interpretare
(tosc. o letter. interpetrare) v. tr. [dal lat. interpretari (lat. pop. interpetrari), der. di interpres -ĕtis «interprete»] (io intèrpreto o intèrpetro, ecc.). – 1. a. Intendere e spiegare [...] , rendendo, attraverso la lettura critica, lo stile e le intenzioni dell’autore e la natura particolare del brano: i. Mozart, Bach, Beethoven; ha interpretato la Sonata con grande sensibilità; spesso, però, è usato con il sign. più generico di ...
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k, K
(cappa o kappa, ant. o region. ca) s. m. o f., invar. – Decima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta l’occlusiva velare sorda (cioè il suono proprio di c in casa, fuoco, acuto) come il greco [...] king «re», la più alta di valore delle tre carte figurate (poker di K); nell’indicazione delle opere di W. A. Mozart, è abbrev. del cognome di Ludwig von Köchel che in un catalogo del 1862 classificò le composizioni del musicista (per es. «Quartetto ...
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bassetto
bassétto s. m. [dim. di basso2, come nome di strumento]. – 1. Antico strumento musicale a 4 corde, fra la viola e il violoncello. 2. Corno di b.: sorta di clarinetto contralto, in fa; usato [...] da W. A. Mozart, fu poi sostituito dal clarinetto basso. ...
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trasfigurare
(ant. transfigurare) v. tr. [dal lat. transfigurare, comp. di trans- «trans-» e figurare «foggiare, dare forma»]. – 1. Far cambiare di figura, d’aspetto, o anche solo di espressione (come [...] e il lungo dolore ... m’ha sì trasfigurato, che ella non mi riconosce (Boccaccio); l’esecuzione al piano della musica di Mozart aveva il potere di trasfigurarlo (con questa accezione è più com. l’intr. pron. e il part. pass.). Con altro sign ...
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scenario
scenàrio s. m. [dal lat. tardo scaenarium «spazio per le scene», der. di scaena: v. scena]. – 1. L’insieme dei varî elementi (soprattutto quinte, fondali, luci) che costituiscono l’ambiente [...] gli aspetti illusorî di una realtà spaziale inesistente: montare, smontare gli sc.; stanno allestendo gli sc. per il «Don Giovanni» di Mozart; uno sc. firmato da De Chirico; quando il sipario si è aperto, è comparso uno sc. suggestivo. Analogam., in ...
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soprano2
soprano2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. a. La più acuta delle voci femminili, con una estensione normale nelle due ottave comprese tra do3 e do5, sebbene la tessitura migliore [...] (sono, per es., parti per soprano leggero Lucia della Lucia di Lammermoor, la Regina della notte nel Flauto magico di Mozart); s. lirico, con una più spiccata cantabilità espressiva nella zona medio-alta (come Desdemona in Otello di Verdi, Margherita ...
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ninnananna
(o 'ninna nanna') s. f. (pl. ninnenanne o ninne nanne). – Nenia, cantilena dal ritmo monotono e cadenzato, con la quale si cullano i bambini cercando di addormentarli (e nella quale le parole [...] nanna ricorrono frequenti come intercalare): cantare la ninnananna. In musica, breve componimento musicale, in movimento moderato, ritmo pari, misura generalmente di 6/8, ispirato alle nenie che si cantano ai bambini: una n. di Mozart, di Chopin. ...
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tratto2
tratto2 s. m. [lat. tractus -us, der. di trahĕre «trarre», part. pass. tractus]. – 1. a. ant. L’azione e l’atto di trarre o tirare, il fatto di venire tratto o tirato, in alcune delle accezioni [...] un film o di uno spettacolo televisivo: mi ha letto alcuni t. del suo nuovo romanzo; nella sinfonia ci sono alcuni t. che ricordano Mozart; in più tratti la commedia è noiosa. 4. a. Durata più o meno lunga di tempo: lungo t. di secoli; un breve, un ...
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requiem
〈rèkuiem〉. – Prima parola della frase lat. requiem aeternam dona eis, Domine «l’eterno riposo dona a loro, o Signore», usata in ital. come s. m. (e talvolta femm.) per indicare la preghiera d’invocazione [...] . Messa da (o di) requiem, messa per i defunti, così chiamata dalla prima parola del suo introito; la composizione musicale stessa dalla quale è accompagnata: la «Messa da requiem» di G. Verdi (e, assol., il «Requiem» incompiuto di W. A. Mozart). ...
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opus
s. neutro lat. (propr. «opera, lavoro»), usato in ital. al masch. – 1. Termine che, seguito da un numero progressivo (e comunem. abbreviato in op.), è usato per indicare le composizioni musicali [...] Beethoven, Quartetto op. 131); può talvolta essere preceduto o addirittura sostituito dal nome o dall’iniziale del compilatore del catalogo (per es., Mozart, Sinfonia in sol min. K. 550, che ha il n. 550 nel catalogo di L. A. F. von Köchel). 2. Nella ...
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Musicista (Salisburgo 1756 - Vienna 1791). Fu avviato assai presto dal padre Leopold allo studio del clavicembalo, insieme alla sorella Maria Anna, detta Nannerl. I suoi primi saggi di composizione risalgono al 1759; nel 1762 scrisse il suo...
Giorgio Monari
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La musica di Mozart è il frutto di una mirabile sintesi degli stili musicali preesistenti. Dal 1762 al 1778, nel corso di continui...