partorire
(ant. parturire) v. tr. [dal lat. parturire «avere le doglie del parto», der. di parĕre «partorire, generare», part. pass. partus] (io partorisco, tu partorisci, ecc.). – 1. Dare alla luce, [...] intellettuali (per lo più in contesti di tono iron. o scherz.): non fa che p. un romanzo dopo l’altro; è tutto il giorno . Più genericam., produrre, causare, provocare: la violenza partorisce altra violenza; Ed ecco piangere e cantar s’udìe ... ...
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hater
s. m. e f. Chi, in Internet e in particolare nei siti di relazione sociale, di solito approfittando dell’anonimato, usa espressioni di odio di tipo razzista e insulta violentemente individui, specialmente [...] la merda, concimano. Quando c’è un hater lo uso come concime, devi sfruttare la sua violenza a tua favore” dice nell’intervista. Il suggerimento non è sbagliato, anche se forse è ancora un passo indietro rispetto a una presa di coscienza risolutiva ...
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odio online
loc. s.le m. In internet e nei siti di relazione sociale, espressione di odio e di sentimenti razzisti, tramite discorsi, slogan, insulti rivolti contro singoli, specialmente se personaggi [...] la merda, concimano. Quando c’è un hater lo uso come concime, devi sfruttare la sua violenza a tua favore” dice nell’intervista. Il suggerimento non è sbagliato, anche se forse è ancora un passo indietro rispetto a una presa di coscienza risolutiva ...
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stesa
s. f. Nel gergo della camorra, violenta azione di intimidazione consistente nell’attraversare velocemente a bordo di motorini le vie di determinate zone cittadine, sparando tutt’intorno con l’effetto [...] tutto nostro che descrive l'ostentazione di una sterile violenza, la spedizione a bordo di scooter con spari alla novembre 2017, Cronaca Napoli) • C’è una grande rabbia sociale. Non confondiamo però le “stese” con le baby gang che vanno interpretate e ...
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epistemofilia
s. f. 1. Nella teoria psicoanalitica di Melanie Klein, la propensione a conoscere e investigare in dettaglio. 2. In filosofia, la fiducia totale nella scienza e nei suoi risultati, nella [...] significati. Ma l'utilità della filosofia, delle scienze sociali non si discute – ammette Sparti – «perché contrastano in da Melanie Klein (...) concepisce l'epistemofilia in termini di violenza estrema, (...) sostiene che il conoscere si basa sulla ...
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pulp
〈pḁlp〉 s. ingl. [propr. «pasta di cellulosa», poi «carta scadente», usata per le riviste popolari; termine con cui si indica, spec. negli Stati Uniti d’America, una pubblicazione sensazionalistica], [...] – 1. Tipo di film e di cinematografia che tratta temi come il sesso e la violenza, affrontandoli con uno stile aggressivo ma spiritoso, e dando quindi l’impressione di non partecipare del tutto a quel che si rappresenta: un film p.; il gusto del pulp ...
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soccombere
soccómbere v. intr. [dal lat. succŭmbĕre, comp. di sub «sotto» e -cŭmbĕre affine a cubare «giacere»] (non usati il part. pass. e quindi le forme composte), letter. – Essere costretto a cedere, [...] : chi soccombe è sempre il più debole o il più ingenuo; o anche morire (in quanto sopraffatti dal male o dalla violenza di un avversario): meglio s. che rinnegare i proprî ideali; la bimba soccombette prima della mezzanotte (Capuana). ◆ Part. pres ...
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giungla
(meno corretto iungla) s. f. [dall’ingl. jungle, che è dall’indost. jangal, sanscr. jaṅgala «deserto», con mutamento di sign.]. – 1. Nome che indica, propriam., le varie forme di foreste della [...] mondo. 2. fig. a. Luogo o ambiente in cui dominano la violenza e la lotta spietata per il predominio degli uni sugli altri; in g., concezione di vita in cui i rapporti sociali sono fondati non sulla legalità e la ragione ma sulla forza, sull’egoismo, ...
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furia
fùria s. f. [dal lat. furia, der. di furĕre «infuriare»]. – 1. a. Stato di furore, di eccitazione, per lo più di breve durata, che si manifesta con atti e parole violente; accesso di collera, impeto [...] del combattimento; nella f. del correre. b. estens. Impetuosa violenza: la f. del vento, della pioggia, del temporale; la f di popolo (Segneri). 2. Grandissima fretta: aveva f. d’arrivare; non posso fermarmi perché ho f.; andare in f. o di f. (ant ...
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orrorismo
s. m. Metodo di lotta politica che, per il conseguimento dei propri fini, compie azioni pubbliche che provocano orrore. ◆ per [Martin] Amis, Hamas e Hezbollah sono pura cattiveria e rappresentano [...] tempi di “orrorismo” – piuttosto che di terrorismo – perché la violenza viene perpetrata su gente inerme, sui civili, donne e bambini. lei, in quanto madre, ci si aspetterebbe la cura non il vulnus, la ferita» [Adriana Cavarero intervistata da Paola ...
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Metodo di lotta politica consistente nel rifiuto di ogni atto che porti a ledere fisicamente i rappresentanti e i sostenitori del potere cui ci si oppone, limitando l’azione a forme di non collaborazione, di boicottaggio e simili. Teorizzato...
VIOLENZA
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Diritto privato. - Si dice violenza la minaccia esercitata contro qualcuno allo scopo di farlo addivenire a un negozio giuridico.
Il più antico diritto romano non conosceva rimedî contro siffatta violenza: non...