spada
s. f. [lat. spatha, dal gr. σπάϑη, propr. «spatola», strumento dei tessitori e dei farmacisti]. – 1. Arma bianca non inastata, a lama per lo più lunga (80-120 cm), diritta e appuntita (in ciò differenziandosi [...] fodero, e in senso fig. dare inizio a una lotta qualsiasi, anche non armata; cingere la s., fissarla al fianco, e fig. prepararsi a alludendo alle truppe mercenarie; in altri casi è simbolo della violenza, bellica o no: Ogni gente sia libera, e pèra ...
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rompere
rómpere v. tr. [lat. rŭmpĕre] (io rómpo, ecc.; pass. rem. ruppi, rompésti, ecc.; part. pass. rótto). – 1. a. Spezzare, dividere qualche cosa in due o più parti, con movimento rapido e taglio [...] . Far crollare, abbattere e travalicare con la propria forza e violenza ciò che serve a contenere, a ostacolare o a proteggere: riferito al cavallo che passa improvvisamente, e in modo non regolare e non voluto da chi lo guida, dal trotto al galoppo ...
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rabbia
ràbbia s. f. [lat. tardo rabia, lat. class. rabies]. – 1. a. Malattia infettiva, detta anche, ma inesattamente, idrofobia, provocata da un virus neurotropo (rhabdovirus) che determina un’encefalopatia [...] in r. la sua grande ira (Boccaccio); arse D’ira e di r. immoderata immensa (T. Tasso). Quindi anche furia bestiale, violenzanon controllata e moderata dalla ragione: Ben provide Natura al nostro stato, Quando de l’Alpi schermo Pose fra noi e la ...
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vizio
vìzio s. m. [dal lat. vitium «vizio»; cfr. vezzo]. – 1. Incapacità del bene, e abitudine e pratica del male; il concetto del vizio, sul piano morale, è dunque strettamente correlativo a quello [...] ; prov., il lupo cambia (o perde) il pelo ma non il v., per significare la difficoltà di estirpare le cattive abitudini presi in considerazione dall’ordinamento giuridico sono l’errore, la violenza, il dolo, e per la loro trattazione si fa rinvio ...
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palla1
palla1 s. f. [dal longob. palla, forma corrispondente al franco balla (v. balla1)]. – 1. a. Sfera usata in varî tipi di giochi e di sport (in alcuni dei quali, come per es. il rugby, può avere [...] con un pallone avente caratteristiche uguali a quello del calcio, che non può essere colpito in nessun caso con i piedi, ma lanciato a in senso fig., tirare a p. infuocate, polemizzare con violenza); p. incatenate, congiunte in coppia con una catena ...
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volonta
volontà (ant. volontade e volontate) s. f. [lat. voluntas -atis, dal tema vol- delle forme volo, volui di velle; v. volere2]. – 1. La facoltà e la capacità di volere, di scegliere e realizzare [...] .; esprimere, manifestare la propria v.; tutto sarà fatto secondo la tua v.; non vorrei forzare la sua v.; pretende sempre d’imporre la sua v.; a all’atto voluto (per es., l’errore, la violenza, il dolo, e, in diritto amministrativo, l’eccesso ...
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freno
fréno s. m. [lat. frenum, dal tema di frendĕre «digrignare i denti»]. – 1. a. Il morso che si mette in bocca al cavallo e a cui s’attaccano le redini per reggerlo e guidarlo; in questa accezione [...] o di vergogna (Boccaccio). In senso ampio, in alcune locuz. di uso com.: non c’è f., non c’è più f., a proposito di manifestazioni di licenza, d’immoralità, di violenza; mettere, porre un f. (a disordini, ad abusi, alle spese pazze, ecc.), mettere ...
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scuola
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente [...] .; marinare la s., mandare i figli a s.; oggi c’è, non c’è s.; giorno di s., nel quale si svolgono regolarmente le farà s.; un metodo, un’idea che farà s.; purtroppo la violenza va facendo scuola. 6. fig. Complesso di insegnamenti dati o ricevuti ...
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dolce1
dólce1 agg. [lat dŭlcis]. – 1. Di sapore (di cui è prototipo quello dello zucchero) che costituisce, con l’amaro, il salato e l’acido, una delle quattro sensazioni gustative fondamentali e che [...] d.; fare un d. rimprovero; con d. maniere; fare d. violenza. d. Caro, amato (poet. o in espressioni d’affetto): la nido familiare. 4. poet. Con valore di avverbio, dolcemente, soavemente: Chi non sa come d. ella sospira E come d. parla e d. ride ( ...
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giustificare
(ant. anche iustificare) v. tr. [dal lat. tardo iustificare, comp. di iustus «giusto» e tema di facĕre «fare»] (io giustìfico, tu giustìfichi, ecc.). – 1. a. Rendere giusto, cioè puro, libero [...] lo è: riuscì a g. i suoi illeciti guadagni; voleva ad ogni costo g. l’uso della violenza. b. Con compl. oggetto di persona, dimostrare che uno non è in colpa, adducendo scuse e spiegazioni del suo operato: è inutile che tu tenti di giustificarlo. Nel ...
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Metodo di lotta politica consistente nel rifiuto di ogni atto che porti a ledere fisicamente i rappresentanti e i sostenitori del potere cui ci si oppone, limitando l’azione a forme di non collaborazione, di boicottaggio e simili. Teorizzato...
VIOLENZA
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Diritto privato. - Si dice violenza la minaccia esercitata contro qualcuno allo scopo di farlo addivenire a un negozio giuridico.
Il più antico diritto romano non conosceva rimedî contro siffatta violenza: non...