pappare
v. tr. [lat. pappare, di origine onomatopeica come pappa]. – 1. Mangiare avidamente e abbondantemente; per lo più usato assol.: non pensano che a p.; di solito con la particella pron. si, con [...] valore intensivo, se seguito da compl. oggetto: si è pappato tutto lui. Nell’uso fam., mangiare: è ormai l’ora di andare a pappare. 2. fig. Intascare denaro, fare grossi profitti, generalm. in modo disonesto; ...
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toto
totò (o tottò) [voce onomatopeica infantile]. – Nel linguaggio dei bambini, sculaccioni, botte, nell’espressione fare totò, o, come s. f. pl., dare le totò. ...
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cucciolo
cùcciolo s. m. (f. -a) [voce onomatopeica]. – 1. Cane piccolo, non ancora cresciuto; per estens., qualunque altro animale nato da poco tempo. Anche in funzione di agg: cani c.; bestie cucciole. [...] 2. fig. a. Bambino, figlio ancora piccolo, in espressioni vezzeggiative: non sa reggersi in piedi, è ancora c.; stai buono, non piangere, c. della mamma. b. Persona giovane, semplice e inesperta: si sentiva ...
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pappo1
pappo1 s. m. [voce onomatopeica: cfr. pappa, pappare], ant. – Nel linguaggio infantile, il pane, il cibo, il mangiare: Anzi che tu lasciassi il «pappo» e ’l «dindi» (Dante), prima che tu uscissi [...] dall’infanzia ...
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cucco1
cucco1 s. m. [voce onomatopeica] (pl. -chi), fam. – Persona, spec. ragazzo, che sia il prediletto, il beniamino nella famiglia, in una cerchia di persone: il c. dei nonni; Lucilio era adunque [...] diventato, come dice la gente bassa, il c. delle donne (I. Nievo); era il c. delle mamme e delle ragazze, perché possedeva vigne ed oliveti (Verga) ...
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cucco2
cucco2 s. m. [voce onomatopeica; cfr. lat. tardo cuccus, gr. tardo κῦκκος] (pl. -chi). – 1. Cuculo: Tenendo basse l’ale come il c. (Ariosto); vecchio come il c., più vecchio del c., di persona [...] molto anziana, e anche di cose: e ora basta di discorsi vecchi come il c.! (Panzini). 2. Balordo, babbeo, spec. nella locuz. vecchio cucco. 3. region. Nel Veneto, e anche altrove, sorta di fischietti di ...
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cuccu
cuccù (anche cucù o 'cu cu') s. m. [voce onomatopeica]. – 1. a. Altro nome dell’uccello cuculo. b. Il verso del cuculo. Orologio, pendolo a c., che batte le ore con un suono che imita il verso [...] del cuculo. 2. Esclamazione con cui si vuole canzonare qualcuno o si vuole far capire che non ci si lascia prendere o ingannare facilmente: mi volete mettere in mezzo? cuccù! Anche, esclamazione dei ragazzi ...
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cuccurucu
cuccurucù. – Voce onomatopeica che imita il canto del gallo. Anche s. m.: il c. del gallo. Come s. f., ant., specie di canzone durante la quale si replica varie volte, a mo’ di ritornello, [...] il canto del gallo: Cantami un poco, e ricantami tu Sulla mandola la c. (Redi) ...
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Nome, di origine onomatopeica, usato nell’America Settentrionale, specialmente nelle regioni dei monti Appalachiani e in tutto il Canada, per indicare fortissime tempeste di neve che infuriano d’inverno, anche a cielo sereno.
Termine gergale, di origine onomatopeica, indicante lo stile jazzistico sorto a New York nei primi anni 1940 a opera di C. Parker, D. Gillespie, K. Clarke, T. Monk e B. Powell. Rinnovò radicalmente gli elementi formali dell’improvvisazione jazzistica,...