ceruleo
cerùleo agg. e s. m. [dal lat. caeruleus; v. cerulo], letter. – 1. agg. Del colore del cielo sereno, azzurro chiaro: occhi c.; Ivrea la bella che le rosse torri Specchia sognando a la c. Dora [...] pallida e senza raggio, pure spiccava nel campo immenso d’un bigio c. (Manzoni); riferito a persona, che ha gli occhi azzurri: assaporavan l’agonia De’ cerulei Germani (Carducci); morbo c., vizio cardiaco congenito, detto anche morbo blu o azzurro (v ...
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muto
agg. [lat. mūtus, voce derivata da una radice onomatopeica mu che, come il gr. μῦ-, riproduceva la formazione di suoni inarticolati prodotti a bocca chiusa]. – 1. a. Di persona che non può fare [...] , o questa non desterà più in lui, perché defunto, alcun sentimento; Quando muti questi occhi all’altrui core ... (Leopardi), quando questi miei occhi saranno divenuti inespressivi, non parleranno più al cuore d’altri. Nel linguaggio medico, si dice ...
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innalzare
(letter. inalzare) v. tr. [comp. di in-1 e alzare]. – 1. a. Levare in alto o più in alto, spingere o tirare verso l’alto: i. un peso; i. il piano di sostegno; i. un’insegna; in queste accezioni, [...] strada s’innalza dolcemente seguendo il pendio della collina. 2. Usi fig.: a. Volgere verso l’alto lo sguardo o la mente: i. gli occhi al cielo; Poi ch’innalzai un poco più le ciglia (Dante); i. il pensiero, lo spirito, l’anima a Dio; i. canti, lodi ...
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cesio1
cèṡio1 agg. [dal lat. caesius «grigio azzurro, verdastro»], letter. – Azzurro chiaro, celeste, detto per lo più degli occhi: gli occhi tuoi cesii (D’Annunzio); come s. m., il c., il colore cesio. ...
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formica1
formica1 (pop. formìcola) s. f. [lat. formīca (affine al gr. μύρμηξ, lat. tardo formīcŭla (dim.)]. – 1. a. Insetto imenottero aculeato della famiglia formicidi, che conduce una vita sociale [...] piccole dimensioni, e il corpo ben distinto da due strozzamenti in capo, torace e addome: la testa, relativamente grossa, porta occhi composti, antenne ripiegate a gomito, e mandibole più o meno sviluppate a seconda della specie; le regine e i maschi ...
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miope
mìope agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo myops myōpis, gr. μύωψ μύωπος, comp. di μύω «chiudersi» e ὤψ «occhio»]. – 1. Di occhio affetto da miopia; più comunem., di persona che ha gli occhi miopi: [...] essere, diventare m.; sono fortemente m.; estens., sguardo m., la particolare espressione degli occhi di chi è affetto da miopia accentuata; anche come sost.: un m., una m.; occhiali da miope. 2. fig. Che ha scarsa capacità di vedere le cose nei loro ...
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oculare1
oculare1 agg. [dal lat. tardo ocularis, der. di ocŭlus «occhio»]. – 1. Appartenente o relativo all’occhio, agli occhi: globo, bulbo o.; patologia o.; lesioni o.; movimenti o.; motilità o.; igiene [...] , proprio di molti invertebrati (molluschi, cnidarî, nematodi, asteroidei, ecc.), che, a differenza dell’occhio dei vertebrati e dei cefalopodi e dell’occhio composto degli artropodi, non consente la formazione di un’immagine. b. In ottica: lente o ...
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inondare
(ant. innondare) v. tr. e intr. [dal lat. inŭndare, der. di ŭnda «onda», col pref. in-1] (io inóndo, ecc.). – 1. tr. a. Allagare; riferito a corsi d’acqua, o alle acque stesse, che, straripando [...] , coprire d’acqua (più com. allagare). b. In frasi iperb. e fig., bagnare copiosamente: le lacrime gli inondavano il viso, gli occhi (anche nel rifl., in senso iperb.: si era inondata di acqua di colonia); e con traslato poet.: tu, o Ciel, dall’alto ...
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strepsitteri
strepsìtteri s. m. pl. [lat. scient. Strepsiptera, comp. del gr. στρέψις «rivolgimento» e -ptera (v. -ttero)]. – Ordine di piccoli insetti terrestri, endoparassiti di tisanuri, ortotteri, [...] di due tipi diversi: poco modificate e conducenti in genere vita libera, oppure estremamente involute, prive di antenne, di occhi, di ali e di zampe, che vivono immobili dentro l’ospite dove si sono sviluppate, attendendo di essere fecondate. La ...
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togliere
tògliere (ant. o letter. tòllere; pop. o letter. tòrre) v. tr. [lat. tŏllere «levare, alzare, sollevare»] (pres. indic. tòlgo [ant. tòglio], tògli [poet. ant. tòi], tòglie [poet. ant. tò, tòe], [...] verso il Cielo: «Togli, Dio, ch’a te le squadro!» [Inf. XXV, 3]; e nel Boccaccio: chiamato il Gerbino, presente agli occhi suoi lei gridante mercé e aiuto svenarono, e in mar gittandola disson: «Togli, noi la ti diamo qual noi possiamo e chente la ...
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DEGLI OCCHI, Cesare
Giuseppe Sircana
Nacque a Senago, in provincia di Milano, il 12 sett. 1893 da Adamo, avvocato e parlamentare cattolico, e Maria Del Velse. Si laureò in giurisprudenza all'università di Pavia con una tesi sulla regolamentazione...
DEGLI OCCHI, Adamo
Giuseppe Sircana
Nacque a Milano il 10 dic. 1856 da Giuseppe e Luigia Bellinzaghi. Avvocato, fu nei primi anni del sec. XX uno degli esponenti di maggiore spicco del cattolicesimo conservatore lombardo favorevole alla partecipazione...