normcore
(Normcore) s. m. Nella moda, corrente che si caratterizza per la destrutturazione delle forme, la sottrazione di enfasi e l’uso di colori tenui e neutri. ♦ Le attuali collezioni uomo viste in [...] è una scelta ma non necessariamente una presa di posizione stilistica. (Suzy Menkes, Vogue.it, 26 gennaio 2015, Fashion) • Può la normalità fare tendenza? Tutto ha inizio nel 2013, negli spazi di un’agenzia di trend-marketing di New York, la K-HOLE ...
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tenóre s. m. [lat. tĕnor -ōris «continuazione, corso ininterrotto; altezza della voce», der. di tenere «tenere»]. – 1. Modo di contenersi, comportamento: seguitando di questo t., dove andrà a finire?; [...] . Nell’uso musicale moderno, la più acuta delle voci virili, e anche il cantante che ha tale registro, con una estensione normale nelle due ottave comprese tra do2 e do4, sebbene la tessitura migliore del tenore sia compresa nell’ottava sol2-sol3. La ...
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bùssola2 s. f. [lo stesso etimo della voce prec.]. – 1. Strumento di varia natura, atto a individuare una direzione; tra le bussole magnetiche, nelle quali si utilizza la proprietà di un ago magnetico, [...] movimenti della nave, sia dall’influenza della massa metallica dello scafo: b. di rotta, quella vicina al timoniere; b. normale, disposta in alto, lontana dalla massa metallica dello scafo. Tra le bussole non magnetiche: b. giroscopica, fondata sulla ...
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collaborazióne s. f. [der. di collaborare]. – 1. a. Il fatto di collaborare, cioè di partecipare insieme con altri a un lavoro, a una produzione; l’opera di chi collabora, e il risultato di tale opera: [...] raggiungimento di un fine produttivo comune. Non collaborazione: forma di ostruzionismo, consistente nell’esatto adempimento della normale prestazione di lavoro ma senza alcun impegno personale e con esclusione di qualsiasi prestazione che esorbiti ...
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complèsso1 agg. [dal lat. complexus, part. pass. di complecti «stringere, comprendere, abbracciare»]. – 1. a. Che risulta dall’unione di più parti o elementi (contr. di semplice): una questione c., un [...] .) legato a un certo numero di atomi, molecole o gruppi (maggiore di quello prevedibile in base alla valenza normale) attraverso valenze di coordinazione, per cui tali composti vengono anche detti composti di coordinazione (v. coordinazione). 4. In ...
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tràuma s. m. [dal gr. τραῦμα (-ατος) «ferita»] (pl. -i). – 1. In medicina, lesione prodotta nell’organismo da un qualsiasi agente capace di azione improvvisa, rapida e violenta: t. cranico; malattia da [...] stato psichico prodotto da un avvenimento dotato di notevole carica emotiva. b. estens. e fig. Grave alterazione del normale stato psichico di un individuo, conseguente a esperienze e fatti tristi, dolorosi, negativi, che turbano e disorientano: è ...
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extraprofitto s. m. [comp. di extra- e profitto]. – In economia (anche sovra- o sopraprofitto, soprattutto nel linguaggio finanziario), l’eccedenza sul profitto normale del profitto effettivamente conseguito [...] da un’impresa: si tratta di un guadagno differenziale derivante dalla capacità di produrre a costi unitarî medî più bassi (per particolari situazioni di ubicazione, superiorità tecnica o organizzativa, ...
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statuto2 s. m. [dal lat. tardo statutum, forma neutra del part. pass. statutus di statuĕre «stabilire»]. – 1. ant. Ciò che è stato stabilito, disposto, deliberato, e che perciò può acquistare valore di [...] (articoli 114 e seguenti e, in partic., art. 123) ogni regione (in forme diverse, a seconda che si tratti di regioni a s. normale e regioni a s. speciale, per cui v. regione, n. 2 a) è tenuta ad adottare, su delibera del Consiglio regionale e con ...
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agg. e s. m. e f. [part. pres. di migrare]. – 1. a. agg. Detto di una grande quantità di persone, che emigra o si sposta cercando nuove sedi: popoli, gruppi etnici migranti. b. s. m. e f. Emigrante, immigrato: [...] -endoteliale, che hanno notevole importanza nei fenomeni infiammatorî; rene m., il rene che si è spostato dalla sua sede normale per alterazioni della loggia in cui è contenuto. Analogam., ascesso m., ascesso freddo che dalla primitiva sede di ...
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acuto
1. È ACUTO ciò che termina in una punta sottile, cioè ciò che è appuntito, aguzzo (una spada acuta); l’esempio più noto è quello dell’angolo, che si chiama acuto quando è minore di un angolo retto, [...] . 4. È acuto anche l’accento che in italiano marca una vocale chiusa (´), come la e finale di perché nella pronuncia normale e corretta. 5. In medicina, si definisce acuta una malattia che insorge con una certa violenza e compie rapidamente il suo ...
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Botanica
Nella morfologia vegetale è n. (per l’origine) un organo che si forma in punti prestabiliti, così le foglie dall’apice meristematico del fusto, le gemme (dette anche ordinarie) all’apice del fusto o all’ascella delle foglie. I peli...
normale
normale [agg. Der. di norma] [LSF] Che segue la norma o una regola generale, anche nel senso di presentare caratteristiche medie (per es., obiettivo fotografico n. è quello che ha un angolo di campo di circa 50°, intermedio fra quelli,...