discalculia
s. f. Disturbo specifico dell'apprendimento consistente nell'incapacità parziale o totale di eseguire operazioni di calcolo o, in un senso più ampio, di comprendere l'aritmetica. ◆ [tit.] [...] è la corteccia parietale, una regione del cervello […] Se lesionata, la «regione dei numeri» provoca «discalculia», un disturbo nella rappresentazione dei numeri e nel far di conto che lascia intatte le altre capacità intellettive. (Manuela Piazza ...
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quinto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quintus (o quinctus), der. di quinque «cinque»]. – 1. agg. Che, in una sequenza o in una successione ordinata, occupa il posto corrispondente al numero cinque, cioè [...] colonna, n. 6 c. 2. agg. Con valore partitivo frazionario, la q. parte, ciascuna delle cinque parti uguali in cui è diviso un intero, numero, oggetto o elemento: 18 è la q. parte di 90; gli spetta la q. parte del ricavato; ho già letto la q. parte di ...
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quoziente
quoziènte s. m. [dal lat. quotiens avv. «quante volte», der. di quot «quanti»]. – 1. In aritmetica, il risultato dell’operazione della divisione, e cioè il numero che esprime quante volte il [...] resto di 2, oppure 3,3 con il resto di o,2, ecc., fermo restando che, in ogni caso, il resto deve essere un numero non negativo minore del divisore; naturalmente, nell’es. precedente, si potrà anche scrivere 20: 6 = 10/3). Il termine è usato, più in ...
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quadrato2
quadrato2 s. m. [lat. quadratum, neutro sostantivato dell’agg. quadratus (v. la voce prec.)]. – 1. In geometria, figura piana, quadrilatero avente i quattro lati, e così pure i quattro angoli, [...] sistema metrico decimale, equivalente a circa 3406 m2 e suddivisa in 10 tavole. 7. a. In matematica, q. di un numero, il numero che si ottiene moltiplicando il numero dato per sé stesso (a· a = a2): elevare, innalzare al q.; il q. di 8 è 64. Si dice ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello [...] p. (o primitiva s. f.) di una funzione f(x), ogni funzione la cui derivata è f(x); radice n-esima p. dell’unità, ogni numero complesso a tale che an = 1 mentre, per ogni esponente positivo m minore di n, sia am ≠ 1 (per es., − 1 è una radice quadrata ...
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negativo
agg. [dal lat. tardo negativus, der. di negare «negare, dire di no»]. – 1. a. Che nega, che serve a negare, che esprime una negazione (è, in questo senso, il contr. di affermativo), spec. nella [...] un generatore di corrente continua, di un condensatore carico, ecc. d. In matematica, numero n., numero reale minore di zero; nella serie dei numeri relativi, i numeri negativi (in contrapp. a quelli positivi) sono quelli preceduti dal segno −: tra ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. [...] v. permanenza), in cui il termine esprime essenzialmente un’esigenza che va tenuta presente quando si estende l’insieme dei numeri, ma che non ha comunque valore tassativo. d. Il termine ricorre inoltre in locuz. proprie di varie scienze e discipline ...
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totale
agg. e s. m. [dal lat. tardo totalis, der. di totus «tutto, intero»; l’uso sostantivato segue l’esempio del fr. total]. – 1. agg. a. Intero, pieno, completo, complessivo; che riguarda qualche [...] t., la somma algebrica di tutte le cariche elettriche del sistema, ecc. 2. s. m. Il risultato dell’addizione di due o più numeri (sinon. di somma): il t. è 128.450; mi pare che questo t. sia sbagliato; secondo che il risultato rappresenti la somma di ...
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contiguo
contìguo agg. [dal lat. contiguus, dal tema di contingĕre «toccare», comp. di con- e tangĕre «toccare»]. – 1. Che è posto vicino ad altra cosa, in modo da avere con essa un termine (lato, ecc.) [...] In matematica, classi c., due classi di numeri reali tali che ogni numero della prima è minore, o uguale, di ogni numero dell’altra, e tali che le differenze tra numeri della seconda classe e numeri della prima possano assumere valori arbitrariamente ...
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cabala
càbala (o càbbala) s. f. [dall’ebr. qabbālāh, propr. «ricezione, tradizione»]. – 1. Il complesso delle dottrine mistiche ed esoteriche ebraiche circa Dio e l’universo, che si asserivano rivelate [...] di persone e tramandate da generazione a generazione. 2. estens. Arte che presume d’indovinare il futuro per mezzo di numeri, lettere, sogni. In partic., c. del lotto, serie complessa di operazioni aritmetiche attraverso le quali si pretende d ...
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Quarto libro dell’Antico Testamento. Il titolo è traduzione letterale di quello della versione greca, ᾿Αριϑμοί, che in realtà significa piuttosto «censimenti». Gli Ebrei lo chiamano dalla prima parola Wa-yĕdabbēr «e disse», o più comunemente...
Ciascuno degli enti astratti che costituiscono una successione ordinata e che, fatti corrispondere ciascuno a ciascun oggetto preso in considerazione, servono a indicare la quantità degli oggetti costituenti un insieme.
Matematica
Nell’uso...