pressione
pressióne s. f. [dal lat. pressio -onis, der. di pressus, part. pass. di premĕre «premere»]. – 1. a. Genericam., l’atto, l’azione di premere, di esercitare una forza sulla superficie di un [...] l’estremità delle dita, o col pugno chiuso, o in altri modi, per attivare la circolazione sanguigna e linfatica. 2. a. In è l’unità del sistema internazionale), il bar, l’atmosfera (v. anche al n. 3), il kg-peso/m2, il mm di mercurio (mmHg), il metro ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); [...] i numeri r. (v. numerazione, n. 1); carattere r., in tipografia, carattere tondo (v. tondo, n. 1 a), e anche tipo particolare al femm., una graziosa romanina); è un romanaccio; modi o espressioni volgari da romanaccio; quest’ultimo anche per ...
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in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, [...] ant. deve avere influito anche la tendenza al rafforzamento della n davanti a parola con vocale iniziale, per cui il nesso innel e sim.; in fede mia, in verità, in coscienza, modi asseverativi; nel linguaggio della Chiesa: fratelli in Dio, in Gesù ...
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toscano
agg. e s. m. [lat. Tuscanus, der. di Tuscus, pl. Tusci, altro nome con cui furono indicati gli Etruschi, cioè gli abitanti dell’Etruria: v. tósco e etrusco]. – 1. agg. Che appartiene o si riferisce [...] le parlate t.; i dialetti, i vernacoli t.; la gorgia t. (v. gorgia, n. 2); parlare t., con accento t.; in buon t., in pretto t. si dice di parlare toscano. ◆ Avv. toscanaménte, secondo i modi, le forme e i caratteri, soprattutto linguistici, dei ...
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subordinazione
subordinazióne s. f. [dal lat. mediev. subordinatio -onis]. – 1. a. La condizione oggettiva di chi dipende da altre persone gerarchicamente superiori per grado e per autorità; in senso [...] è contenuto nell’estensione dell’altro (v. comprensione, n. 2 b; intensione, n. 2; estensione, n. 2 d). 3. In grammatica e linguistica, da pronomi o avverbî relativi subordinanti; inoltre i modi e i tempi del verbo della dipendente sono regolati ...
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universo2
univèrso2 s. m. [dal lat. universum, neutro sostantivato dell’agg. universus: v. universo1]. – 1. L’ambiente in cui hanno sede tutti i corpi materiali esistenti e tutti i fenomeni naturali; [...] espansione. Dopo la scoperta della radiazione cosmica di fondo (v. radiazione1, n. 1), avvenuta nel 1965 a opera di A. A. Penzias e ., in cosmologia, modelli di u., i possibili differenti modi di evoluzione nel tempo dell’universo su grande scala in ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si [...] con come (nel qual caso ha più spesso funzione avv., v. qui al n. 4): Come, quando su’ campi arsi la pia Luna ... Tale il tuo , anziché quale ... tale, si ripete tale ... tale, spec. in modi prov.: tale il padre, tale il figlio (o anche tale padre, ...
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sopra
sópra (ant. e letter., o region., sóvra) prep. e avv. [lat. sŭpra, sincopato da sŭpĕrā (parte), propr. «nella parte superiore, più alta», ablativo femm. dell’agg. supĕrus «che sta sopra»] (radd. [...] l’ho esaminato sopra e sotto), e in tanti altri modi e locuz. particolari registrati qui di seguito. Davanti a . soprappensiero; per la locuz. averne (fin) s. i capelli, v. capello, n. 3. Con sign. più determinati: a. Intorno a, riguardo a, in compl. ...
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uso2
uṡo2 s. m. [lat. usus -us, der. di uti «usare», part. pass. usus]. – 1. a. Il fatto di usare, di servirsi di una cosa (raram. di una persona) in modi e per scopi particolari: l’u. moderato del vino [...] vi sia la necessità di respingere una violenza, o di impedire la consumazione di specificati delitti; per il furto d’uso, v. furto, n. 1 a. b. Possibilità, capacità o facoltà di usare: è grande e deve avere ormai l’u. della ragione; perdere l’u ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] ora!; ora sì che lo sentiremo!; sentirete, quando saprà tutto!, modi di preannunciare una sfuriata, una reazione violenta; e così: m’ha Tu dubbi, e hai voler che si ricerna In sì aperta e ’n sì distesa lingua Lo dicer mio, ch’al tuo sentir si sterna ...
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(sanscr. Kaśmīrās, o Kaśmīra) Regione del subcontinente indiano, controllata per due terzi dall’India, per una piccola parte dalla Cina e per il resto dal Pakistan, che non ha mai rinunciato a rivendicarlo, sia per motivi etnico-religiosi (la...
Stato dell’Asia meridionale, per estensione il terzo dell’Asia e il settimo del mondo. Il confine terrestre, a NO col Pakistan, a NE con Cina, Nepal e Bhutan, a E con Myanmar e Bangladesh, si sviluppa per circa 14.100 km (in contestazione...