resistere
resìstere v. intr. [dal lat. resistĕre, comp. di re- e sistĕre «fermare, fermarsi»] (aus. avere). – 1. Opporsi a un’azione, contrastandone l’attuazione e impedendone o limitandone gli effetti. [...] per un po’, ma poi hanno dovuto acconsentire); o che contrastano azioni e forze materiali e fisiche, o psichiche o morali: cercava di r. all’impeto del vento, alla corrente del fiume in piena; r. alle avversità, alle sofferenze, alla tortura ...
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avere2
avére2 v. tr. [lat. habēre] (pres. ho ‹ò› [radd. sint.; ant. àggio], hai ‹ài›, ha ‹a› [radd. sint.]; abbiamo [ant. avémo], avéte, hanno ‹ànno› [ormai disus. le grafie ò, ài, à, ànno]; pass. rem. [...] «eccetera, e così via»); sia doti fisiche: a. una bella voce, una robusta costituzione, uno stomaco di ferro; sia qualità morali o intellettuali: a. molte virtù, un bell’ingegno; a. poco spirito; a. giudizio; a. poca memoria; sia altre cose astratte ...
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trionfare
(ant. triunfare) v. intr. [dal lat. triumphare, der. di triumphus «trionfo»] (io trïónfo, ecc.; aus. avere). – 1. Ricevere l’onore del trionfo, celebrare il trionfo: Al grande Augusto che di [...] nelle ultime elezioni; è la terza partita consecutiva in cui la nostra squadra trionfa; con partic. riferimento a vittorie spirituali e morali: t. sul male, sul vizio, sulle tentazioni; prima o poi la verità deve t.; ancora una volta la giustizia ha ...
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passeggero
passeggèro (non com. passeggièro e, come sost., passeggère o passeggière; ant. passaggièro, passaggière, passaggère) agg. e s. m. [der. di passaggio, sul modello del fr. passager]. – 1. agg. [...] sospiro Che dal tumulo a noi manda Natura (Foscolo); Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere, titolo di una delle Operette morali di G. Leopardi. b. (f. -a) Persona che viaggia a bordo di una nave o di un aereo, più raram. in treno o ...
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mimetismo
s. m. [der. di mimetico]. – 1. In zoologia e botanica, in senso stretto, il fenomeno adattativo (detto anche, con termine ingl., mimicry) per cui un organismo animale o vegetale (mimo) richiama [...] . 2. In senso fig. e spreg., riferito a persona, la capacità di adattarsi alle più diverse situazioni politiche o morali, soprattutto per opportunismo o per mancanza di carattere (cfr. camaleontismo): col suo m. è riuscito a rimanere sempre a ...
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Gomorra
s. f. 1. La criminalità camorristica nella sua versione più spregiudicata e violenta, con particolare riferimento al cosiddetto “clan dei Casalesi” (da Casal di Principe, in provincia di Caserta, [...] , delinquenza organizzata comune o di stampo mafioso; in senso figurato, criminalità come disprezzo delle regole, anche morali, della convivenza civile. 2. Città, zona, ambiente caratterizzati dalla presenza pervasiva della camorra o della malavita ...
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senzienza
s. f. L'essere senziente, con particolare riferimento agli animali, considerati come esseri dotati di caratteristiche biologiche e prerogative proprie degli esseri umani. ♦ [...] della senzienza, determinando – in un'ottica bioetica – il superamento della loro considerazione quali oggetti di doveri morali e collocandoli tra i titolari di diritti. (Michele Panzera, Dalle capacità alla dignità. Approccio etologico all ...
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MORALI, Ottavio
Rodolfo Vittori
, Ottavio. - Nacque nel 1763 a Bonate Superiore, presso Bergamo; il nome dei genitori non è noto.
A Bergamo frequentò il collegio Mariano, l’istituzione scolastica religiosa più importante della città, nella...
(gr. 'Hϑικοὶ χαρακτῆρες) Opera del filosofo greco Teofrasto di Ereso (m. 287 circa a.C.), che probabilmente era un'appendice a un trattato di etica andato perduto. In essa sono tratteggiati con bravura trenta tipi umani, caratterizzati ciascuno...