [voce onomatopeica] (io gnàulo, ecc.; aus. avere), non com. – Fare gnau, gnao com’è proprio del gatto; è sinon. di miagolare, ma esprime, più di questo verbo, il fastidio che dà il [...] miagolio. Talora riferito, con tono scherz. o spreg., a bambino che frigna, a persona che si lamenta noiosamente, e sim ...
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miagolare
v. intr. [voce onomatopeica] (io miàgolo, ecc.; aus. avere). – 1. Riferito al gatto, emettere il suo verso caratteristico, fare miao: i gatti miagolavano giù nel cortile. 2. fig., spreg. o [...] scherz. a. Riferito a persona, recitare, cantare e sim. con voce debole e tremolante: quello non canta, miagola!; miagolava accompagnandosi con la chitarra; spesso usato transitivamente: miagolava una ...
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schiccherare1
schiccherare1 v. tr. [voce di origine onomatopeica] (io schìcchero, ecc.), non com. – Imbrattare fogli, per imparare a scrivere o a disegnare; per lo più scherz. o spreg., scrivere, disegnare, [...] dipingere malamente: s. carte; s. versi, poesie; alcune memoriette ridicole ch’io andava schiccherando su questi miei viaggi, eran pure in francese (Alfieri); schiccheravo cavalli, paladini e mille cose, ...
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bava
s. f. [lat. *baba, voce onomatopeica]. – 1. Saliva, particolarmente viscosa, che cola dalla bocca di taluni animali, spec. se idrofobi, o di chi è fuori di sé per eccesso d’ira, ma anche, spesso, [...] dalla bocca dei bambini e dei vecchi; fare la b., avere la b. alla bocca, avere la schiuma alla bocca per la rabbia, essere furibondo; far venire la b., fare arrabbiare; con la b. alla bocca, con gran ...
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schioccare
v. intr. e tr. [voce di origine onomatopeica; v. chioccare] (io schiòcco, tu schiòcchi, ecc.; come intr., aus. avere). – Produrre un rumore secco, simile a una piccola e rapida esplosione; [...] di solito in dipendenza dal verbo fare: far s. le dita; far s. la frusta; la zingara ... si cavò, non so come, un mazzo di carte da una tasca e cominciò a farlo s. tra le mani (Pavese). In usi trans., ...
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gag
‹ġäġ› s. ingl. [voce di origine onomatopeica; propr. «interpolazione fatta da un attore nella sua parte»] (pl. gags ‹ġäġ∫›), usato in ital. al femm. (raram. al masch.). – Nel linguaggio dello spettacolo, [...] trovata divertente che vuol suscitare un’immediata ilarità: una g. irresistibile, esilarante; un film ricco di gags (o di gag) spiritose ...
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gaga
gagà s. m. [voce onomatopeica, come il fr. gaga che significa «vecchio rammollito»]. – Giovanotto intellettualmente e moralmente poco serio che ostenta un’affettata eleganza nel parlare, nel comportarsi [...] e nel vestire, atteggiandosi a gran signore, spesso senza averne i mezzi (la parola, oggi poco usata, fu diffusa in Italia dopo la prima guerra mondiale dai giornali umoristici). ◆ Ormai disusati anche ...
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Nome, di origine onomatopeica, usato nell’America Settentrionale, specialmente nelle regioni dei monti Appalachiani e in tutto il Canada, per indicare fortissime tempeste di neve che infuriano d’inverno, anche a cielo sereno.
Termine gergale, di origine onomatopeica, indicante lo stile jazzistico sorto a New York nei primi anni 1940 a opera di C. Parker, D. Gillespie, K. Clarke, T. Monk e B. Powell. Rinnovò radicalmente gli elementi formali dell’improvvisazione jazzistica,...