distinguere
distìnguere v. tr. [dal lat. distinguĕre, comp. di dis-1 e stinguĕre «pungere», affine al gr. στίζω «pungere, punteggiare»] (io distìnguo, ecc.; pass. rem. distinsi, distinguésti, ecc.; part. [...] di distinguo come s. m. invar. (v. distinguo). c. Discernere per mezzo della vista, riconoscere, veder bene: con questa nebbia non si distingue nulla; riuscii a stento a distinguerlo in mezzo alla folla; anche assol.: non distinguo senza occhiali. 2 ...
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alone2
alóne2 s. m. [dal lat. halos, gr. ἅλως «cerchio attorno al Sole»]. – 1. Meteora ottica, costituita da cerchi, globi e archi luminosi di vario aspetto intorno al Sole o alla Luna, dovuta a fenomeni [...] sfumato che appare intorno a una fiamma o ad altra sorgente luminosa: l’a. della candela, della lampadina elettrica, di un fanale nella nebbia; aureola di luce in genere: il sole, illuminandole i capelli, le cingeva il capo di un a. dorato. Anche fig ...
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ombra1
ómbra1 s. f. [lat. ŭmbra]. – 1. a. Zona oscura, o di minore luminosità, della superficie di un corpo, detta in partic. o. portata se è prodotta dall’interposizione, tra il corpo e la sorgente [...] : ombre nella notte; è mezzo cieco e vede solo delle o.; e in similitudini: gli uomini passavano come ombre nella nebbia; guizzare, dileguarsi come un’ombra. c. Il simulacro del corpo che, secondo le concezioni antiche e le credenze popolari o ...
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palpabile
palpàbile agg. [dal lat. tardo palpabilis]. – 1. Che si può palpare; in senso proprio, soltanto con riferimento alla palpazione a scopo diagnostico: addome, fegato facilmente palpabile. Più [...] ) realtà fisica, consistenza, materialità: le cose corporali ... sono quelle le quali sieno materiali, visibili e p. (De Luca); una nebbia p. che m’assedia quasi nel mio scrittoio (Foscolo); una atmosfera pittorica, che par fatta di luce p. e magica ...
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addensare
v. tr. [dal lat. addensare, der. di densus «denso, fitto»] (io addènso, ecc.). – Rendere denso, fitto, in senso proprio e fig.: a. una salsa, una crema, in cucina, con l’aggiunta di farina [...] commento di note, di citazioni). Nel rifl. e intr. pron., farsi denso, accalcarsi, ammassarsi: la folla si addensava nella piazza; la nebbia s’era addensata nella pianura; nere nuvole si addensavano nel cielo; e in usi fig.: col passare dei giorni le ...
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segnale
s. m. [lat. tardo signale, neutro sostantivato dell’agg. signalis, der. di signum «segno»]. – 1. a. Indicazione di tipo ottico o acustico, per lo più stabilita d’intesa o convenzionale, con cui [...] , come i dromi e molte mede) e sonori (ossia tali da emettere segnali acustici, come i nautofoni in caso di nebbia); s. fissi, quelli collegati rigidamente alla superficie terrestre come i fari, i fanali, le mede, ecc. oppure galleggianti, ossia ...
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giorno
giórno s. m. [lat. tardo diŭrnum (tempus), dall’agg. diurnus «giornaliero», der. di dies «giorno»]. – 1. In astronomia, intervallo di tempo entro il quale la rotazione della Terra attorno al proprio [...] durata del giorno, per indicare lo stato del cielo, dell’atmosfera, della temperatura: un g. di sole, di pioggia, di gelo, di nebbia, di vento; o per indicare ciò che caratterizza un determinato giorno: g. di udienza, g. di lavoro, g. di riposo; g ...
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ragnatura
s. f. [der. di ragnare]. – 1. tosc. Zona in cui un tessuto è ragnato, molto logoro e liso (più com. ragna): la sua camicia era piena di ragnature; zona del cielo coperta di leggere e rade nuvolette: [...] a levante il sereno era velato da ragnature di nebbia. 2. Nella tecnica delle costruzioni, insieme di sottilissime lesioni visibili sulla superficie esterna di un getto in calcestruzzo. ...
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gipsofila
gipsòfila s. f. [lat. scient. Gypsophila, comp. di gypso- «gipso-» e -philus «-filo»]. – Genere di piante cariofillacee dell’Europa e dell’Asia extratropicale, di cui sono coltivate: la nebbia [...] (Gypsophila elegans), per i piccoli fiori bianchi riuniti in eleganti pannocchie; l’erba lanaria (G. arrostii), per le radici ricche di saponine; e un’altra specie, G. paniculata, da cui si ricava la saponaria ...
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solicello
solicèllo s. m. [dim. di sole]. – Sole pallido, che filtra attraverso nuvole o nebbia e scalda poco: un s. di febbraio; Il dì passò tra sole e solicello (Pascoli). Per la presenza della parola [...] in un noto proverbio, v. candelora ...
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Fenomeno meteorologico consistente in un ammasso di goccioline di acqua, che si formano in prossimità del suolo o sopra il mare e i laghi o lungo i fiumi per condensazione di vapore d’acqua, diminuendo in misura più o meno sensibile la visibilità....
nebbia
Antonietta Bufano
. Nel senso proprio, come vapor che l'aere stipa, secondo la definizione che D. stesso ne dà, il termine ricorre in If XXXI 34 (e cfr. anche il v. 36), e Pg V 117; anche in Rime C 18, dov'è spiegata l'origine del...