nettare
nèttare s. m. [dal lat. nectar -ăris, gr. νέκταρ -αρος]. – 1. a. La bevanda degli dèi greci, che si diceva rendesse immortali: Pasco la mente d’un sì nobil cibo, Ch’ambrosia e nettar non invidio [...] : il desiderio intanto calmato ma non estinto mi porgeva il n. del piacere (Foscolo). 2. In botanica, secrezione zuccherina dei nettarî delle piante angiosperme, utilizzata come cibo dalle api che se ne servono per la produzione del miele, e anche da ...
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napello
napèllo s. m. [dal lat. napellus, dim. di napus «navone»]. – Erba perenne delle ranuncolacee (Aconitum napellus), velenosa, che cresce nei pascoli e boschi delle Alpi: alta oltre un metro, ha [...] foglie palmatosette, fiori in racemo, zigomorfi, con perianzio di 5 elementi azzurri di cui il superiore, fatto a elmo, ricopre i due nettarî petaloidei; la radice, tuberizzata, conica, contiene diversi alcaloidi (tra cui l’aconitina). ...
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berberidacee
berberidàcee s. f. pl. [lat. scient. Berberidaceae, dal nome del genere Berberis: v. berbèride]. – Famiglia di piante dicotiledoni, affine alle ranuncolacee, ad ampia distribuzione geografica, [...] soprattutto nelle regioni temperate: sono erbe perenni o piante legnose, con foglie alterne, semplici o composte, fiori regolari ermafroditi e petali spesso trasformati in nettarî; il frutto è per lo più una bacca carnosa o secca. ...
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NETTARIO (dal gr. νέκταρ "nettare")
Valeria Bambacioni
Così si chiamano nelle piante gli speciali apparecchi che secernono sostanze zuccherine. In rapporto alla funzione i nettarî si distinguono comunemente, secondo la terminologia creata...
In botanica, si dice di nettario situato fuori del fiore, per es., sui piccioli (ricino), sulle stipole (fava) ecc. Questi nettari sono spesso frequentati da formiche, attratte dal liquido zuccherino escreto dal nettario. Si ipotizza che la...