rifulgere
rifùlgere (ant. refùlgere) v. intr. [dal lat. refulgēre, comp. di re- e fulgēre «splendere»] (coniug. come fulgere; poco com. il part. pass. rifulso e i tempi comp., con l’aus. essere o avere), [...] Di più freschi lavacri, onde rifulga ... nitido il sole (Foscolo). Più com., in usi iperb. e fig.: l’amore brillava negli occhi di Berta, che non avevano rifulso mai così belli (Bacchelli); r. di gloria, di virtù; rifulge ancor oggi viva la sua fama ...
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proporre
propórre (ant. propónere) v. tr. [dal lat. proponĕre, comp. di pro-1 e ponĕre «porre»] (coniug. come porre). – 1. ant. o letter. In senso proprio, porre innanzi, e quindi offrire, mettere davanti [...] con allusione alle novelle facenti parte della raccolta); la Verità ... proporrebbe ai medesimi del continuo dinanzi agli occhi la loro infelicità (Leopardi). Per estens., premettere: queste cose proposte, così procedo (Dante); o, raramente, esporre ...
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incurvare
v. tr. [dal lat. incurvare, der. di incurvus «ricurvo»]. – 1. a. Rendere curvo, flettere secondo una linea o una superficie curva: i. un ramo, un filo di ferro, una lamiera, le doghe di una [...] in te la reverenza (Giusti); anche rifl.: è superbo, non s’incurverebbe davanti a nessuno. b. poet. Piegare, abbassare: levai li occhi a’ monti Che li ’ncurvaron pria col troppo pondo (Dante: i monti sono gli apostoli Pietro e Iacopo, che con la loro ...
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uranoscopo
uranòscopo s. m. [dal lat. uranoscŏpus, gr. οὐρανοσκόπος (propr. «che guarda il cielo»), comp. di οὐρανός «cielo» e -σκόπος (v. -scopo), così chiamato per la posizione degli occhi]. – Pesce [...] comune nei fondi sabbiosi del Mediterraneo, lungo una trentina di centimetri, con capo grosso, appiattito, corazzato, e gli occhi rivolti in alto; all’interno della bocca possiede un tentacolo retrattile che viene utilizzato come esca per attirare le ...
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glauco
glàuco agg. [dal lat. glaucus, gr. γλαυκός «brillante, lucente» e nome di colore] (pl. m. -chi), letter. – Di colore tra il celeste e il verde, o anche celeste chiaro, verde-grigio, ceruleo; il [...] per la sua indeterminatezza, è frequente nella poesia, con riferimento soprattutto agli occhi: del grave occhio g. entro l’austera Dolcezza (Carducci); in partic., la dea dagli occhi g., epiteto della dea greca Atena (per traduz. del gr. γλαυκῶπις: v ...
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glaucopide
glaucòpide agg. [dal gr. γλαυκῶπις -ιδος, comp. di γλαυκός «lucente, glauco» e ὤψ ὀπός «sguardo»]. – Epiteto della dea Atena (il cui sign. originario non è ben determinabile, ma comunem. interpretato [...] come «dagli occhi brillanti» oppure «dagli occhi azzurri, cerulei»), frequente nella poesia epica e di altro genere fino da Omero, talvolta sostantivato in completa sostituzione del nome. ...
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basilisco2
baṡilisco2 (ant. baṡalisco, baṡalìschio, baṡalìscio) s. m. [dal lat. basiliscus, gr. βασιλίσκος dim. di βασιλεύς propr. «reuccio»] (pl. -chi). – 1. a. Rettile favoloso, che secondo le credenze [...] medievali dava la morte con lo sguardo; fig.: occhi di b., sguardo di b., occhi o sguardo terribili, di fuoco. b. In araldica, figura chimerica ordinariamente rappresentata con il capo di gallo o di falcone sormontato da un’escrescenza carnosa, a ...
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cieco
cièco agg. e s. m. (f. -a) [lat. caecus] (pl. m. -chi). – 1. a. Privo della vista, dell’uso degli occhi: diventare c.; essere c. dalla nascita; c. da un occhio; non sono mica c., per affermare [...] o che si è certi di ciò che si è visto. Proverbî: in terra di ciechi beato chi ha un occhio, o chi ha un occhio è signore, per significare che, dove le condizioni generali sono cattive, anche la mediocrità può ritenersi soddisfacente (più com. nella ...
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sguerciare
(o sguercire) v. tr. [der. di guercio, col pref. s- (nel sign. 5)] (io sguèrcio o sguercisco, tu sguèrci o sguercisci, ecc.), non com. – Rovinare la vista, gli occhi: questo lavoro di correzione [...] di bozze mi ha sguerciato; nel rifl. sguerciarsi, rovinarsi gli occhi: a forza di ricamare ti sguercerai. ...
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staccare
v. tr. [der. di tacca, col pref. s- (nel sign. 5)] (io stacco, tu stacchi, ecc.). – 1. a. Separare, disgiungere, levare via una cosa da un’altra alla quale è attaccata, collegata, appesa o comunque [...] dal busto. In altri casi, rimuovere, allontanare, scostare cose vicine, accostate: s. un armadio dalla parete; s. la barca dalla riva. Con uso fig., non s. gli occhi da una persona, da una cosa, guardarla a lungo e con insistenza: non mi staccò gli ...
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DEGLI OCCHI, Cesare
Giuseppe Sircana
Nacque a Senago, in provincia di Milano, il 12 sett. 1893 da Adamo, avvocato e parlamentare cattolico, e Maria Del Velse. Si laureò in giurisprudenza all'università di Pavia con una tesi sulla regolamentazione...
DEGLI OCCHI, Adamo
Giuseppe Sircana
Nacque a Milano il 10 dic. 1856 da Giuseppe e Luigia Bellinzaghi. Avvocato, fu nei primi anni del sec. XX uno degli esponenti di maggiore spicco del cattolicesimo conservatore lombardo favorevole alla partecipazione...