scena
scèna s. f. [dal lat. scaena, gr. σκηνή «tenda, fondale del palcoscenico»]. – 1. a. Parte del teatro dove gli attori recitano; è costituita generalm. da una piattaforma sopraelevata rispetto al [...] ; la commedia in cartellone è una novità per le nostre sc., non è mai stata rappresentata nei nostri teatri, nei teatri della nostra città elaborazione fantastica, all’interno di un vissuto di violenza da parte del padre nei confronti della madre, ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, [...] carattere; autorità m., determinata da stima, affetto, prestigio personale; soddisfazione m.; sofferenze m., dell’animo, non del corpo; violenza m.; pressione m.; aiuto m., che consiste in assistenza affettuosa e consiglio, senza soccorsi economici o ...
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battere
bàttere v. tr. e intr. [lat. tardo battĕre, dal lat. class. battuĕre]. – 1. tr. In genere, colpire ripetutamente con le mani o con altro arnese: a. In senso proprio: b. qualcuno, picchiarlo, [...] ., batteva i vetri, ecc.); è un luogo riparato e il vento non ci batte quasi mai; fig., del sole o d’altra luce, investire e sign.: a. B. in qualche cosa, urtare, cozzare con violenza e per lo più incidentalmente: ha battuto il gomito (o col gomito ...
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pirata
(ant. pirato) s. m. [dal lat. pirata, gr. πειρατής, der. di πειράω «tentare, assaltare»] (pl. -i, ant. -e). – 1. Chi percorre il mare per assalire e depredare a proprio esclusivo beneficio navi [...] e a beneficio di uno stato, anche se di fatto, e non a torto, i due termini sono stati usati spesso come sinon.): cielo), chi, di solito per ragioni politiche, illecitamente e con la violenza e le minacce si impadronisca di un aereo civile in volo o ...
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faccia
fàccia s. f. [lat. facies «forma, aspetto, faccia», affine a facĕre «fare»] (pl. -ce). – 1. a. Parte della testa dell’uomo, situata inferiormente alla parte anteriore del cranio, costituita da [...] f. tosta o f. di bronzo o, più raro, f. invetriata, di chi non si vergogna di nulla: avere una f. tosta o, precisando, avere la f. la reputazione, essere disonorati: saremmo capaci, dinanzi alla violenza e all’ingiustizia, di dire di no; di salvarci ...
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sostituire
sostitüire (ant. sustitüire) v. tr. [dal lat. substituĕre, propr. «mettere, porre sotto» (comp. di sub «sotto» e statuĕre «collocare»), con mutamento di coniug.] (io sostitüisco, tu sostitüisci, [...] il posto, l’ufficio o le funzioni di un’altra persona o di un’altra istituzione: la violenza si era sostituita alla legge; la scuola non può sostituirsi alla famiglia nell’educazione dei figli; ha cercato di sostituirsi ad altro candidato nell’esame ...
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potenza
potènza (ant. potènzia) s. f. [dal lat. potentia, der. di potens -entis «potente»]. – 1. In senso generico, l’essere potente, il fatto di potere: così ... la potenza corrispondesse alla buona [...] Con riferimento a cose, elementi naturali e sim., grande forza, violenza, intensità impetuosa: ha una gran p. di voce; la p una sezione normale all’asse del filone stesso (qualora essa non sia costante per tutto il filone si suole in genere misurare ...
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pratica
pràtica (ant. pràctica, pràttica) s. f. [uso sostantivato dell’agg. pratico; cfr. il gr. πρακτική (ἐπιστήμη) «(scienza) pratica»]. – 1. a. Attività volta a un risultato concreto in un certo campo, [...] 2. a. Usanza, costume, consuetudine: è p. costante delle biblioteche non concedere in prestito i libri rari; è p. diffusa in molte città del passato, erano indicati gli atti di violenza sessuale. 3. a. Relazione di familiarità continuata ...
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bensi
bensì cong. [comp. degli avv. bene e sì]. – 1. ant. e letter. Con valore di affermazione, sì certo, certamente, naturalmente: Più delle leggi può b. la forza delle ragioni e l’onore delle opinioni [...] -oppositivo, ma invece, al contrario, contrapposto a una negazione precedente: non è venuto lui, b. il suo socio; si deve intervenire, ma non con violenza b. con cautela; non partiremo sabato, b. domenica; anche unito pleonasticamente a un ma ...
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matto1
matto1 agg. e s. m. (f. -a) [forse lat. tardo mattus, matus «ubriaco»]. – 1. a. ant. Stupido, stolto: così m. come egli è, senza alcuna cagione è ... fuori d’ogni misura geloso di me (Boccaccio). [...] m., il manicomio. È sinon. più pop. di pazzo e di folle, dai quali non è però sostituibile in alcuni proverbî, quali: chi canta a tavola e a letto è ; e come locuz. avv., per significare impeto, violenza: gridare da matto, correre da matti (meno com ...
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Metodo di lotta politica consistente nel rifiuto di ogni atto che porti a ledere fisicamente i rappresentanti e i sostenitori del potere cui ci si oppone, limitando l’azione a forme di non collaborazione, di boicottaggio e simili. Teorizzato...
VIOLENZA
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Diritto privato. - Si dice violenza la minaccia esercitata contro qualcuno allo scopo di farlo addivenire a un negozio giuridico.
Il più antico diritto romano non conosceva rimedî contro siffatta violenza: non...