neogiacobinismo
(neo-giacobinismo), s. m. Radicalismo risoluto, che ripropone mentalità e modi di stampo giacobino. ◆ Mentre le riforme su immigrazione e devoluzione vanno avanti, il «senatur» annuncia [...] il corpo umano, lancia invettive all’indirizzo dei progetti di giustizia europea e di egemonia della Bce con la moneta unica (un «neogiacobinismo della finanza contro l’asse popolo-Parlamento»). (Gigi Padovani, Stampa, 3 dicembre 2001, p. 12, Interno ...
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apprezzamento
apprezzaménto s. m. [der. di apprezzare]. – 1. L’atto, il fatto di apprezzare; il riconoscere o l’assegnare un prezzo, l’attribuire un pregio: a. di un quadro; il ministro ha espresso il [...] In contrapp. a deprezzamento, aumento di prezzo, di valore; in partic., nel linguaggio econ., cambiamento della parità di una moneta che si avvalora rispetto alle altre, non ufficialmente deliberato dalle autorità monetarie (nel qual caso si parla di ...
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apprezzare
v. tr. [dal lat. tardo appretiare, der. di pretium «prezzo, pregio»] (io apprèzzo, ecc.). – 1. Valutare o assegnare il prezzo d’un oggetto; più spesso fig., riconoscere il valore di una cosa, [...] .: un’iniziativa molto apprezzata; in partic., nel linguaggio econ., di un titolo di credito dello stato o di società, valutato sul mercato a un prezzo superiore al valore nominale, o di una moneta a cambio favorevole in confronto di altra svalutata. ...
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terzarola
terzaròla s. f. [der. di terzo, perché terza parte del genovino]. – Moneta genovese d’oro della bontà di 23 carati, del valore di 1/3 del genovino, emessa al tempo del doge Simone Boccanegra [...] (sec. 14°) ...
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terzarolo
terzaròlo (o terzeròlo; letter. terzaruòlo o terzeruòlo) s. m. [der. di terzo]. – 1. a. Nella marineria velica antica, la minore delle tre vele latine che, generalm., avevano le galee: Chi [...] avente la canna lunga un terzo di quella dell’archibugio, usata fino a quasi tutto il 16° secolo. 3. In numismatica, moneta milanese di mistura, più spesso detta terzolo. 4. Antica unità di misura di capacità per liquidi, usata a Genova, equivalente ...
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cinquina
s. f. [der. di cinque]. – 1. non com. Insieme di cinque cose uguali. 2. a. Nel gioco del lotto, giocata di cinque numeri, o i cinque numeri estratti per ciascuna ruota. b. Nel gioco della tombola, [...] giorni (come si usava nell’esercito per i soldati e graduati di truppa, o nelle compagnie teatrali). 4. In numismatica, piccola moneta d’argento coniata a Napoli da Ferdinando I d’Aragona e dai successori, del valore di 5 tornesi, equivalente a ¼ di ...
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cinquino
s. m. [der. di cinque], fam. tosc. – Nome con cui veniva chiamata la moneta del valore di cinque centesimi o di cinque lire in corso alla fine dell’Ottocento. ...
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corona
coróna s. f. [lat. corōna, dal gr. κορώνη]. – 1. Ornamento del capo a forma circolare, di metallo prezioso per lo più con gemme incastonate, oppure, spec. in origine, di fiori, di fronde (lauro, [...] le Repubbliche Ceca e Slovacca (koruna), Islanda e Svezia (Krona), Danimarca e Norvegia (Krone), e di una moneta divisionale britannica (crown). 7. In botanica, c. imperiale, pianta bulbosa delle liliacee (Fritillaria imperialis), originaria dei ...
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gabella
gabèlla s. f. [dal lat. mediev. gabella, che è dall’arabo qabāla «garanzia, cauzione, contratto»]. – 1. Termine usato fin dal medioevo per indicare varie forme di contribuzione, imposte dirette [...] il sale. Contratto di gabella, contratto agrario in uso nell’Italia merid. fino al 1964 per la raccolta delle olive. 2. Moneta
d’argento della zecca di Bologna del valore di 26 quattrini che si cominciò a coniare nel sec. 16° durante il pontificato ...
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svilire
v. tr. [der. di vile, col pref. s- (nel sign. 5)] (io svilisco, tu svilisci, ecc.). – 1. Rendere vile, far diminuire di valore, spec. in senso fig.: è un invidioso, e tende sempre a s. il lavoro [...] sullo stesso tema (Roberto Calasso). 2. In economia, deprezzare, svalutare, ridurre di valore o di prezzo: l’inflazione ha svilito il potere d’acquisto dell’euro; come intr. pron., svilirsi, perdere di valore: una moneta che si è svilita nel tempo. ...
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(lat. Moneta) Epiteto («l’avvertitrice», per i buoni avvertimenti dati in situazione di pericolo) della dea romana Giunone, protettrice della città. A Giunone M. fu dedicato un tempio sul Campidoglio (344 a.C.), e fissata una festa alle calende...
Dall’originario significato di dischetto di metallo coniato per le necessità degli scambi, avente lega, titolo, peso e valore stabiliti, per estensione tutto ciò che, nei vari periodi e paesi, funge da intermediario degli scambi e da comune...