rataplan
rataplàn s. m. – Voce onomatopeica che imita e indica il suono prodotto da tamburi e tamburini. In partic., nell’esecuzione di musica orchestrale, e soprattutto nelle opere liriche (per es., [...] nel 3° atto della Forza del destino di Verdi), pezzo eseguito in prevalenza da tamburi e altri strumenti a percussione ...
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borbogliare
v. intr. [voce onomatopeica] (io borbóglio, ecc.; aus. avere), ant. – Brontolare, gorgogliare: chi mormora di qua, e chi borboglia di là (Sacchetti); s’udiva già b. l’acqua saliente (D’Annunzio); [...] detto anche degli intestini ...
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borborigmo
s. m. [dal gr. βορβορυγμός, voce onomatopeica]. – Gorgoglio addominale che si avverte spontaneamente o si provoca con la palpazione quando vi è meteorismo, ossia abnorme sviluppo di gas nel [...] contenuto liquido delle anse intestinali ...
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borbottare
v. intr. [voce onomatopeica] (io borbòtto, ecc.; aus. avere). – 1. a. Lamentarsi a bassa voce, mormorare fra i denti, brontolare: non fa che b. continuamente. b. Leggere o recitare o parlare [...] in modo indistinto, senza far sentire chiare le parole: cominciò a leggere, borbottando a precipizio in alcuni passi (Manzoni); anche trans.: b. paternostri; b. delle scuse; b. parole incomprensibili. ...
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zombare
żombare v. tr. [voce onomatopeica] (io żómbo, ecc.), pop. tosc. – Picchiare con violenza e sonoramente: E se io ve n’avessi messo [del sale], e tu m’averesti zombata come ieri (Sacchetti); se [...] lo incontra lo zomberà ben bene; sembra debole ma zomba certi pugni! Anche assol.: non smetteva di zombare ...
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zompare
v. intr. [voce onomatopeica] (io zómpo, ecc.; aus. essere), roman. – Saltare: zompavano e vociavano da veri tifosi del ring (Morante). ...
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zonzo
żónżo s. m. [voce onomatopeica, riferita dapprima al volo di alcuni insetti]. – Si usa solo nella frase fam. andare a z., andare, passeggiare girellando qua e là, senza meta definita o scopo preciso, [...] per svago o per trascorrere il tempo in qualche modo: aspetto che … sia pronta, per uscire e cominciare il giro della città, per andarcene a z. come infinitamente mi piace (Achille Campanile). Nell’uso ...
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afa
s. f. [voce onomatopeica]. – 1. a. Sensazione di temperatura superiore determinata dall’alto tasso di umidità dell’aria, che non permette la perdita di calore (anche in presenza di temperature non [...] elevatissime, per es. 30°C con il 70% di umidità); anche, aria caldo-umida greve, opprimente. b. Nel linguaggio com., caldo intenso: senti che afa! 2. fig., fam. tosc. Fare a., dar fastidio, dar noia ...
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sibilo
sìbilo s. m. [dal lat. sibĭlus, prob. di origine onomatopeica]. – 1. Rumore continuato e acuto, più o meno sottile, simile a un fischio: il s. dei serpenti; sentì vicino il s. della freccia, di [...] un proiettile, della frusta; il s. del vento, della fiamma; godevo il s. del fuoco (Gozzano). 2. In semeiotica medica, denominazione, per i suoi caratteri acustici, di un particolare tipo di rumore secco ...
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Nome, di origine onomatopeica, usato nell’America Settentrionale, specialmente nelle regioni dei monti Appalachiani e in tutto il Canada, per indicare fortissime tempeste di neve che infuriano d’inverno, anche a cielo sereno.
Termine gergale, di origine onomatopeica, indicante lo stile jazzistico sorto a New York nei primi anni 1940 a opera di C. Parker, D. Gillespie, K. Clarke, T. Monk e B. Powell. Rinnovò radicalmente gli elementi formali dell’improvvisazione jazzistica,...