fioco
fiòco agg. [dallo stesso etimo di fiacco1, incrociato con rauco, roco] (pl. m. -chi). – 1. Di voce, debole, tenue, per impedimento fisico o anche per fenomeno psichico: parlava con voce f.; un [...] f. lamento; non com., riferito alla persona stessa: sono f. oggi, non mi far parlare troppo. In senso fig.: Oh quanto è corto il dire e come fioco Al mio concetto! (Dante), inadeguato. Per estens., di strumento: una tromba f.; E suon rendesti alla ...
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dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; [...] ). Con valore puramente esclamativo: Dio, che disgrazia!; Dio, che pena!, che dolore!, che spavento!, ecc.; Dio, che sarà successo?; Oh Dio, mi sento mancare; Dio, quant’è brutto quell’uomo! In incisi, per dare più efficacia a una preghiera: in nome ...
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temperare
(o temprare) v. tr. [dal lat. temperare (con i varî sign. del n. 1), der. di tempus -pŏris «tempo»] (io tèmpero o tèmpro, ecc.). – 1. a. ant. In senso proprio e originario, mescolare nelle [...] (Dante); Misere labbra, che temprar non sanno Con le galliche grazie il sermon nostro (Parini); più genericam., attenuare, mitigare: Oh, se questa temenza Non temprasse l’arsura che m’incende (Petrarca); Or che Bacco vienmi intorno Con bel nembo di ...
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possa
pòssa s. f. [der. del tema poss- della coniugazione di potere (posso, possiamo, ecc.)], letter. – Potere, forza, vigore (spirituale o fisico): A l’alta fantasia qui mancò p. (Dante); Or ài fatto [...] impegno e senza risparmio di energie: adoperarsi con ogni p.; lavorare a tutta possa. Come il sost. forza, è usato anche al plur.: Oh vana gloria de l’umane p.! (Dante); A cui né le fatiche il corpo stanco Né gli anni dome aveano ancor le p. (T ...
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cavaliere
cavalière (ant. cavalièro e cavallière) s. m. [dal provenz. cavalier, fr. ant. chevalier, che risalgono al lat. tardo caballarius, der. di caballus «cavallo»]. – 1. a. Chi sta a cavallo, chi [...] Passar distinti i c. e i fanti (T. Tasso). c. Di qui il sign. più generico di guerriero, eroe: Oh gran bontà de’ cavallieri antiqui! (Ariosto); c. senza macchia e senza paura, appellativo attribuito originariamente (nella forma francese, chevalier ...
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apportare
v. tr. [lat. appŏrtare, comp. di ad- «presso» e portare «portare»] (io appòrto, ecc.), letter. – Portare, recare: quel [il Sole] ch’apporta mane e lascia sera (Dante); a. nuove forze, nuove [...] la medicina non gli ha apportato alcun giovamento; col suo dir m’apporta Dolcezza (Petrarca); sono visitato dall’impressione, oh purtroppo solo un’impressione, che sarò capace di a. qualche mutamento alla mia vita (Carlo Coccioli); o di preannunciare ...
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stannato
s. m. [der. del lat. stannum «stagno3» (e lat. scient. Stannum)]. – In chimica, nome generico dei composti aventi formula generale Me2Sn(OH)6 ovvero Me2SnO3· 3H2O, con Me metallo monovalente: [...] s. di sodio, usato come mordente in tintoria e nei bagni di stagnatura. Di recente hanno assunto interesse pratico gli stannati dei metalli alcalino-terrosi e dei metalli pesanti come materiali ceramici ...
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stannito
s. m. [der. del lat. stannum «stagno3» (e lat. scient. Stannum)]. – In chimica, nome generico dei composti aventi formula generale MeSn(OH)3 · MeOH ovvero Me2SnO2 · 2H2O, con Me metallo monovalente, [...] noti soltanto in soluzione, dalle energiche proprietà riducenti, che si ottengono trattando l’idrossido stannoso con alcali caustici in eccesso. Lo s. di sodio si impiega nel processo di stagnatura per ...
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sventura
s. f. [der. di ventura, col pref. s- (nel sign. 1)]. – 1. Mala ventura, sorte avversa, apportatrice di infelicità, disagi o disgrazie: la s. ci perseguita; per nostra s., per colmo di s. non [...] Perché da noi si dura? (Leopardi); compagni di s.; non sapete quante s. comporta una guerra; in frasi esclamative: sventura!; oh, che sventura! Con iperbole a volte scherzosa: avere quel seccatore tutto il giorno tra i piedi è una vera s., una grave ...
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sorbetto
sorbétto s. m. [der. del turco şerbet (e questo dall’arabo sharba «bibita fresca»), accostato a sorbire]. – Preparazione semidensa, affine al gelato di frutta (di cui è il precursore), a base [...] e, talora, vino o un liquore: un s. di fragole, di lamponi; un s. di (o al) limone, di (o al) mandarino; Oh amabile sorbetto, Nettare prezioso e delicato, Benedetto colui che ti ha inventato (Goldoni); il s. era infatti così squisito che il fanciullo ...
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o (oh; ohi)
Riccardo Ambrosini
1. Delle particelle interiettive o, oh e ohi l'uso è limitatissimo nella Vita Nuova (7 volte o, 5 oi), nelle Rime (5 volte o e 6 oh) e nel Convivio (11 volte o, 21 oh) e assente nel Fiore e nel Detto, mentre...
Manibus, oh, date lilïa plenis
È un emistichio virgiliano (Aen. VI 883), in cui è inserita la particella vocativa per formare l'endecasillabo. Con queste parole - che nell'Eneide Anchise pronuncia a proposito del giovane Marcello - viene accolta...