richinare
v. tr. [comp. di ri- e chinare], non com. – Chinare di nuovo: r. gli occhi; e nel rifl.: si richinò a terra; anche, chinare incurvando molto. Con valore causativo, far chinare: quella reverenza [...] [che sentivo per Beatrice] ... Mi richinava come l’uom ch’assonna (Dante) ...
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richiudere
richiùdere v. tr. [comp. di ri- e chiudere] (coniug. come chiudere). – 1. Chiudere di nuovo: spalancò gli occhi e li richiuse quasi subito. 2. Chiudere quel che era (o si era) aperto ma che [...] abitualmente o per sua natura rimane chiuso: il portiere lasciò passare l’automobile e richiuse il cancello; r. la cassaforte, lo scrigno, l’armadio, il cassetto; r. il sepolcro, la tomba; r. la porta ...
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sfolgorare
v. intr. [der. di fólgore, col pref. s- (nel sign. 5)] (io sfólgoro, ecc.; aus. avere). – Accendersi, brillare o risplendere di luce vivida, abbagliante: il sole sfolgorava alto nel cielo; [...] un lampo sfolgorò nell’oscurità della notte; in usi fig.: il volto le sfolgorava di gioia; due occhi incavati erano per lo più chinati a terra, ma talvolta sfolgoravano, con vivacità repentina (Manzoni). ◆ Part. pres. sfolgorante, anche come agg., ...
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aspro1
aspro1 agg. [lat. asper asp(ĕ)ra asp(ĕ)rum]. – 1. a. Ruvido al tatto (cioè non liscio, non levigato): una superficie a.; la buccia a. delle arance. b. Di terreno, accidentato, impervio, selvatico: [...] : ed aspro a forza Tra lo stuol de’ malevoli divengo (Leopardi); crudele, cattivo: una megera dal naso adunco, dagli occhi grigi, dalla bocca aspra (D’Annunzio); accanito, sanguinoso: un a. combattimento; i ludi a. di Marte (Foscolo). ◆ Accanto al ...
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molesto
molèsto agg. [dal lat. molestus, der. di moles «mole, peso»; propr. «che opprime col suo peso, che è di peso» e quindi «gravoso, difficile a sopportare»]. – Che reca molestia, che mal si sopporta [...] m. da parte del pubblico; chiedere con insistenza m.; pensieri m.; preoccupazioni m.; una luce intensa, m. agli occhi. ◆ Avv. molestaménte, in modo molesto, in modo tale da recare molestia: schiamazzare molestamente; ti prego di non insistere ...
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libro
s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia [...] trasparire i suoi pensieri e sentimenti (al contr., è un l. aperto, di persona sincera, che manifesta, e in cui si legge negli occhi, tutto ciò che sente e che pensa). d. A libro, come locuz. agg., di oggetti che si aprono e chiudono in modo simile ...
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rovinare
(ant. o letter. ruinare, ant. raro ruvinare) v. intr. e tr. [der. di rovina]. – 1. intr. (aus. essere) a. Cadere giù crollando, franando, disfacendosi con violenza, riferito a edifici, a strutture [...] grano; uno spruzzo di fango mi ha rovinato il vestito; è un vino che rovina lo stomaco; si è rovinato gli occhi a furia di leggere; il lavoro eccessivo finirà per rovinarti la salute; riferito a danni economici, sociali, morali, ecc.: era benestante ...
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cucito
agg. e s. m. [part. pass. di cucire]. – 1. agg. Confezionato: un abito bell’e c.; e in locuzioni fig.: avere le labbra c., stare sempre zitto, saper tenere un segreto; avere gli occhi c., non [...] voler vedere o capire qualcosa; non com., stare cucito con qualcuno, stargli sempre accanto: sempre dietro, c. alle loro calcagna, taciturno (Verga); essere c. a filo doppio con qualcuno, essergli molto ...
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chilopodi
chilòpodi s. m. pl. [lat. scient. Chilopoda, comp. di chilo-2 e -poda (v. -pode), con allusione ai due piedi mascellari]. – Classe di artropodi terrestri (detti comunem. centopiedi): hanno [...] il corpo allungato, più o meno depresso e distinto in capo (fornito o no di occhi, sempre di antenne) e tronco (composto di segmenti in numero da 18 a oltre 170, ciascuno con un paio di appendici); vivono sotto le pietre, nei detriti vegetali, nell’ ...
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licanoto
licanòto s. m. [lat. scient. Lichanotus, comp. del gr. λιχάς «distanza fra il pollice e l’indice stesi e aperti» e νῶτος «dorso»]. – In zoologia, genere di proscimmie del Madagascar, della famiglia [...] indridi, delle dimensioni di uno scoiattolo, con faccia larga, occhi grandi e tondeggianti, e coda molto lunga; hanno abitudini notturne e solitarie, di giorno vivono sugli alberi delle foreste, immersi in un sonno profondo. ...
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DEGLI OCCHI, Cesare
Giuseppe Sircana
Nacque a Senago, in provincia di Milano, il 12 sett. 1893 da Adamo, avvocato e parlamentare cattolico, e Maria Del Velse. Si laureò in giurisprudenza all'università di Pavia con una tesi sulla regolamentazione...
DEGLI OCCHI, Adamo
Giuseppe Sircana
Nacque a Milano il 10 dic. 1856 da Giuseppe e Luigia Bellinzaghi. Avvocato, fu nei primi anni del sec. XX uno degli esponenti di maggiore spicco del cattolicesimo conservatore lombardo favorevole alla partecipazione...