arma
(ant. e letter. arme) s. f. [lat. arma, neutro pl., nel lat. tardo femm. sing.] (pl. armi e ant. arme). – 1. a. Qualsiasi oggetto che può essere usato come mezzo materiale di offesa o di difesa; [...] le armi d’altri o con le proprie (Machiavelli); a. mercenarie, a. ausiliarie; a. leggere, corpi di milizia armati in modo da potersi muovere con facilità. Società delle armi, in alcuni comuni italiani del medioevo, le compagnie in cui era organizzato ...
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leggere
lèggere v. tr. [lat. lĕgĕre, propr. «raccogliere», affine al gr. λέγω «raccogliere; dire»] (io lèggo, tu lèggi, ecc.; pass. rem. lèssi, leggésti, ecc.; part. pass. lètto). – 1. a. Scorrere con [...] : ho il piacere di leggervi, ho avuto la vostra lettera; al piacere di leggervi, in attesa di avere una vostra risposta (modo ricalcato sul francese au plaisir de vous lire). c. Usato assol., far letture, dedicarsi alla lettura (di libri ameni o di ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] antipatia; p. a ben volere. 5. a. Trattare una persona nel modo determinato dal complemento: p. uno con le buone; so ben io come , in esame. b. Intendere, interpretare, considerare in un modo piuttosto che in un altro: Francesco e Povertà per questi ...
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punta1
punta1 s. f. [lat. tardo pŭncta «colpo dato con un oggetto appuntito», der. di pungĕre «pungere», part. pass. punctus]. – 1. a. ant. Ferita, colpo inferto con un’arma bianca acuminata: Poscia [...] p. o con una p.; matita dalla p. molto aguzza; fare la p. alla matita, temperarla; fig., scrivere in p. di penna, in modo ricercato. Colpire, ferire di p., con la punta di un’arma bianca (non con il taglio); ferita da p., quella provocata dalla punta ...
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strampalato
agg. [etimo incerto: forse sovrapposizione di strambo a trampoli (tosc. trampali)]. – Di persona, che pensa e si comporta in modo strano, imprevedibile, non conseguente: è un tipo s.; che [...] mancanza o scarsezza di logica, o che contrasta con il comune modo di pensare e di agire: discorso, ragionamento s.; è proprio un s. che faccio (Margaret Mazzantini). ◆ Avv. strampalataménte, in modo strampalato: ragionare, parlare strampalatamente. ...
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elegante
agg. [dal lat. elĕgans -antis, der. di eligĕre «scegliere»]. – 1. Che ha insieme grazia e semplicità, rivelando cura e buon gusto senza affettazione o eccessiva ricercatezza, detto degli atti, [...] edificio di linee e.; una via, un quartiere elegante. Con riguardo al modo di scrivere o di parlare: stile, discorso e.; un e. parlatore; : si è difeso, ha ribattuto l’insinuazione in modo molto elegante. Nel linguaggio dei matematici, dei fisici e ...
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punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo [...] tre tipi di giocata (gli altri due sono la giocata di raffa e la giocata di volo), consistente nel tirare la boccia in modo che corra sulla superficie del campo e si fermi il più possibile vicino al pallino. Le modalità relative al punto del lancio e ...
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maggiore
maggióre (ant. maióre) agg. [lat. maior -oris, compar. di magnus «grande»] (al sing. masch. e femm., se premesso al sost., per lo più si tronca, spec. davanti a consonante). – 1. Comparativo [...] ampiezza di un intervallo, alla struttura di un accordo o al modo di una scala o di una tonalità. Compare in diverse locuzioni tonalità m. la tonalità che si riferisce a una scala di modo maggiore. d. Semitono m. e tono m. indicano, in relazione ...
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generale1
generale1 agg. [dal lat. generalis, der. di genus -nĕris «stirpe, genere»]. – 1. Che concerne il genere, e non la specie o l’individuo (contrapp. perciò a speciale, particolare). Quindi, nell’uso [...] di combattimento. d. Nel femm. plur., in un discorso, in una relazione e sim., stare, tenersi, restare sulle g., parlare in modo generico, senza spiegarsi interamente e senza discendere ai casi particolari e concreti. 4. Locuz. avv. in generale, in ...
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arrangiare
v. tr. [dal fr. arranger, der. di rang «rango»] (io arràngio, ecc.). – 1. a. Accomodare alla meglio, aggiustare: a. un vestito, una seggiola rotta; fig., fam., malmenare, conciare per le feste: [...] l’uno o l’altro), perché faccia da sé. Per estens., avvantaggiarsi, fare i proprî interessi con destrezza e spesso in modo disonesto: fa il magazziniere e si arrangia come può. ◆ Part. pass. arrangiato, anche come agg., riparato alla buona, messo ...
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Il modo è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede e al legatario (art. 647 c.c.); può essere altresì previsto a carico del donatario (art. 793 c.c.)...
La forma particolare di essere o di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e simili.
Diritto
Il m. è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede...