respingere
respìngere v. tr. [comp. di re- e spingere] (coniug. come spingere). – 1. Spingere, ricacciare indietro, con più o meno violenza o disprezzo o almeno noncuranza: respinse con decisione l’assalitore; [...] offre; corteggiava quella donna con accanimento, ma ne era sistematicamente respinto. 2. Non accogliere o non approvare, non ricevere o non accettare (senza più idea di violenza o di disprezzo): il presidente ha respinto la sua domanda di grazia; il ...
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Black Lives Matter
(black lives matter) s. m. inv. Movimento sviluppatosi all’interno della comunità afroamericana statunitense in reazione agli omicidi delle persone nere da parte delle forze di polizia [...] è un capitolo terribile che merita contromisure inequivocabili, ma non è un passepartout ideologico che apre tutte le porte, anche quelle dell’intolleranza e del libero sfogo della violenza. Com’è successo domenica notte a Ferguson, durante le ...
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guerra
guèrra s. f. [dal germ. werra]. – 1. Conflitto aperto e dichiarato fra due o più stati, o in genere fra gruppi organizzati, etnici, sociali, religiosi, ecc., nella sua forma estrema e cruenta, [...] nei limiti fissati dal diritto internazionale, esercitare la violenza contro il territorio, le persone e i beni esse lo stato di g., cioè che i rapporti reciproci siano regolati non più dal diritto internazionale di pace, ma da quello di guerra (con ...
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urtare
v. tr. e intr. [dal provenz. ant. urtar, che è prob. un der. del franco *hurt «ariete»]. – 1. tr. a. Sbattere casualmente e con una certa violenza contro qualcuno o qualcosa: u. qualcuno passando, [...] inimicarsi: si urtarono per una questione d’interesse; non erano ... ancora venuti alle armi, ma solamente ne’ magistrati e ne’ Consigli si urtavano (Machiavelli). 2. intr. (aus. avere) Sbattere con violenza; dar contro; cozzare: la barca urtò in uno ...
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schiantare
(pop. tosc. stiantare) v. tr. e intr. [forse lat. explantare «spiantare, sradicare»]. – 1. tr. a. Spezzare, stroncare con violenza alberi o rami: E colsi un ramicel da un gran pruno; E ’l [...] la tosse gli schianta il petto; questo lavoro mi schianta!; non com., con valore causativo, far schiantare, cioè provocare lo scoppio fracassarsi, rompersi violentemente, d’un tratto: per la violenza delle onde la barca si è schiantata sugli scogli; ...
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malizia
malìzia s. f. [dal lat. malitia, der. di malus «malvagio»]. – 1. a. Tendenza, inclinazione a commettere il male consapevolmente: la m. del demonio; l’intenzione stessa, la volontà di fare il [...] (XI, 82-83) è poi ristretta a indicare la colpa dei fraudolenti, e contrapposta non solo all’incontinenza ma anche alla «matta bestialità», cioè alla violenza: Incontinenza, m. e la matta Bestialitade. b. La conoscenza del male, furbesca e quasi ...
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maltrattare
v. tr. [comp. di male1 e trattare]. – Trattare in malo modo, con durezza, violenza, crudeltà: non maltrattarmi così!; sottoporre a vessazioni fisiche o morali: non bisogna m. gli animali; [...] male, storpiandone il lessico, la morfologia e la sintassi; m. un autore, interpretarlo in modo errato; m. un’arte, una scienza, esercitarle senza serietà e competenza. Quando non vi sia idea di violenza, si preferisce la locuz. trattare male. ...
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aggressione
aggressióne s. f. [dal lat. aggressio -onis, der. di aggrĕdi «aggredire»]. – 1. Azione violenta di una o più persone nei confronti di altre persone, che può racchiudere gli elementi costitutivi [...] del fine cui è diretta (omicidio, lesioni personali, percosse, violenza privata, rapina, minacce, ecc.): un’a. a mano armata vittima di un’aggressione. È termine del linguaggio corrente, non giuridico, usato anche in senso più ampio, per indicare in ...
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mafia
màfia (meno com. màffia) s. f. [voce sicil., di etimo incerto]. – 1. Termine con cui si designa il complesso di piccole associazioni criminose (dette cosche), segrete, a carattere iniziatico, rette [...] ecc., giungevano a controllare, con l’intimidazione e la violenza, il mercato della manodopera e la distribuzione dell’acqua; usato internazionalmente con riferimento a organizzazioni che, pur non avendo alcun legame di filiazione con la mafia ...
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violentare
v. tr. [der. di violento] (io violènto, ecc.). – Sottoporre a violenza, indurre una persona, con una coercizione di natura fisica o morale, o con la suggestione, ad atti e comportamenti contrarî [...] o comunque non consoni alla sua volontà, o alle sue convinzioni: voglio agire come mi detta la mia coscienza, non voglio essere violentato. In partic., v. una donna, un minore, una minorenne, abusarne, costringere con la violenza a rapporti sessuali. ...
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Metodo di lotta politica consistente nel rifiuto di ogni atto che porti a ledere fisicamente i rappresentanti e i sostenitori del potere cui ci si oppone, limitando l’azione a forme di non collaborazione, di boicottaggio e simili. Teorizzato...
VIOLENZA
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Diritto privato. - Si dice violenza la minaccia esercitata contro qualcuno allo scopo di farlo addivenire a un negozio giuridico.
Il più antico diritto romano non conosceva rimedî contro siffatta violenza: non...