ron ron
〈ròn ròn〉 interiez. e s. m. (o ronron) [voce onomatopeica]. – Rumore che riproduce il tipico ronfare del sonno o le fusa del gatto. Come s. m., solo al sing., il ronfo di persona che dorme o, [...] anche, del gatto che fa le fusa ...
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ronzare
ronżare v. intr. [voce di origine onomatopeica] (io rónżo, ecc.; aus. avere). – 1. a. Mandare quel rumore sordo, continuo e vibrante, che producono volando alcuni insetti: senti come ronza quel [...] calabrone; nella stanza ronzavano due mosconi. Per estens., anche soltanto girare, di insetti, senza che necessariamente si oda rumore: le api ronzavano intorno ai fiori. b. Mandare un rumore simile a ...
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badare
v. intr. [lat. mediev. batare «stare a bocca aperta», di origine onomatopeica] (aus. avere). – 1. Attendere a qualche cosa, averne cura, sorvegliare: b. alla casa, al negozio, agli affari; b. [...] ai bambini, alle pecore; b. all’uva, far la guardia perché non la rubino. Nel sign. di guardare, custodire, anche trans.: i pastori badavano i loro greggi; quindi, rifl., guardarsi: mi baderei bene dal ...
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prillare
v. intr. [voce onomatopeica, affine a birillo] (aus. avere), tosc. e letter. – 1. a. Girare rapidamente intorno a sé stesso, detto del fuso, della trottola e sim.: nell’aria prilla il piattello, [...] si rompe Ai nostri colpi! (Montale); intascò le biglie, facendole p. tra le dita in fondo alla tasca del pastrano (I. Calvino). Per estens., oscillare, compiendo quasi un movimento rotatorio: le anfore ...
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spiaccicare
v. tr. [voce di origine onomatopeica] (io spiàccico, tu spiàccichi, ecc.). – Schiacciare una cosa molle o cedevole fino a spappolarla o comunque a deformarla: s. una banana tra le dita, un [...] fico contro il muro; s. un insetto, uno scarafaggio sotto il piede; si è seduto sul mio cappello spiaccicandomelo tutto; come intr. pron., rimanere schiacciato, spappolarsi: i pomodori mi sono caduti dalle ...
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pacca1
pacca1 s. f. [voce onomatopeica]. – Colpo dato con la mano aperta, manata: mi ha salutato con una gran p. sulla spalla. Anche, più genericam., colpo, botta, schiaffo: gli ha dato una p. da lasciargli [...] il segno. Fig., dare (o prendere) le p., risultare vincitore (o sconfitto) in una competizione. ◆ Dim. pacchina; accr. paccóne m. (tutti e due poco com.) ...
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oibo
oibò (o ohibò) interiez. [voce onomatopeica]. – Esprime sdegno, nausea, disprezzo, disapprovazione: «Oibò! vergogna!» scappò fuori Renzo, inorridito a quelle parole (Manzoni). Anche come negazione [...] sdegnosa o risentita: io far questo? oibò, me ne guardo bene ...
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tentennare
v. intr. [voce onomatopeica] (io tenténno, ecc.; aus. avere). – 1. Oscillare, di oggetto che non è ben fermo e quindi inclina ora da una parte ora dall’altra: un palo che tentenna, perché [...] non è conficcato o fissato sufficientemente nel terreno; il tavolino tentenna, perché le gambe non sono perfettamente uguali o il piano su cui poggia è irregolare; ha un dente che gli tentenna, che sta ...
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gufo
s. m. [lat. tardo gūfo (-ōnis), d’origine onomatopeica; nel lat. classico, il nome del gufo era būbo -ōnis]. – 1. Nome comune di varî uccelli rapaci notturni, caratterizzati dal disco facciale completo [...] e ben distinto, e appartenenti a varî generi; in Italia vivono il g. comune (Asio otus), noto anche col nome di duca cornuto, di mediocre statura, con ciuffi auricolari relativamente lunghi, e il g. di ...
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Nome, di origine onomatopeica, usato nell’America Settentrionale, specialmente nelle regioni dei monti Appalachiani e in tutto il Canada, per indicare fortissime tempeste di neve che infuriano d’inverno, anche a cielo sereno.
Termine gergale, di origine onomatopeica, indicante lo stile jazzistico sorto a New York nei primi anni 1940 a opera di C. Parker, D. Gillespie, K. Clarke, T. Monk e B. Powell. Rinnovò radicalmente gli elementi formali dell’improvvisazione jazzistica,...