precipite
precìpite agg. [dal lat. praeceps -cipĭtis, comp. di prae- «pre-» e caput «capo»], letter. – 1. a. Propriam., di persona che cade con il capo all’ingiù, o che comunque precipiti dall’alto: [...] ). c. Ripido, scosceso, o che scende con forte pendenza: là dove gira intorno la parte più solitaria e p. dell’isola (Moravia); aspre erano le salite, p. le discese (M. Moretti). d. Con valore avverbiale, di persone, animali o cose, per indicare l ...
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salottiero
salottièro agg. [der. di salotto]. – Da salotto; che frequenta i salotti mondani; per estens., frivolo, superficiale: è un tipo molto s.; uno scrittore, un intellettuale s.; una cultura s.; [...] discorsi, chiacchiere s.; i teatri settecenteschi riflettono le divisioni e le abitudini di una aristocrazia mondana e s. (Moravia). Talvolta anche come sost.: un s. instancabile; è sempre stata una salottiera. ...
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discorso2
discórso2 s. m. [dal lat. discursus -us, der. di discurrĕre: v. discorrere]. – 1. a. L’atto del discorrere, dell’esprimere il pensiero per mezzo della parola: lasciare in tronco un d.; perdere [...] da sbrigare insieme con il segretario certe faccende che non tolleravano di essere rimandate. Si sarebbero dunque veduti la sera» (Moravia, La mascherata, p. 201). 4. estens. e fig. a. In musica, lo sviluppo, soprattutto melodico, di un tema. b. Con ...
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secolo
sècolo s. m. [dal lat. saecŭlum «generazione; lungo spazio di tempo; periodo di cent’anni», e nel lat. crist., sul modello del gr. αἰών, calco a sua volta dell’ebraico, «vita terrena; mondo», [...] che è più nota con uno pseudonimo: l’attrice Francesca Bertini, al secolo Elena Seracini Vitiello; lo scrittore Alberto Moravia, al secolo Alberto Pincherle. ◆ Poco com. il dim. secolétto (fam. e scherz.) e il pegg. secolàccio. ◆ Il dim. secoletto ...
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velleita
velleità s. f. [dal lat. mediev. della scolastica velleĭtas -atis, der. del verbo lat. velle «volere»]. – Nel linguaggio filos. o più elevato, volontà imperfetta, e perciò inefficace e vana, [...] , o letterarie; v. politiche, presidenziali, dittatoriali; con uso assol.: era una prova di più della mia incapacità, v., impotenza (Moravia); e specificando invece l’oggetto del desiderio o dell’aspirazione: io non ho più v. di carriera, mi basta un ...
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grattachecca
grattachécca s. f. [der. di grattare, con l’aggiunta scherz. di Checca, ipocoristico region. del nome Francesca]. – Nome roman. della gramolata o granatina: un giovanottello ... le offriva [...] ... una g. al cocco (Moravia). ...
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taluno
pron. e agg. indef. [comp. di tal(e) e uno]. – Qualche persona, alcuno, qualcuno: taluni sono già arrivati; taluno o taluna aveva tra mano il tascabile di uno spartito (Alberto Moravia); soprattutto [...] davanti a un compl. partitivo: come aveva osservato t. dei presenti, o in correlazione con talaltro: t. lo crede, talaltro no. Più frequente al plur., alcune persone: vi sono taluni (o talune) che sostengono ...
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capodopera
capodòpera (più com. capo d’òpera) s. m. [calco della locuz. fr. chef d’oeuvre] (pl. capi d’òpera, raram. unito). – Sinon., meno com., di capolavoro (nei varî sign. di questa parola): un intralciarsi [...] Nievo); era proprio uno di quegli scrittori ricchi e incapaci che posseggono tutto quello che ci vuole per scrivere il capodopera (Moravia); per antifrasi: un c. d’asinità; fig., persona amena, bizzarra, singolare: quel ragazzo è un vero capo d’opera ...
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(ceco Morava, ted. Mähren) Regione della Repubblica Ceca, corrispondente all’alto e medio bacino della Morava; confina a N con la Boemia, da cui è divisa dalle Alture di M.; a NE il rilievo è meno elevato, ma più ondulato, mentre a N la regione...
Pseud. di Alberto Pincherle, scrittore (Roma 1907 - ivi 1990). Esordì con il realismo provocatorio de Gli indifferenti (1929), romanzo capitale nella letteratura italiana del Novecento che illustra, attraverso la storia di una famiglia, la decadenza...