compianto2
compianto2 s. m. [der. di compiangere]. – 1. a. letter. Pianto, lamento di più persone insieme: Quando giungon davanti a la ruina, Quivi le strida, il c., il lamento (Dante); errar vede il [...] preghiera (Manzoni). b. Più comunem., dolore, cordoglio collettivo per una sventura comune, per la morte di una persona universalmente stimata: morì fra il c. di tutti i suoi concittadini; non però meno sincero e accorato è il c. sulle miserie della ...
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ammazzare
v. tr. [der. di mazza, propr. «colpire con una mazza»]. – 1. a. Uccidere con mezzi violenti: fu ammazzato dai rapinatori; ho ammazzato una lepre; quando ammazziamo il maiale?; va a morì ammazzato!, [...] tipica ingiuria romanesca. Come termine di macelleria, anche usato assol.: carne, no signore, perché ieri l’avevan già finita e fino a sabato non ammazzano (Fucini). b. estens. Provocare la morte, essere ...
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soprapparto
(o 'sópra parto') avv. – 1. Vicino al parto, sul punto di partorire: stare s.; avere la moglie s.; la povera donna morì soprapparto. 2. ant. e raro. Come s. m. (solo in grafia unita), secondo [...] parto, che segue immediatamente al primo ...
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moresca
morésca s. f. [dall’agg. moresco]. – Antica danza, introdotta dapprima in Spagna dai Mori e divenuta popolare in tutta Europa nei sec. 15° e 16°; molto diversa da ambiente ad ambiente, non ebbe [...] un ritmo proprio ben definito, ma fu caratterizzata da una certa durezza: in Italia, nei sec. 16° e 17°, era usata per concludere una festa o una commedia, e in questi contesti assumeva il carattere di ...
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uscire
(ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex «fuori» e ire «andare», raccostato a uscio] (nella coniugazione, si ha il tema usc- quando l’accento cade sulla desinenza, èsc- quando cade sul [...] .: la cui [del pontefice] reverenzia potette tanto in Attila, che si uscì di Italia e ritirossi in Austria, dove si morì (Machiavelli). 2. a. estens. Distaccarsi da un gruppo di persone: u. dalla fila, dalle righe, dal gruppo, dalla calca; analogam ...
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rinascere
rinàscere v. intr. [lat. renasci, comp. di re- e nasci «nascere»] (coniug. come nascere; aus. essere). – 1. Nascere di nuovo: per li gran savi si confessa Che la fenice more e poi rinasce (Dante); [...] , voglio fare il contadino; riferito, in usi letter., alla seconda vita: Già non si deve a te doglia né pianto Ché se mori nel mondo, in ciel rinasci (T. Tasso). Di piante o di parti del corpo, ricrescere: in primavera rinascono le foglie; gli sono ...
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moribondo
moribóndo agg. [dal lat. moribundus, der. di mori «morire»]. – 1. a. Che sta per morire, che è prossimo alla morte: accorse al capezzale dell’amico moribondo; fu investito da una macchina e [...] rimase m. in mezzo alla strada; il malato è ormai m.; spesso sostantivato: assistere i m.; portare il viatico a un m.; un incalzar di cavalli accorrenti Scalpitanti su gli elmi a’ moribondi (Foscolo). ...
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morituro
agg. [dal lat. moriturus, part. fut. di mori «morire»], letter. – Che sta per morire, o che è destinato a morire; per lo più sostantivato: un m., i morituri. È di uso raro, mentre è molto nota [...] la frase lat. ave, Caesar, morituri te salutant (v. ave, caesar, ecc.), talora ripetuta in tono scherzoso ...
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morto
mòrto agg. e s. m. [part. pass. di morire; lat. mŏrtuus, part. pass. di mŏri «morire»]. – 1. agg. a. Di persona o di animale, che ha cessato di vivere: lo trovarono m.; seppellire i soldati m.; [...] rimase m. sul terreno; Gesù m. o Cristo m., soggetto di opere d’arte; la processione del Cristo m., che viene fatta il Venerdì Santo; Il gemer lungo di persona morta Chiedente la venal prece (Foscolo); ...
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Comune della prov. di Trento (34,5 km2 con 9158 ab. nel 2008), situato a 204 m s.l.m. nella Val Lagarina. Vi hanno sede stabilimenti enologici e per la lavorazione del marmo.
Nome (derivato dal lat. Mauri, abitanti della Mauritania), con cui gli Spagnoli designarono gli invasori musulmani che occuparono la maggior parte della Penisola Iberica dal 711 fino alla caduta di Granada (1492), ultimo caposaldo del dominio...